Il grande giorno

2.6K 201 133
                                    

Oggi è il grande giorno. Oggi la vendetta mi verrà servita dolce come una fetta di torta al miele sopra un piatto d'argento. Oggi io, la malvagissima imperatrice del male, porterò a compimento il mio ingegnossimo pian...
Ok Alexis, basta, stai esagerando.
Ieri notte, al telefono con Nicole, sono riuscita finalmente a mettere a punto il tutto.

Niente di troppo cattivo, nonostante la mia amica fosse molto incline a portarmi a rovinare la reputazione del bel pelato per sempre. Ma, alla fine, abbiamo optato solo per uno scherzetto,  giusto per fargli capire che ha tentato di prendere in giro la ragazza (strana) sbagliata. 

Pedalo sempre più velocemente, nonostante il vento soffi nel verso contrario, facendomi ricevere continue frustate in faccia dalle mie stesse ciocche di capelli raccolti in due codini. Il contenuto nel cestino della mia bici viene sbatacchiato da una parte all'altra senza pietà, ma per fortuna non sembra star subendo alcun danno. Abbiamo fatto un gran bel lavoro, devo ammetterlo: un cartellone, con maxi-foto del deficiente ed annessa frase tagliente, verrá STRANAMENTE ritrovato nello spogliatoio dai giocatori di football al ritorno dagli allenamenti. Una situazione del genere, con il cringe a livelli esorbitanti, dovrebbe bastare per farlo pentire...

Arrivo dopo cinque minuti all'ingresso di scuola, accostandomi alle rastrelliere e piegandomi per legare il mio fedele destriero. Peccato che, considerata la mia solita sfiga, nel compiere questa operazione mi ritrovi davanti la persona più simpatica sulla faccia della terra, venuta a scambiare con la sottoscritta un "amichevole" saluto. 

-Carino l'accostamento di colori Delany- esclama con quella voce odiosa che, poverina, si ritrova: -Viola ed arancione: un pugno nell'occhio-

-Ti conviene allontanarti Melodie se non vuoi riceverlo davvero un pugno nell'occhio-  

La ragazza mi fissa con disprezzo, soffermandosi con attenzione sulla mia lunga gonna viola e sulla maglietta arancione che sopra vi ho abbinato.
Decido di ignorarla, continuando ad armeggiare con la catena della mia bici ed ostentando quanta più indifferenza possibile. 

-Le hai perfino dato un nome, a quel rottame?- esclama, senza smuoversi di un centimetro. Si riferisce ovviamente alla scritta che io stessa ho dipinto a mano sulla carrozzeria: "Silver". È un chiaro riferimento ad "IT", il romanzo di Stephen King . 

-Il fatto che tu non colga la citazione mi porta soltanto a credere  che la tua persona non sia assolutamente degna di continuare a parlarmi. Perché non te ne vai con quelle oche che definisci amiche invece di sprecare il tuo "preziosissimo" tempo con la stramboide della scuola?-

Melodie "reginetta" Wilson arriccia il suo bel nasino, infastidita probabilmente dal mio sarcasmo, ma sembra stranamente darmi retta. Peccato che, mentre si allontana sculettando verso le sue schiavette, decida CASUALMENTE di urtare il mio cartellone, facendolo finire dritto in una pozzanghera di putrida acqua piovana che funge da testimonianza al temporale di ieri notte.
Il suo simpatico ed amorevole gesto, sommato a tutta la storia con Walker ed alla mia gonna già zuppa di fanghiglia, mi avrebbe portato a strozzarla davanti a tutta la scuola, nel caso in cui Elliot non fosse sopraggiunto a trattenermi, tenendomi stretta per i fianchi.

-Alexis, calmati. Non fare nulla di cui in seguito potresti pentirti-

-TI ASSICURO CHE NON ME NE SAREI MAI PENTITA!- esclamo, con una parvenza di isteria nella voce la quale fa sorridere El, a suo malgrado.

Mi piego per controllare i danni recati al mio tanto sudato lavoro, che purtroppo mi risulta, dopo un'attenta analisi, zuppo fino al midollo. Sbuffo, tirando via la mia gonna strisciante dal marciapiede e da sotto il cavalletto di Silver.

-Doveva essere proprio importante se te la prendi così- borbotta il ragazzo, indicando la schifezza di cellulosa che tengo in mano.

-S...si, un progetto per la Hobish. Lo sai quanto quella donna già mi odi per la storia che me sono andata durante la sua IMPORTANTISSIMA lezione; senza mi scuoierà viva...-

-Mmmmaaaaa nnnoooo. È contro la legge, non può farlo; se vuoi posso anche prestarti i tappi delle orecchie che uso in piscina, così non dovrai nemmeno sopportare le sue sguaiate urla di rimprovero. Più facile di cosi?!-

Fingo una risatina e fisso con fin tropo interesse l'orlo della gonna zuppo d'acqua.
Odio mentire; chi mi conosce bene, riesce sempre ad accorgersi quando lo faccio. Dicono si legga dai miei occhi. Ed Elliot fa palesemente parte di quel ristretto gruppo di persone.

Il ragazzo mi cinge le spalle con un braccio e, dopo essermi dolcemente scostata come d'abitudine, entriamo chiacchierando nell'atrio della scuola.

Sto ancora tentando di capire come fare a creare un nuovo cartellone entro la fine della giornata, quando il mio amato quasi-uscente si palesa davanti a noi, con un sorrisetto ironico sulle labbra.

Mi saluta con la mano, indicando i codini e gli abiti che indosso e scoppiando prontamente in una sonora risata. Succede tutto a rallentatore ed, in quelle che mi sembrano ore, invece di secondi, lascio malamente cadere a terra le reliquie della maxi-foto.
I miei occhi si posano su quelli grigi del ragazzo mentre la rabbia e l'impulsività che mi contraddistinguono stanno fortemente minacciando di pretendere il sopravvento.

Fa finta di nulla.
Fa finta di non avermi spudoratamente ingannata con le sue bugie ed i suoi giochetti mentali.
Fa finta esattamente come ha fatto finta in tutti i messaggi che mi ha spedito negli ultimi due giorni ed i quali ho volutamente ignorato con la scusa di aver finito internet, nonostante, in realtà, non me la sentivo proprio di rispondere.
Perché, sì, ero furiosa, ma non quanto fossi delusa. Delusa da me stessa per essermi fatta ingannare così. Delusa per essere stata presa in giro per l'ennesima volta. Delusa perché, per un momento, ho pensato che qualcuno mi apprezzasse davvero per quello che volevo essere.

E lui fa finta di nulla, fa finta di non sapere. Ed io questo non lo posso sopportare.

Voglio fargli del male, voglio che pensi m'importasse poco di lui. Voglio fargli credere che le sue bugie non mi hanno toccato. Voglio recuperare tutto il mio orgoglio.

Prendo un bel respiro e mi giro verso Elliot. Mi alzo in punta di piedi. E lo bacio.

Lo definirei breve ma intenso.
Non parlo non parlo non parlo, che se no faccio spoiler. Parlate voi. Che ne pensate?
(Vi chiedo solo di non iniziare con il dire che la storia è banale eccetera perché ancora non siamo neanche a metà)
Ho voluto anche iniziare ad introdurre un po' della psicologia di Alexis che diciamo è mooolto particolare.
Vi ripeto, se avete voglia, di andare a seguire su instagram la mia page di scrittura: _conoscitestesso_ se volete leggere qualche altra cosuccia che scrivo.
Vi voglio bene e sbizzarritevi nei commenti che vi adoro quando lo fate.
Tanto love
Aurora

A Strange GirlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora