-Non...non sono molto convinta Alexis.-
-A me, personalmente, sembra che tu stia davvero esagerando.-
-Cosa a te non pare esagerato, Nicole?-
-Al, per questa volta, e lo sai che non accade spesso, devo darle ragione...- borbotta Josephine, guardando con aria fortemente perplessa il mio riflesso nel vetro.
Ignoro momentaneamente le le loro osservazioni, ritoccandomi il rossetto e scrutandomi con attenzione nello specchio.
Devo ammettere che il mio outfit giornaliero potrebbe far rosicare la stessa Melodie, risultato più che palese visto tutto l'impegno messoci ieri per crearlo.
Indosso una gonna a pieghe che lascia scoperta gran parte delle mie gambe, le quali ho persino avuto il pudore di ricoprire parzialmente con delle parigine nere di spessa lana. Sopra vi ho abbinato uno stretto maglione nero a collo alto, aperto sulla schiena. Ammetto che il mio trucco potrebbe risultare piuttosto marcato e forse un po' esagerato; probabilmente potevo anche risparmiarmi i guanti di raso, ma nessuno sarà in grado di cambiare i miei piani.
Dall'Alexis super colorata e sempre piuttosto stravagante, sono voluta passare ad una me completamente diversa. La parola d'ordine è nero, nero pece come la rabbia che ancora ribolle nelle mie viscere. Credo che il lungo pastrano che sto indossando come cappotto mi faccia risultare ulteriormente un'emo fallita, ma me ne frego altamente.
Osservo con aria ironica le mie due amiche, le quali ho obbligato a salire in camera mia per darmi un giudizio finale e soprattutto convincere mia madre che oggi, a scuola, ci sia una festa in maschera.
-Almeno il rossetto viola scuro, ti prego, toglilo. è davvero di cattivo gusto.-
-No Nicole, non lo farò. Mi aspettavo maggiore approvazione da te che adori vestirti interamente di nero.-
-Sì, ma questi abiti sono troppo gotici, troppo da ragazzina depressa per i miei gusti.-
-Effettivamente lei, in questo momento, è una ragazzina depressa.-
-Ti ringrazino del lieve supporto Jusy.- esclamo, alzando gli occhi al cielo.
-Piuttosto, se mia madre vi dovesse chiedere qualcosa, ditele che voi indosserete i vostri costumi a scuola. E mi raccordano, voglio risposte convincenti.-
-Cosa ci guadagniamo- domandano in coro, come di consueto: che amiche opportuniste.
-Vi offro un pranzo al sushi settimana prossima.-
-Alla carta?-
-Alla carta...- borbotto, iniziando a salutare mentalmente i miei risparmi. Tutto quello stupido lavoro che sono obbligata a svolgere dal Precisino non mi è nemmeno utile per guadagnare qualcosa.
Scendiamo in cucina dove mia madre si sta preparando la sua consueta colazione biologica. Noto Nicole lanciare un rapido sguardo sognante in direzione delle gallette dietetiche e le mollo una gomitata nelle costole per far si che non perda la concentrazione.
-Mamma, noi stiamo andando.-
Solleva lo sguardo dal fornello e, come era prevedibile, mi fissa con tanto d'cocchi.
-Alexis! Ma dove credi di andare conciata così?-
-No signora Delany, non si preoccupi. Oggi c'è una specie di festa in maschera, nella nostra scuola...- borbotta Nicole con aria annoiata. Le lancio uno sguardo furente; meno male che le avevo detto di essere convincente.
-Tranquilla mamma, non ho ancora intenzione di tentare il suicidio con uno shottino di cianuro.-esclamo ironica, per poi mettere lo zaino in spalla e trascinarmi dietro le mie inutili amiche.
Saliamo in macchina di Jusy, la quale mette in moto e parte a tutta velocità verso scuola.
-Il sushi ve lo scordate, in ogni caso.- esclamo, sorseggiando pigramente il the bancha offertomi da Nicole.
