Strane conversazioni

3.2K 257 67
                                    

-Orari squadra di football...- penso, mentre passo velocemente in rassegna l'enorme quantità di fogli appesi alla bacheca della segreteria. Ma la fortuna, come al solito, non sembra essere dalla mia parte. Il martedì non ci sono allenamenti.
Esco dalla stanza un po' frustrata, sia per non aver raggiunto il mio scopo, sia per aver perso l'autobus inutilmente.
Alla fine, tra le altre cose, il libro di letteratura è tranquillamente rimasto solo soletto nell'aula del pianoforte, dimenticato chissà dove.
Pazienza, m'inventerò una scusa per non aver fatto i compiti o li copierò da qualcuno domani mattina. 
Sto per uscire dal portone principale con l'allettante prospettiva di fermarmi alla gelateria qui di fronte, in un disperato tentativo di auto-consolarmi, quando una voce proveniente dalla prima classe sulla destra non mi fa dimenticare completamente del cibo.

-Ti ho detto di no! Ne abbiamo già parlato, ora è il mio turno, non puoi fare come ti pare...-

Mi blocco di colpo. Questa voce la conosco...

-Stammi a sentire, io non voglio finire nei guai a causa tua; ieri sera abbiamo già rischiato parecchio... No, non provare a contraddirmi...-

Forse il destino, per una volta, ha deciso di non venirmi totalmente contro.
La persona che cercavo è in questa stanza.
Mi basterà aspettare che finisca di parlare al telefono per affrontarla.
Mi apposto dietro lo stipite, lanciando ogni tanto qualche sguardo di sfuggita verso l'interno.
Cameron Clarck... La mia infantile cotta del primo anno.
O meglio, la mia "cotta" mai confessata a nessuno e mai accettata neanche da me stessa, l'amico rosso per cui mi lasciavo trascinare da Elliot ad ogni loro stupida partita. Il motivo per cui m'imponevo di aver a che fare con quel gruppetto di energumeni, nonostante nessuno mi considerasse di striscio. Il ricordo di tutto ciò che non voglio più essere.

 È un tale idiota...Un idiota fighissimo, devo, a malincuore, ammetterlo. Ma pur sempre un idiota.

Scaccio questi ormai consunti e passati pensieri fuori dalla mia mente e cerco di cambiare posizione, accostando l'orecchio alla porta socchiusa nel tentativo di ascoltare meglio la conversazione.

-Sai benissimo quanto possa essere pericoloso, è passato troppo poco tempo...-

Sbircio il ragazzo da uno spiraglio della porta. Cammina avanti ed indietro con una mano nei folti capelli rossicci, nervoso come poche volte ho avuto occasione di vederlo.

-Non lo so, ci devo pensare. Non fare cazzate senza prima esserti consultato con me. Sai le possibili conseguenze se dovessimo sbagliare qualcosa...-

Detto questo chiude la telefonata ed afferra la sua borsa da terra, dirigendosi verso l'esterno.
Esterno dove mi trovo io...
Se fossi stata una ragazza un po' più sveglia, mi sarei spostata all'indietro senza far rumore, assumendo la docile aria di una bambina innocente; ma l'agilità non è e non sarà mai fra le mie migliori doti. Infatti, nella fretta di allontanarmi, sbatto contro lo spigolo a cui ero appoggiata, provocando da una parte un dolore atroce alla mia spalla e dall'altra un rumore secco che interrompe l'assordante silenzio calato sulla scuola deserta all'aggancio di Cameron alla chiamata.

Il ragazzo trasale, voltandosi di scatto ed uscendo a grandi passi dalla classe. Come si accorge della mia presenza mi prende per un braccio e  mi strattona dentro l'aula chiudendosi la porta alle spalle.

-Che cazzo ci fai qui?!- sbotta, senza darmi nemmeno il tempo di realizzare che diamine stia succedendo.

-Ciao anche a te Cameron...-

-Non scherzare con me, stramboide-

-Come mi hai...-

-Stavi origliando! Cosa hai sentito?- sbotta con un tono fin troppo preoccupato per una cazzata simile e rafforzando la presa sul mio braccio.

-Ti ho solo sentito fare il figo con la persona dall'altro capo del telefono, tutto qui- esclamo ironica, divincolandomi dalla presa. Se questo è un suo tentativo di farmi passare quella stupida cotta liceale, avrei dovuto informalo che non c'era bisogno del suo intervento a scoppio ritardato perché ciò avvenisse.

-HO DETTO CHE NON DOVRESTI SCHERZARE CON ME!- mi urla in faccia, con gli occhi verdi tanto furiosi d'apparire invasi dal fuoco.

Per un attimo lo fisso stranita, quasi spaventata. Forse anche lui s'accorge di aver esagerato poiché molla immediatamente il mio polso e si allontana di qualche centimetro.

-Te l'ho detto. Ti ho solo sentito dire a qualcuno di non fare cazzate, che non potete sbagliare o qualcosa del genere ...-

La sua espressione si rilassa, ma nei suoi occhi scorgo ancora uno spiraglio della paura che prima li ha attraversati.

-E perché origliavi le mie conversazioni?-

-Non ho origliato un bel niente, aspettavo solo che uscissi-

-Il motivo per cui mi concedi tanto onore?- ribatte infastidito, iniziando a raccogliere nuovamente le sue cose.

-Voglio che annulli la scommessa tra Elliot e Walker.-

Si volta di scatto, osservandomi incuriosito.

-Perchè dovrei farlo?-

-Perchè è una gran cazzata-

-Ed a te cosa frega, il tuo amichetto ha vinto!-

-Mi frega. Fallo e basta.-

-Altrimenti?-

Alzo gli occhi al cielo, pensando a quanto il suo comportamento sia infantile e ad un possibile patto da proporgli. 

-Non fare quella faccia Delany. Nessuno ha firmato contratti, sono solo giochetti per rafforzare i legami nella squadra, ma evidentemente quel pappamolle ha troppi scheletri pericolosi nel suo armadietto. Considera annullata sta stronzata, per quel che mi frega...-

Annuisco, decisa a non contestare gli stupidi riti d'iniziazione proposti da quella mandria di pompati, facendo per uscire, ma la voce di Cameron mi fa voltare nuovamente verso di lui.

-Delany-

-Clarck-

-Stai bene in jeans. Peccato le treccine. Sembreresti quasi normale senza...-

Alzo gli occhi al cielo con fare annoiato.

-Non voglio essere normale-

Fa un sorriso storto e mi supera, dirigendosi  verso l'uscita.
Dopo un attimo di esitazione lo seguo, puntando nuovamente alla gelateria con il polso leggermente dolorante, la mente che lavora frenetica sulla conversazione appena udita, ed il cuore un po' più leggero.

Holaaaaaa people
Non pensate anche voi che sia un po' sospetto il comportamento del nostro Cameron?
Ad ogni modo Alexis è riuscita finalmente ad annullare la nostra scommessa.
Nel prossimo capitolo inizieremo ad esplorare un po' meglio il passato di qualcuno dei nostri personaggi.
Come al solito vi chiedo di lasciare un commentino ed una stellina se la storia vi sta piacendo. Adoro leggere i vostri pareri.
Domanda del giorno meglio un pinguino arcobaleno od un unicorno con le pinne?
Aspetto risposte a questo dubbio esistenziale.
Kiiiiiisss❤️
Aurora

Ecco a voi il nostro Cameron Clarck

Ecco a voi il nostro Cameron Clarck

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
A Strange GirlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora