-Al...tu non capisci...-

537 69 52
                                    

Non oserei mai dire che si stia trattando di un brutto bacio.
In fondo uno come Damon potrebbe veramente baciare male?!
Eppure tutto questo non ha nulla a che vedere con ciò che percepisco quando sono, o meglio, ero con Rodrick...
A dispetto della sua freddezza comportamentale, delle sue parole taglienti e lo sguardo glaciale, in quei nostri, maledetti momenti insieme, la situazione muta completamente.
Il suo corpo si scalda, nei suoi occhi ricordo una fame mai vista prima in nessuno, se non in me stessa quando mi ritrovo a contatto con lui.
Ovunque le sue mani mi toccano è come se nascesse una scottatura, i nostri respiri si fanno incredibilmente pesanti...

Lungi da me fare paragoni, ma, nonostante la calorositá dei suoi gesti, questa stessa sensazione non riesco a riscontrarla nel signorino le Blanc.

Le sue dita mi toccano con una certa freddezza, brividi continui mi percorrono: il mio corpo trema piuttosto che vibrare una volta colpito nei punti giusti, come accadrebbe, a mio malgrado, con Rodrick...

Nonostante questo, non interrompo il contratto fra noi, cosa che Damon pare interpretare come un consenso ed, addirittura, un invito a spingersi oltre.
Il bacio si fa più intenso, le sue mani si spingono sopra le mie cosce, stringendole come fossero sue, sollevando un poco il vestito.
Non mi rendo subito conto di quanto stia accadendo tanto sono persa nei miei pensieri.
È solo quando il ragazzo inizia a stuzzicarmi con una mano il sedere e, con l'altra, lievemente in mezzo alle mie gambe che qualcosa scatta in me, come se mi avessero tirato uno schiaffo in pieno viso. 

Mi stacco bruscamente dalle labbra del ragazzo e, come per magia, nello stesso istante, sento il cellulare vibrare nella mia borsetta. 

-Scusami tesoro ma devo proprio rispondere....- esclamo, facendogli l'occhiolino, nel tentativo di nascondere l'aria piuttosto contrariata che devo avere al momento .

-Pronto!- rispondo, col tono di voce volutamente più alto del dovuto ed allontanandomi progressivamente dal ragazzo, ancora seduto sulla panchina con un'espressione che è un misto tra l'interrogativo e lo scocciato.

-Chiunque tu sia mi hai decisamente salvato da un momento alquanto viscido; una statua criso-elefantina è un dono adeguato per ringraziarti?- sussurro concitata, senza pensarci e, soprattutto, senza nemmeno aver guardato sul display da chi provenga la misteriosa chiamata.

-Ti lamenti delle tue conquiste solo adesso, Rainbow ? E dire che poche ore fa parevi tutta trionfa...-

Mi si mozza il respiro. Quella voce, quell'orribile nomignolo...non può che essere...

-Anderson, cosa vuoi?- domando, cercando di recuperare velocemente un contegno.

-Rodrick, passamela, ti prego...- borbotta una voce dall'altro capo, in lontananza, prima che il Precisino possa darmi una risposta soddisfacente.

Nell'attimo in cui i due paiono passarsi lo smartphone, io abbasso, finalmente, lo sguardo sul display: recita un sonoro "Josephine". Un pensiero sinistro inizia a farsi strada nella mia mente malata, ma lo scaccio immediatamente.

La ragazza in questione prende di nuovo il controllo della situazione, venendo al telefono.

-Alexis...-

Ha la voce roca, come fosse rotta dal pianto. Un nodo inizia ad attorcigliare le mie viscere, ma faccio di tutto per ignorarlo.

-Jusy, che succede?- le chiedo, con quello che mi pare essere un tono rassicurante.

-Io...io sto avendo una crisi...non ce la faccio più a mentire...-

Il nodo si stringe sempre di più.

