Sono sfinita.
Totalmente e terribilmente sfinita.
È stata una giornata di lavoro davvero faticosa e non ho fatto altro che correre da un tavolo all'altro per tutta la sera, affrontando clienti indecisi, vecchiette schizzinose e bambini capricciosi. Mancano ancora un paio di tavoli da servire e poi dovremmo aver, finalmente, finito. L'unico evento degno di nota delle ultime tre ore è stato quando Anderson è scivolato davanti a tutti, clienti e dipendenti, correndo sul pavimento rimasto bagnato dopo le sue stesse pulizie.
È stata una scena davvero esilarante.Rientro in cucina, sedendomi su uno degli sgabelli liberi con l'intenzione di farmi un sonnellino mentre aspetto l'arrivo di mio fratello. Eppure, non appena appoggio la testa sul bancone, una di quelle che mi piace definire "cameriere serie" (ossia le ragazze in cui Mr Precisino ha riposto la sua fiducia per "l'impossibile" compito di recapitare le ordinazioni ai tavoli giusti) mi tira per un braccio, pregandomi di sostituirla nel consegnare gli ultimi ordini, visto che il fidanzato la sta aspettando fuori dal locale per portarla da qualche parte che non ho capito e che, sinceramente, nemmeno m'interessa capire.
Poiché sono infinitamente buona e, soprattutto, per il fatto che ADORO far infuriare Rodrick, accetto di farle questo favore, sapendo che il mio odioso capo andrà fuori di testa nel vedermi incaricata di un ruolo tanto importante. Una volta finiti i convenevoli ed i melensi ringraziamenti della ragazza, aggiusto velocemente i miei due morbidi chignon e prendo il tiramisù destinato al tavolo 17.
Non sono stata io a prendere le ordinazioni dei suoi occupanti e non ho quindi la più pallida idea di chi possano essere; mi auguro solo che non corrisponda proprio a quello dei due piccioncini che ho notato poco fa. Se dovessi ritrovarli a sbaciucchiarmisi in faccia potrei vomitare nei loro piatti in meno di 5 secondi.Mi avvio, quindi, con passo sicuro verso il salone, alla ricerca del fatidico numero 17.
Il tavolo il questione è occupato da una coppia adulta accompagnata da un ragazzo che deve avere all'incirca la mia età.
Una volta che gli sono abbastanza vicina da poterlo osservare in volto, rimango per un attimo spiazzata.
Nel giro di soli due secondi realizzo:a) quanto sia bello
b) quanto la mia espressione da ebete debba far ridere in questo momento
c) quanto il suo sguardo sembri vacuo e perso nel vuoto.
-Ehm, signorina? È sicura di sentirsi bene...?-
Mi riscuoto, uscendo bruscamente dal mondo dei sogni nel quale io e questo tipo siamo sposati, con due figli ed un gatto, per tornare malvolentieri alla dura e cruda realtà, nella quale il ragazzo ha di nuovo lo sguardo fisso sul suo cellulare. I genitori sogghignano, guardandomi in tralice. Penso che debbano essere abituati a reazioni del genere da parte delle ragazze, visto il ben di Dio che si ritrovano come figlio. Ed è proprio questo pensiero che mi fa disincantare completamente.
"Ricorda la prima regola Alexis" penso: "Mai cadere nelle trappole che la società ti tende per farti diventare un caprone uguale a tutti gli altri. Che siano mode, comportamenti, o ragazzi stra-fighi"
Mi scuso per il mio atteggiamento da idiota e consegno il dessert alla signora.
Peccato che, non appena mi piego per posare il piatto sul tavolo, i nostri sguardi s'incrocino per una frazione di secondo.
Questa volta il ragazzo si concentra sul mio viso, come studiandomi.
Mi sorride. Un sorriso dolcissimo...
Mi volto di scatto, tanto velocemente da sentir cedere leggermente le cipolle che ho sulla testa.
Devo essere certamente arrossita; sento le guance in fiamme come se avessi appena mangiato un intero peperoncino.
Che figura di merda...
Mi allontano velocemente, quasi inciampando nel mio lungo abito giallo e raggiungendo in men che non si dica le cucine.
Prendo velocemente il mio parka dall'appendino, indossandolo e facendo per uscire dalla porta sul retro. Respirare un po' d'aria fresca mentre aspetto Brendon non può che farmi bene. Ma, proprio mentre sto per darmela a gambe, il rompiballe varca la soglia, sbuffando e lamentandosi come al solito di qualcosa che solo lui conosce.
Non appena mi vede interrompe il suo monologo, osservandomi accigliato.
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A Strange Girl
Teen Fiction"Alexis Delany, tu sei senza dubbio la ragazza più strana che abbia mai conosciuto" Chiunque pronunci questa frase ha, secondo Alexis stessa, incredibilmente ragione. Lei è, infatti, la prima a definirsi in tale maniera ed il suo unico scopo è far i...