Come se nulla fosse successo

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-Tutto questo è ASSOLUTAMENTE RIDICOLO!-

-Alexis, io ti avviso: mi stai facendo davvero perdere la pazienza...-

-Non è certo colpa mia se le tue felpe sono a dir poco ORRIBILI!-

A queste parole la mia amica molla la presa dal tremendo indumento, lasciandolo penzolante sull'unica spalla buona rimastami.

-Amo, ma allora vaffanculo! Ti vesti da sola la prossima volta!- esclama, andandosi a sedere sul water ed infilandosi gli auricolari nelle orecchie.

Alzo gli occhi al cielo, tentando di attirare l'attenzione di Nicole sventolandole il tessuto davanti al viso, ma niente da fare.
Dimentico sempre che questa ragazza è molto probabilmente la persona più permalosa esistente sul pianeta.
Questo lunedì mattina non potrebbe iniziare peggio...

In base a quanto Josephine mi ha riferito per telefono, nessuno di loro potrà mai più mettere piede nell'ospedale dove alloggiavo fino a pochi giorni fa.
Quella fatidica domenica mattina, infatti, dopo una sfuriata generale delle infermiere, i miei non hanno avuto pietà per nessuno, cacciando sia le mie amiche, tornate perfino con un caffè ed una brioche rigorosamente integrale in un vano tentativo di migliorare il mio pessimo umore, sia i due baldi giovani, dei quali uno (indovinate quale...) non se l'è fatto minimante ripetere, trascinandosi via il secondo quasi a forza.
A proposito di questo, ho persino domandato a Jusy se per caso il signorino dagli occhi di ghiaccio avesse dato segno, prima di svignarsela, di qualche turbamento od atteggiamento inusuale rispetto al solito; ma la mia amica ha negato. 

In quest'ultima settimana di reclusione tra le bianche pareti dell'ospedale ho avuto, perciò, il tempo di arrivare ad una conclusione.
Visto che Rodrick non sembra dare alcun peso all'"avvenimento" accaduto in quella stanza, ho sinceramente deciso di fare anch'io finta di niente. 

L'altro ieri sera sia io che Brandon siamo stati dimessi, ma è d'allora che non vedo il mio orrido fratello. So solo che ha scampato guai serissimi con la legge solo perchè nessuno ci ha lasciato la pelle, ma non ha più la patente e tante belle ore di servizi sociali ds svolgere. Voglio sperare che i miei genitori facciano finalmente qualcosa di buono, tenendolo LORO sotto stretta sorveglianza per un po'.
Sta di fatto che stamattina, nessuno dei due sembra aver trovato un valido motivo per tenermi a casa da scuola. Ho provato a spiegargli che forse non si tratta di una mossa così prudente quella di farmi già uscire dopo quanto successo, ma i due hanno affermato che è stato proprio il medico che mi ha seguita ad acconsentire a questa loro decisione; in fondo una settimana a casa era, a suo parere, già più che sufficiente. Ed è così che, mentre già pregustavo una bella dormita nel mio lettone, le smielate carinerie di mia madre mi hanno malamente strappata dal mondo dei sogni, obbligandomi ad una lunga doccia per levarmi di dosso i rimasugli di sangue coagulato.
Insomma, anche in questo caso, dovrei fare come se nulla fosse successo.
Giuro che quel dottore, non appena avrò la patente, sarà il primo a finire sotto le ruote della mia bellissima e splendente vettura nuova di zecca. 

-Eddai Nicole- la supplico, avvicinandomi al gabinetto: - cerca di capirmi, stavo solo scherzando...-

-ARRANGIATI!- esclama, uscendo dal bagno con aria irritata, molto probabilmente diretta in cucina per rubare dal mio frigorifero la prima delle trecento mele che consumerà oggi.

Riesco a sfilarmi con un brusco movimento l'orribile felpa di Nicole, restando in reggiseno davanti allo specchio. Osservo con attenzione la figura che vi vedo riflessa. 
Ecco qui una banale ragazza dai capelli ricci in biancheria intima, assonnata e con delle occhiaie che le arrivano fino ai piedi; segni particolari? Un braccio fasciato e penzolante dalla spalla destra. So perfettamente che dovrei tenerlo legato al collo con una qualsiasi sciarpa, ma non riesco a vedermici: è una cosa tremendamente anti-estetica. 
Distolgo lo sguardo di scatto, cancellando dalla mia mente quell'orribile immagine e dirigendomi verso camera mia.
Spalanco le ante dell'armadio, estraendovi da dentro un body peloso a pois colorati ed un paio di larghissimi pantaloni con le frange da hippie.
Torno in bagno dopo essermi faticosamente vestita, con l'intenzione di legare il prima possibile l'orribile chioma da barboncino che mi ritrovo; peccato che, sfortunatamente, incroci mia madre proprio nel corridoio.

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