-Sei davvero ridicola Delany. Almeno di questo ti rendi conto, vero?-
Alzo a fatica lo sguardo, scostando le mani da davanti agli occhi e fissando intensamente il ragazzo; non pensavo che sulla terra potesse davvero esistere una persona totalmente priva di emozioni.
Ma, come succede la maggior parte delle volte, mi sbagliavo.
Esprimo questo mio pensiero ad alta voce, tra un singhiozzo e l'altro, ottenendo come unico risultato una di quelle occhiate scocciate ed impazienti tipiche di Rodrick.Mi asciugo gli occhi con la manica del maglione, inspirando ed espirando per cercare di calmarmi.
Mentre sto facendo leva sulle braccia nel tentativo di rimettermi in piedi, Anderson mi tende inaspettatamente una mano, come per aiutarmi. L'afferro, nonostante sia piuttosto scettica alla vista di tanta gentilezza.
Il ragazzo, infatti, volta di scatto il viso nell'esatto istante in cui le nostre pelli entrano in contatto, come se si fosse appena scottato.
Ma ormai alle sue paranoie ho deciso di non farci neanche più caso.
Una volta in piedi spazzolo via la polvere dal vestito e faccio per raccogliere i capelli in due chignon, nonostante sia sicura che, vista la mancanza di un adeguato numero di forcine, alla fine risulteranno cadenti e disordinati.-Con i capelli sciolti sembreresti meno strana, Delany...- borbotta d'un tratto il ragazzo, voltandomi nuovamente le spalle.
Rimango un po' sorpresa da questa affermazione; mai mi sarei aspettata di ricevere da lui quello che sembra essere un mezzo-complimento.
Dev'esserci sicuramente un secondo fine, quindi meglio stare sull'attenti.
In fondo è appena stato testimone di una scena piuttosto patetica, vedendomi crollare a terra, disperata quanto potrebbe esserlo una bambina di cinque anni a cui i genitori hanno appena negato l'acquisto di un giocattolo.
Con questa storia ha materiale a sufficienza per umiliarmi a vita; non penso sarebbe tanto onesto d'andare a raccontare in giro la vera causa di questo mio struggimento...-Non m'interessa. Praticamente tutte le ragazze sembrano più belle con i capelli sciolti.- rispondo, controllando nello specchio del cellulare che le due cipolle siano uguali.
Torno a sedermi, aprendo Whatsapp e scrivendo ad Elliot il milionesimo messaggio delle ultime settimane , implorandolo di chiamarmi o di rispondere quando lo farò io più tardi.
Rimaniamo in silenzio per un po', io fissando a vuoto lo schermo del mio iPhone ed Anderson pulendo le ultime impronte lasciate dalle mie scarpe. Noto sia la minuzia con la quale controlla che non ci siano rimasugli di fango sul pavimento, sia la cura che ha nel riporre scopettone e straccio nel ripostiglio.
Da una parte ammetto d'invidiarlo.
Mi piacerebbe essere una persona più ordinata, giusto per evitare di dover fare tanta fatica a trovare qualcosa nel marasma che è camera mia. Potrei valutare l'ipotesi di farmi dare qualche lezione dal mio collega.
Anzi no, per carità.
E se poi diventassi ossessionata come lui?!
Vi do il permesso di sopprimermi, nel momento in cui questo dovesse accadere.
Al suo ritorno il ragazzo sposta la seconda delle due sedie, accomodandosi di fronte a me ed iniziando a fissarmi intensamente con aria accigliata, mettendomi piuttosto a disagio, visto l'aspetto terribile che devo sicuramente avere.-Sembri un panda con quella robaccia nera intorno agli occhi-
Mi tasto la faccia, rendendomi conto che parla dell'alone nero che devo essermi procurata piangendo.
-Si chiama mascara...-
-Lo so, Rainbow. Ho avuto anche io delle ragazze, sai?-
-Davvero?! Invidio la loro pazienza nel sopportare la tua persona ed il suo ordine maniacale.-
-Ricordati sempre che non tutti provengono da un altro pianeta come te.-
Mi lascio andare ad una risatina sarcastica, nonostante non mi stia divertendo per nulla.