-Stai scherzando?!-
-No che non sto scherzando. Tu, Nicole, sembravi star recitando la poesiola di Natale ai tuoi parenti e Josephine non ha nemmeno aperto bocca!-
-Io ho fatto presenza!-
-E poi, mia cara testa bacata, se hai già deciso, come poco prima mi è sembrato di capire, che questi orrendi vestiti diventeranno il tuo nuovo modus operandi, come affronterai la situazione domani, dopodomani ed il giorno dopodomani? Credi davvero che continueranno a bersi per più di una settimana la storia della festa in maschera?-
Fisso in tralice la mia rossa amica, irritata dalla sua evidente superiorità intellettuale. Nonostante fosse una cosa piuttosto banale, non ci avevo minimamente pensato. Evito per cui di rispondere, sorbendomi i suo sorrisetti soddisfatti per tutto il tragitto.
Arriviamo a scuola dopo una frustrante mezz'ora di contrattazioni su dove io debba "invitarle" a pranzo, ovviamente finendo tutto a mio svantaggio, visto che ci troviamo ad essere due contro una.
Riusciamo finalmente a trovare un parcheggio e Josephine fa manovra con la sua solita, snervante lentezza.
-Non sei proprio in grado...- borbotto, lasciandomi cadere contro lo schienale del sedile con aria nervosa.
-Senti tesoro, tu nemmeno ce l'hai la patente, quindi sei l'ultima a poter parlare. Ti conviene tacere se non vuoi ritrovarti a dover tirare fuori quel tuo catorcio di bicicletta anche con 10 gradi sotto zero.-
Io e Nicole ci scambiamo uno sguardo allibito attraverso lo specchietto retrovisore. Una risposta del genere me la sarei aspettata senz'altro da lei, ma non da Jusy! Lancio un'occhiata sospetta in direzione della suddetta amica, la quale, invece, finge d'ignorarmi. Scrollo le spalle e decido di fare finta di nulla. Lo sa perfettamente che, se dovesse avere un qualsiasi problema, io sarei la prima a cercare di aiutarla. Se solo vorrà me ne parlerà. Infatti, l'ansia che sento starmi per colpire in questo momento è già un problema abbastanza considerevole da dover affrontare.
Sono, semplicemente, nel panico più totale al pensiero di rivederlo ed all'idea che tutti vengano a conoscenza di questa mia nuova, ennesima metamorfosi. Apro il pastrano e mi passo una mano fra i capelli liscissimi.
Scorgo i bestioni della squadra di football da lontano, accampati come al solito sotto il portico della scuola. Osservo Walker parlare con Colin, in piedi, con un piede appoggiato contro la parete e seguendo lo sguardo scioccato di Nicole risalgo anche ad Elliot, accovacciato in un angolo, intento a limonare con non so chi...
Melodie e Cameron sono impegnati nella stessa occupazione, mezzi distesi accanto a loro l'uno avvinghiato all'altro, nonostante ho come l'impressione che, almeno da parte di lei, non ci sia proprio tutta questa voglia.
Ma, come se questa scena non fosse già abbastanza spregevole di per se riconosco, con un tuffo al cuore, che il ragazzo seduto con la schiena appoggiata al muro, le ginocchia al petto ed il cappuccio calato sul ciuffo moro è propio Anderson. E che le sue pozze glaciali sono fisse esattamente su di me.
SONO TORNATA. Prima di tutto vi devo chiedere umilmente perdono per questa mia LUNGHISSIMA assenza. purtroppo la scuola e la vita in generale mi hanno sommersa con problemi decisamente più grandi di me ed ho utilizzato praticamente tutto il mio tempo nel cercare di risolverli. Prima domanda del giorno: voi come state, come avete trascorso questi ultimi mesi?
Tornando a noi, prometto di essere molto più presente che i capitoli saranno di pubblicazione molto più rapida. CONGETTURE MOMENT. Cosa pensate che succederà? Vi piace questa "nuova" Alexis? E tra Elliot e Nicole?
Aspetto le vostre risposte con la stessa ansia con cui Alexis aspetta di vedere Rodrick.
Ultimissima domanda: vi sono mancata? ahahaha.
A prestissimo
Aurora
STAI LEGGENDO
A Strange Girl
Teen Fiction"Alexis Delany, tu sei senza dubbio la ragazza più strana che abbia mai conosciuto" Chiunque pronunci questa frase ha, secondo Alexis stessa, incredibilmente ragione. Lei è, infatti, la prima a definirsi in tale maniera ed il suo unico scopo è far i...