Tento di restare in equilibrio, cercando d'infilare il portafogli nello zaino e contemporaneamente non far cadere l'enorme cono gelato che reggo in mano.
Riesco nell'impresa per miracolo.
Stendo le gambe, facendo mio tutto lo spazio occupabile sulla panchina; infilo gli auricolari e mi lascio pervadere dalla musica.
Tutta concentrata a godermi questo mio piccolo angolo di paradiso quasi non mi accorgo dell'ombra che da dietro inizia ad oscurarmi la fioca luce del sole pomeridiano, appartenente alla figura appostatasi in piedi dietro di me.
Non mi volto, ma, nonostante stoppi la canzone, continuo a canticchiare come se nulla fosse.
Finalmente il ragazzo pare decidere a farsi vedere, chiedendo con un gesto di potermisi sedere accanto.
Annuisco, spostando le gambe dall'altra parte e facendogli posto.
Rimaniamo per un po' così, in silenzio, ognuno con gli occhi bassi e concentrati sul proprio cono.-So che non hai la musica, ti ho vista fermarla appena ti sei accorta di avere qualcuno dietro-
Abbozzo un sorriso e sfilo gli auricolari senza voltarmi.
-Stalker oltre che violentatore?-
-Preferirei buon osservatore, se non ti dispiace...-
Finalmente si gira, osservandomi.
È alquanto imbarazzante come cosa ma, vista anche la pochissima confidenza che abbiamo, decido di rimanere con gli occhi fissi sul mio gelato.-Che gusti hai preso?- chiede, seguendo il mio sguardo.
-Tiramisú e stracciatella-
Silenzio.
-Anche io- risponde, alzando il cono che tiene in mano con un sorriso.
-Non ci credo- obietto pronta. Saprei riconoscere i miei due gusti di gelato preferiti anche a kilometri di distanza.
Abbozza una risatina nervosa e poco convinta.
-Ok, mi hai scoperto. Tiramisù ed amarena -
-È un'accoppiata ORRIBILE-
-Hey, cosí mi offendi!-
Accenno un sorrisetto, facendo spallucce.
-Come facevi a sapere che mentivo?- mi domanda con fintissima irritazione.
-I ragazzi prendono sempre almeno un gusto alla frutta o simile-
-Mi stai dicendo che sono prevedibile?-
-No, sto solo dicendo che sei come gli altri...-
-...a differenza tua, ovviamente...-
A quest'affermazione mi volto, guardandolo con un misto fra sospetto e curiosità.
-Cosa?-
-Voglio dire, tu non sei come gli altri...-
Rido di gusto.
-Beh, o mi stai prendendo in giro o mi risulti essere un po' ripetitivo, visto che mi fanno questa stessa osservazione con presupposto negativo circa 8 volte al giorno...-
-Ehi, con calma. Intanto io non mi riferisco certo ai vestiti od ai capelli.-
Lo osservo sbriciolare il cono e lanciarlo agli uccellini davanti a noi. Poi prende un gran respiro e si volta a guardarmi, sostenendo fermamente lo sguardo.
-Perchè lo hai fatto?-
-Che cosa?- domando, incuriosita.
-Ho incontrato Cameron all'uscita, mi ha detto che l'hai aspettato per convincerlo ad annullare la scommessa tra me ed Elliot...-
-Se ancora non soffro di amnesia, questo me lo ricordo...-
-Perchè? Sono stato un coglione a quella festa, stavo per fare qualcosa di orribile. Dovresti detestarmi o, perlomeno, non rivolgermi la parola ed, invece, fai annullare quella stupida scommessa per non danneggiarmi. Perché?-
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A Strange Girl
Teen Fiction"Alexis Delany, tu sei senza dubbio la ragazza più strana che abbia mai conosciuto" Chiunque pronunci questa frase ha, secondo Alexis stessa, incredibilmente ragione. Lei è, infatti, la prima a definirsi in tale maniera ed il suo unico scopo è far i...