-Attento Rod- Rod. Potrei far magicamente comparire dal mio fradicio zaino un fucile alieno caricato a brillantini, qualora tu dovessi farmi alterare. Non vorrai passare tutta la serata a liberare il ristorante del tuo papino da quello che sembra essere vomito d'unicorno, vero?-
Ed è esattamente in questo istante che accade un fatto al quale non ero minimamente preparata. Un evento più unico che raro, eccezionale ed, oserei dire, assolutamente irripetibile.
Per la prima volta da quando lo conosco, Rodrick Anderson sta ridendo.
Ma ridendo sul serio! Una di quelle risate vere, divertita e non sarcastica com'è sempre stato solito fare. Devo a malincuore ammettere che, senza quell'espressione perennemente corrucciata, sarebbe un ragazzo veramente carino.-Alexis Delany. Tu sei senza dubbio la ragazza più strana che abbia mai conosciuto.-
Sorrido, quasi dimenticandomi del fatto di odiare questo ragazzo e di aver appena scoperto che il mio ex-miglior amico sia in una brutta situazione anche a causa mia.
-La ringrazio molto, Mr Precisino- esclamo, alzandomi e facendogli un piccolo inchino.
Mi viene improvvisamente molto naturale essere così con lui, comportandomi come potrei normalmente fare con Nicole, Josephine, o lo stesso Elliot.
Mi sento a mio agio nelle nostre risate.
Ma il momento di tregua dura ben poco, finendo esattamente nell'istante in cui il primo cliente entra nel locale, fissando la scena con aria accigliata.
Senza accorgercene si sono, infatti, fatte le sette, ossia l'orario entro il quale avremmo dovuto sistemare questo posto.
I cuochi, arrivando come al solito dal lato posteriore del locale e non avendoci probabilmente ancora visto, si staranno sicuramente chiedendo che fine abbiamo fatto.
Anderson afferra il cellulare, scoprendo di averlo in modalità silenziosa nel momento in cui si trova una decina di chiamate perse dal personale di suo padre. Si scusa in fretta e furia con il cliente, promettendogli di preparargli quanto prima un tavolo e, tirandomi per un braccio, mi trascina verso le cucine, lanciandomi occhiate furenti, come se la colpa fosse solo mia.
Quando provo a domandargli per quale motivo mi stia guardando come se gli avessi per davvero imbrattato le pareti con dei brillantini colorati, risponde che io le mie sceneggiate gli abbiamo fatto perdere la concezione del tempo.
Sospiro, alzando gli occhi al cielo, ma non ribatto per quieto vivere.
Sono, infatti, ben consapevole del fatto che il vero Rodrick sia questo.
Quello preciso, maniacalmente ordinato e serio fino all'inverosimile.
Il vero Rodrick non è quello che mi tende una mano per aiutarmi ad alzare.
Il vero Rodrick non è quello che ride alle mie battute.
Il vero Rodrick non si troverebbe MAI a suo agio nelle nostre risate...Buonasera a tutti miei dolcissimi pinguini.🐧🐧
Spero non siate tutti a sbocciare in discoteca ma che qualcuno sia rimasto solo ed a casa come me ahaha. Scherzo ovviamente. No, non scherzo, sono davvero a casa da sola di sabato sera.
Ma va beeeh almeno ho potuto portarvi questo nuovissimo capitolo. ATTENZIONE!! Per le shipper, non fatevi troppe illusioni per quanto riguarda Rodrickino ed Alexis, perché devono succedere ancora tante cose e potreste rimanere deluse 😁😁
Fatemi come al solito sapere cosa ne pensate e voglio tantissime congetture. Anzi... GRANDISSIMA IDEA! La persona che mi scriverà nei commenti la congettura più interessante e pazza, riceverà in anteprima un mini-spoiler sulla storia.
Non è un gran premione, ma è tanto per passare il tempo. Vi amo tantissimissimissimo ❤️❤️❤️
Aurora ❤️P.s non so quanti di voi lo abbiamo notato, ma finalmente si è scoperto chi dice la frase della trama ih ih ih 😉
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A Strange Girl
Roman pour Adolescents"Alexis Delany, tu sei senza dubbio la ragazza più strana che abbia mai conosciuto" Chiunque pronunci questa frase ha, secondo Alexis stessa, incredibilmente ragione. Lei è, infatti, la prima a definirsi in tale maniera ed il suo unico scopo è far i...