-Mentire?! Cosa intendi?!-

-Non sono più in grado di tenermi dentro questo segreto, di omettere quello che provo per paura del tuo giudizio. Tu sei la mia migliore amica...-

Non riesco ad interagire con lei, a ribattere alle sue parole. Mi si offusca il cervello, non riesco a pensare ad altro che non sia come tutti i pezzi sembrino assemblarsi nel suddetto, macabro puzzle.

Il recente e teso silenzio di Jusy, lo smettere di confidarmi le sue preoccupazioni come ha sempre fatto. Le patetiche scuse inventate da Rodrick nello scaricarmi, tutti i giochetti mentali per cercare di abbindolarmi... Ed, infine, l'assurda ira repressa e la freddezza di Josephine nei miei confronti.
Persino il fatto che, recentemente, abbia avuto a che fare con Melodie e che, tutto ad un tratto, s'interessi degli energumeni della squadra ha, finalmente, un senso.
Deve trascorrere molto tempo con loro, alle mie spalle...

-Perché Anderson è lì con te...- le domando freddamente.
Come se non conoscessi giá la risposta...

La ragazza pare bloccarsi, iniziando a balbettare. Ed è così che ogni minimo dubbio potessi avere si dissipa; il mio dito si dirige giá, senza alcun indugio, verso la cornetta rossa apparsa sullo schermo.

-Al...scusami ho fatto una cazzata a chiamarti ora...avevo solo bisogno di conforto, Rodrick è venuto...-

Non oso immaginare dove sia venuto, l'immagine mi fa a dir poco salire il vomito. Decido d'interromperla prima che mi espliciti qualsiasi altro, raccapricciante, dettaglio.

-E da quando voi due siete così...- attendo un secondo prima di continuare, cercando di mantenere un tono normale nel mentre che pronuncio la parola che, già so, lacererá la mia anima -...intimi...?-

-Al...tu non capisci...-

-Come sempre, vero? Io non capisco mai nulla...- borbotto più a me stessa che a quella che dovrebbe essere una delle mie migliori amiche. 

-Spero vivamente che faccia impazzire anche te, mi auguro che dica di amarti e, un secondo dopo, vada a scoparsi un'altra!- sibilo, indemoniata.

-Ale...- ma, prima che possa dire altro, chiudo la chiamata, trattenendomi a stento dal lanciare per aria il cellulare.

M'impongo, con una forza di volontà che non sapevo nemmeno di possedere, di non versare nemmeno una singola lacrima. 
La mia mente mi rimprovera d'esser stata troppo impulsiva, di non aver chiesto maggiori informazioni od aver ascoltato tutto quello che poteva esserci sotto. 
Ma il mio cuore e la mia anima sono solo, fermamente convinti d'essersi risparmiati altra sofferenza o, addirittura, la totale distruzione.
Spengo il cervello e l'emozioni, non mi permetto di provare o pensare altro.

Torno da Damon come se fossi un'automa e mi metto a cavalcioni su di lui, iniziando a sbottonargli la camicia. Il ragazzo sembra sorpreso: mi osserva in un misto tra l'eccitato e lo stupito.
Mi afferra per il culo, attirandomi a se con forza, baciandomi con aria piuttosto famelica.
Dovrei sentirmi vogliosa, attratta da lui; ed invece non riesco a percepire assolutamente nulla! 
Ho la terribile sensazione che non riuscirò a provare più niente di niente dopo quella telefonata...

QUI UN COMMENTO È D'OBBLIGO. COSA NE PENSATE????
Sappiate che sono piuttosto tentata di sostituire il Damon che avete già visto con Marcus di Ginny and Georgia. Se non sapete chi è, cercatelo. Non ve ne pentirete. Come già anticipato sul gruppo WhatsApp (se volete entrare lasciatemi un commento marchettaaaa) sono in isolamento forzato. Quindi avrei già il continuo...
Ma dipende tutto da voi e da come andrà questo capitolo. Più risultati, prima arriverà il prossimo capitolo che, possa assicurarvi, è una vera BOMBA.
Bella a tutti.
Vostra fedele.
Aurora🦁

A Strange GirlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora