Rodrick
Sono sudato fradicio ed ho i muscoli indolenziti a causa dell'allenamento appena conclusosi; nonostante ciò continuo a correre senza fermarmi, privo di una reale meta. Vorrei tanto spegnere il cervello e dimenticare tutto, fermare quest'incessante flusso di pensieri che mi sta tormentando da giorni. Come ho potuto essere così stupido, come ho potuto sperare in una situazione che ho sempre saputo essere disastrosa per entrambi?
Come cazzo ho potuto baciarla?! Sia domenica, su quei maledetti scogli a cui non ho saputo resistere, sia oggi in quel bagno, a dispetto dell'incredibile fatica volutaci nei giorni passati per starle lontano. A dispetto di tutto il tempo sprecato per convincermi di quanto fosse insignificante quello che provassi. Peccato che insignificante non lo fosse per nulla, nonostante lo desidererei più di qualsiasi cosa al mondo.
Non riesco ancora a capacitarmi di come mi sia lasciato andare nei suoi confronti, avvalorando tutte queste emozioni così assurde e che nemmeno io riesco a spiegarmi.
Detesto quella ragazza, la detesto con tutto me stesso; la trovo snervante, egocentrica e tremendamente infantile. Detesto il modo in cui vuole mostrarsi, le sue malate convinzioni riguardo la società e quell'assurda fobia di doversi omologare con gli altri. Detesto il suo tono di voce troppo alto, l'ironia con cui mi parla e la finta sicurezza che è solita ad ostentare. Detesto con tutta l'anima persino le acconciature del cazzo che perde tempo a realizzare, quando i suoi capelli naturali sarebbero così belli lasciati sciolti, così soffici...
Rallento l'andamento, appoggiandomi ad un muretto per riprendere fiato. Non so di preciso dove mi trovo, anche se questa zona della città non mi risulta del tutto sconosciuta; ho corso per chilometri senza una destinazione precisa, soltanto nel vano tentativo di mettere da parte per un po' tutto il casino che sta lentamente logorando la mia mente.
Muovo qualche passo guardandomi intorno fin quando, d'un tratto, non riconosco l'abitazione che mi si para davanti. Le strade che mi circondano tornano improvvisamente familiari e, senza neanche farlo apposta, scorgo avanzare, dalla più lontana queste, una bicicletta sgangherata. Non posso credere di essere arrivato qui come se, piuttosto che sfuggirlo, rincorressi il suo pensiero. La osservo procedere lentamente, gli occhiali sollevati ed imprigionati tra la folta massa di ricci che le ricade, stranamente, sulla schiena. Nel cestino sobbalzano quelli che sembrano essere cd, ipotesi che confermo quando, aguzzando la vista, noto il lettore che regge in una delle due mani. Da lei non potevo che aspettarmi una sconsideratezza tale d'andare in bicicletta con una mano sola, fregandosene perfino di aver avuto un braccio mezzo rotto fino a poco tempo.
Non sembra accorgersi della mia presenza, in quanto tira dritta verso il giardino, intonando sommessamente una canzone che non riesco a riconoscere.
Ma è osservando con attenzione questa scena che mi rendo definitivamente conto di quanto sia potente ciò che provo, nonostante qualsiasi forma d'odio possa credere d'avvertire nei suoi confronti. Guardarla compiere anche il più semplice dei movimenti mi disorienta totalmente, facendomi perdere la concentrazione e la lucidità che mi hanno sempre caratterizzato. Ogni volta che le sono vicino è come se mi assorbisse nel suo mondo, come se tutto ruotasse intorno al cercare di capire cosa nasconda in quel cervello tanto incasinato. Ogni volta che le sono vicino devo sforzarmi immensamente per non tenerle gli occhi perennemente puntati addosso.
Mi attrae, m'incuriosisce, sconvolge tutti i miei piani ed il mio ordine prettamente maniacale.
E non avrei mai dovuto permettere che accadesse una cosa del genere. Tutta l'indifferenza del mondo non sarebbe bastata, nessuno dei miei trucchi. Hanno solo contribuito all'immagine esterna di me che ha conosciuto, un'immagine che detesta...Ma non posso accettarlo, non posso rischiare di perdere quell'apparente stabilità che sono riuscito a conquistare dopo anni di tremenda sofferenza. Devo troncare adesso questa cosa, qualsiasi essa sia.
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A Strange Girl
Teen Fiction"Alexis Delany, tu sei senza dubbio la ragazza più strana che abbia mai conosciuto" Chiunque pronunci questa frase ha, secondo Alexis stessa, incredibilmente ragione. Lei è, infatti, la prima a definirsi in tale maniera ed il suo unico scopo è far i...