-Fammi capire bene- esclamo, con quello che è poco più di un sussurro mentre il biondo si fissa con fin troppo interesse le stupende sneakers che porta ai piedi.
-Tu ed il rasato avete scommesso sul se fosse riuscito o meno a portarmi a letto; così lui ci ha provato, nonostante fosse totalmente ubriaco. Tu l'hai visto e, pensando che volesse vincere a tutti i costi, gli ti sei scaraventato addosso...--Sí, penso sia un ottimo riassunto...-
-Ed ora, grazie a tutti questi giochetti da strapazzo, voi due siete fuori dalla squadra, tu, stamattina, cercavi di "farmi", stupidamente,"intuire" cosa sarebbe potuto succedere di lì a poche ore e lui sembra nelle stesse condizioni di qualcuno a cui hanno appena ucciso il cane.
Ah, senza dimenticare che, per colpa esclusivamente vostra, IO sono costretta ad andare a lavorare nel ristorante di quello.--QUELLO ha un nome e mi piacerebbe che tu, Rainbow, lo utilizzassi.-
Mi volto di scatto, osservando il ragazzo che dal nulla si è palesato accanto al mio amico.
-Alverson o come ti chiami, non ti hanno insegnato che non è carino origliare le conversazioni altrui?-
-In fatto di buone maniere devo ammettere che penso di saperne quell'attimino più di te-
Lo fisso sottecchi.
Non è ironico, come ci si aspetterebbe. Ha, invece, un' espressione tremendamente seria, dura.-Io...io...vi lascio soli. Avrete bisogno di concordare per il lavoro...- borbotta Elliot, guardando l'amico con fare piuttosto ansioso.
-Tranquillo Robinson, non penso di volere proprio un bel niente da una come lei...-
Il tono con cui ha pronunciato queste parole non mi è piaciuto per nulla. Parla di me come se fossi uno scarafaggio, uno di quelli schifosi che trovi in cantina e che ti affretti a schiacciare.
-Allora, Rainbow, ho appena parlato al telefono con mio padre. Inizi questo sabato, dalle 19.00 alle 23.00, vieni vestita in modo CONSONO e pettinata NORMALMENTE- aggiunge, sottolineando con vigore l'ultima frase.
-Come desidera, Signor Precisino...- ribatto, facendo un piccolo inchino.
-Non sei divertente Delany-
-Oh, non sono più Rainbow? Ti sei accorto che non rispetti il galateo apostrofando le persone con dei soprannomi?-
Mi fissa come se lo avessi appena schiaffeggiato; penso che se non fossi stata una ragazza mi avrebbe già tirato un pugno dritto sul naso, e che nemmeno questo basterebbe a lungo se continuassi a controbattere. Si volta senza aggiungere altro, incamminandosi verso il suo amico ancora seduto con la schiena alla parete.
Giro i tacchi ed, a questo punto, esco dalla scuola, dirigendomi verso il cortile; vi ci trovo Elliot e Nicole, intenti a chiacchierare in modo concitato.-Alexis, seratina intensa vedo...-
-Non mi sono certo annoiata-
-Me la porto a casa io- esclama la mia amica, rivolgendosi al biondo con finto fare confidenziale.
-Meglio farla sbollire...-
-GUARDA CHE TI HO SENTITA!- le urlo, appoggiandomi alla portiera dell'auto, sfinita.
La vedo alzare gli occhi al cielo e salutare Elliot con un cenno, per poi salire sulla vettura e mettere in moto.
-Allora...-
-No Nic. Ho bisogno di un thè, di levarmi questa roba di dosso e di un morbido letto imbottito. Domani ti parlerò di tutto-
-Sei proprio egocentrica mia cara, ed io che volevo raccontarti che mi hanno aggiunto la "spunta blu" alla pagina di Instagram e che, per festeggiare, mi sono fatta una birra con uno strafigo di quinta...-
Come arriviamo a casa mi precipito in bagno, sentendo l'impellente bisogno di vomitare tutto quello che questa sera ho ingurgitato.
-Troppe emozioni in una sola notte- esclama la mia amica con un tono tra il dispiaciuto e l'ironico, mentre mi scioglie i due codini ormai quasi completamente crollati. Sollevo la testa dal water e le lancio un'occhiata.
-O, forse, troppe patatine...-
Scoppiamo a ridere.
Una risata nervosa, ma pur sempre una risata.
Riesco a cambiarmi ed ad infilarmi nel letto accanto a quello di Nicole.-Domani mattina chiamo Josephine e le faccio portare uno dei suoi rimedi naturali contro le indigestioni, così per il suono della campanella della prima ora sarai come nuova-
Faccio un cenno di assenso e finalmente mi concedo di chiudere gli occhi e non pensare più a nulla.
Ciao a tutti!
Capitolo un po' più corto, così perché mi va.
Ecco qui la foto del misterioso Rodrick Anderson.Che ne pensate?
Come al solito se la storia vi sta piacendo lasciate una stellina ed un commento.
Dal capitolo 10 vorrei iniziare a decidere con voi un giorno preciso in cui postare.
Ci tendo a ringraziare tanto tutti voi che mi seguite e vi complimentate con me per la storia. Il mio traguardo più grande non voglio siano i numeri, ma i sorrisi suo viso delle persone quando leggono ciò che scrivo. Stiamo crescendo bene ed in poco tempo, e per questo vi ringrazio tanto ❤️
Per ora è tutto
Kiiiis😍
Aurora
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A Strange Girl
Teen Fiction"Alexis Delany, tu sei senza dubbio la ragazza più strana che abbia mai conosciuto" Chiunque pronunci questa frase ha, secondo Alexis stessa, incredibilmente ragione. Lei è, infatti, la prima a definirsi in tale maniera ed il suo unico scopo è far i...