Neanche se fossi una lucertola

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Sopra quelli che potrebbero essere Alexis e Elliot. Lei non ha mai i capelli sciolti e lui dovrebbe esser più riccio, ma dettagli, le vibes sono quelle...

Esco trafelata dall'aula di letteratura, tentando di non essere travolta dal solito flusso di studenti che si accalca fuori dai corridoi. Peccato che, maldestra come sono, faccia cadere tutti i fogli che reggo sotto il braccio, dovendomi così fermare a raccoglierli dal pavimento.
Il problema di questa scuola è sempre lo stesso: troppi studenti, classi troppo strette. E la mia perenne imbranataggine non rappresenta di certo un valido aiuto.

Raggiungo ansimando il mio armadietto (si, non sono una cima in educazione fisica) ritrovandoci, stranamente, davanti Elliot, come se mi stesse aspettando.
Di solito ai cambi dell'ora è perennemente in giro con quegli energumeni della squadra di football, quindi la sua presenza qui, in questo momento, è alquanto insolita.

-El, da dove arrivi?- gli chiedo distrattamente, mentre frugo tra la mia roba alla ricerca del libro di fisica.

Silenzio.

Sento i suoi occhi socchiusi puntati addosso da sopra lo sportello di metallo. Lo sbatto con esattamente la stessa forza di stamattina, nel tentativo di attirare la sua attenzione, ma il ragazzo non batte ciglio.

-Ok, Robinson, che succede? Hai preso meno di 8 nell'ultimo test? La tipa con cui dovevi andare a letto domani ha il ciclo? Oppure...-

-Alexis, dacci un taglio-

Lo squadro per un secondo.
Cosa gli prende? Mr. popolarità non è mai di cattivo umore.
Lo fisso con insistenza, tentando d'inarcare, con scarsi risultati, un solo sopracciglio; a questo mio gesto sospira, appoggiandomi entrambe le mani sulle spalle.

-Al, so che probabilmente non te ne fregherà nulla di ciò che sto per dirti, ma ricordi stamattina, quello per cui ti prendevano in giro Nicole e Jusy?-

-Vagamente-

-Beh, non voglio fare il solito melodrammatico e si tratta solo di un consiglio, ma considerando che senza questo tuo look stravagante...-

Ma, proprio mentre il discorso sembra farsi QUASI interessante qualcuno c'interrompe, cosa che accade piuttosto frequentemente, se stai parlando con il più figo della scuola.

-Chi si vede, due delle persone più conosciute alla nostra amata Pacific High...-

Riconosco questa voce; sarei in grado di distinguerla ovunque... 
Melodie Wilson, più precisamente Melodie Grace Charlene Wilson, la ragazza più perfetta (e , probabilmente, anche con più nomi) che esista sulla faccia della terra.
Non si dice più perfetta, ne sono consapevole, ma è l'unica definizione che mi sento di affibbiarle.
Oltre ad essere bella, alta e con un fisico da urlo, ha l'innata capacità di far sentire qualsiasi ragazza inferiore a se stessa. Tutte, tranne me, naturalmente.
Non prendetemi per montata, ma non vorrei essere come lei nemmeno se avessi l'aspetto di una lucertola. Ed una di quelle brutte, a cui i bambini strappano la coda.  

Non ne sono invidiosa, come lo sono di altre belle ragazze, inutile negarlo. Il problema è che lei è proprio perfida. Subdola come poche, immatura come tanti.

Il mondo l'adora, per il semplice fatto che è sempre carina e gentile con tutti.
Od, almeno, questo è quello che una dea come lei vorrebbe far credere a tutti noi ingenui e comuni mortali. 
Siamo state amiche al primo anno, quando io ero ancora invisibile e lei non sapeva valorizzarsi, credendosi brutta solo per l'apparecchio e gli occhiali che al tempo portava.
Poi BUM, dopo l'estate è tornata restaurata da capo a piedi, reputandomi troppo "poco alla moda" perché potessimo continuare a frequentarci. O almeno, la mia teoria è questa, considerando il fatto che è completamente sparita da un momento all'altro senza darmi alcuna spiegazione ed incominciando a trattarmi di merda.
Ma quel primo anno IO non l'ho buttato nel dimenticatoio. Dai, non si scorda la prima delusione infantile ed adolescenziale, è la prassi.
Quindi credetemi se vi dico che la conosco anche fin troppo bene.

-Melodie, metti da parte i tuoi complimenti da quattro soldi e dicci cosa vuoi.-

-Calmo Robinson, ti ruberò solo pochi minuti del tuo preziosissimo tempo. Intendevo invitarvi al mio diciottesimo. Qui, stasera, papino ci lascia la palestra ed il giardino posteriore-

Ah, dimenticavo. Ricca sfondata, la più figlia di mamma e papà di tutti i figli di mamma e papà. Padre che, tra le altre cose, è anche preside della nostra adorata scuola. 

-Ecco a voi. Non portate nessuno, è solo per poche persone accuratamente selezionate.-

-E come mai sembro esserci anche io, tra questi "eletti"?- domando, sottolineando l'ultima parola e fissandola intensamente.

Mi lancia uno sguardo di fuoco, carico di puro ed ingiustificato odio, ma poi, sul suo viso perfetto, torna uno di quei finti sorrisi angelici che è solita rivolgere a chiunque.

-Come perché, tesoro? La nostra è un'amicizia di lunga data ed, in più, ormai, sei diventata piuttosto popolare qui a scuola...-

"E non ti è mai andata a genio come cosa..." penso, tentata di continuare io stessa la frase. Perché è questa l'unica verità: non sopporta che una come me, stramba, ridicola e vestita di mille colori, sia conosciuta esattamente quanto lei, bellissima e firmata dalla testa ai piedi, per cui popolarità e fama contano davvero più di ogni altra cosa. In fondo, non si diventa miss. universo senza papabili elettori, no?

-Insomma, non ho tempo da perdere; questi sono gli inviti. Vestiti eleganti, naturalmente...-
raccomanda, lanciandomi un'occhiataccia eloquente. Le mostro un sorrisetto ironico per tutta risposta.

-A stasera. Ciao amorini-

Detto questo sparisce per il corridoio, camminando con incredibile sicurezza sui suoi tacchi dodici. Sì, a scuola. Chi sono io per giudicare.
Osservo Elliot guardarla con disprezzo. Oltre me, lui è l'unica persona al mondo che non la può vedere. Si dice che siano stati insieme per un certo periodo di tempo, e che lo facessero tutte le mattine nello sgabuzzino delle scope al secondo piano; ma sembra che lei lo abbia tradito diverse volte (che poi, per tradire uno come lui devi avere proprio un cervello da gallina!), e così non si è mai capito veramente chi fosse l'amante tra i due ragazzi in questione.
Elliot non ne parla mai, nonostante io insista da secoli. 

-Ci andrai?- mi chiede, fissandomi in modo strano.

-Perchè non dovrei? La reginetta ha buoni gusti musicali, ci sarà dell'ottimo cibo, e, soprattutto, sarà gratis!-

Non sembra troppo convinto, ma io non ho decisamente tempo per starlo a sentire. Trovo il libro di fisica, lo saluto e corro a lezione, pregando il cielo di essere ancora in tempo.
Un altro ritardo e quella tro... tremenda persona identificabile come la prof. Hobish mi sbatte fuori a calci.

Salve bella gente.
Ma solo io ho le orecchie talmente piccole che non posso portare le cuffiette con il gommino? Ditemi che anche qualcuno di voi ha questo disagio.
Cosa succederà a questa festa? E come mai Elliot sembra così preoccupato per la nostra "ragazza strana"? Ma soprattutto, che ne pensate della nostra Melodie?
Se vi sta piacendo la storia lasciate un commentino od una stellina. Soprattutto un commentino, che ci tengo tanto a sapere le vostre opinioni.
A prestissimo.
Con tanto love❤️
Aurora

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