Il figo, la nerd e la rossa-sociopatica

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-Bro, te l'hanno mai detto che sai essere davvero fastidioso?- domando ironica, mentre litigo con la combinazione che non pare volerne sapere di funzionare a dovere.

-Sí, lo fanno di solito le ragazze, quando tentano di attirare inutilmente la mia attenzione...-

Alzo gli occhi al cielo senza riuscire, però, a trattenere un sorriso per il suo modo di fare, sempre così teatrale. Lo osservo mentre si aggiusta il ciuffo riccio nello specchio nell'armadietto accanto al mio. Elliot Robinson, qualora venissi malauguratamente obbligata, da dove dovrei partire per descriverti?
Occhi incredibilmente azzurri, capelli incredibilmente biondi e fisico impeccabile, destinato, con ogni probabilità, a finire sulle prime pagine delle maggiori riviste d'alta moda attualmente in circolazione. Lo considererei solo un fighetto senza speranza da infradiciare di fango sgommando con il mio destriero, se non fosse che nutro un certo tipo di affetto per lui.
Sorvolando sui soliti cliché, (quarterback della "nostra" squadra di football fin dal primo anno, con la media di una fidanzata diversa al mese), chiunque lo crederebbe il ragazzo perfetto. Un vincente, sano ed educato, uno di quelli che nella vita si ritrova ad avere ogni porta non solo aperta, ma spalancata e con tanto d'usciere pronto ad accoglierlo. Se ci aggiungessimo l'essere talentuoso, divertente, simpatico e pieno di amici, otterremmo tutto ciò che effettivamente rappresenta, ossia il leader indiscusso di questa stupenda scuola.

Nonchè, cosa più importante, il mio miglior amico fin dall'era paleolitica...

- La pioggia m'increspa i capelli... ma tornando al tuo fantastico giuramento, sarebbe anche ora che ti decidessi a buttarlo, quel rottame. Ho la patente, ed una macchina fantastica. Ti porterei io a scuola, visto che sono già abituato a scarrozzarti da una parte all'altra della città in tutte quelle occasioni in cui non hai voglia di prendere l'autobu...-

Sbatto l'armadietto con forza, interrompendolo e facendo involontariamente cadere i libri dalle braccia del primino accanto a noi per lo spavento. Mi scuso con un cenno.

-Quante volte te lo devo dire? Preferisco arrivare a scuola da sola in quanto, semplicemente, non ho per nulla voglia di venire ancora identificata come "la migliore amica di quello figo"ed essere costretta a sorbirmi le chiacchiere dei figli di mamma e papà che frequenti per non so ancora quale motivo-

-Chi ti assicura tali comportamenti, signora cartomante?-

-Elliot, idiota del mio cuore, lo hanno già fatto. Sono semplici connessioni causa effetto. E, se stai per chiedermi quando, mi riferisco a tutto il primo anno, nel quale, ti ricordo, ero praticamente invisibile. No, aspetta, non proprio totalmente. Diciamo che CHIUNQUE mi provasse a frequentare lo facesse, alla fine, solo per arrivare a te.-

Scoppia a ridere e mi circonda le spalle con un braccio. Non condivido minimamente il suo divertimento, ma decido di non protestare per quieto vivere. Ciò non m'impedisce di divincolarmi dalla sua presa. 

-Bro, punto primo dovrei ritenermi offeso. Sai quante ragazze vorrebbero da me le premure che ti rivolgo nonostante la tua inesistente simpatia?-

Ah, ecco...piccoli dettagli che mi sono dimenticata di aggiungere alla sua FAVOLOSA presentazione non richiesta...

-Ma quanto sei egocentrico, narcisista, supponente...-

-E, punto numero due, se ci tieni tanto a viaggiare su quel rottame non sarò certamente io ad impedirtelo- conclude lui, interrompendomi stizzito come ogni qualvolta tenti di declamare qualcuno dei suoi difetti.

-Grazie tante- rispondo acida, ma con l'intenzione di lasciar, comunque,  perdere.

Ci avviamo fianco a fianco verso le aule, consapevoli di avere quasi tutti gli occhi dei soliti pettegoli puntati addosso. Mi domando per quale motivo ogni scuola presenti sempre le stesse etichette di persone, manco i codici a barre che scansioni nei centri commerciali.
Nonostante, ormai, non sia più conosciuta SOLO come la sua migliore amica e segretaria personale, uno dei passatempi preferiti dei più impiccioni è stare a fissare gli altri mentre camminano, inclusi noi.
Non so cosa ci trovino, di così interessante.

-Non capisco proprio cosa abbiano da guardare!- ripeto in un sibilo all' avambraccio di Elliot, il quale è, ovviamente, molto più alto di me e tra il solito chiacchiericcio pre-lezione non pare cogliere le mie parole.
Ma ecco che, prima che possa ripetermi, appaiono dal nulla le mie due uniche amiche, le quali si insediano subito tra me ed il ragazzo con fare frenetico.
Non fraintendetemi. Mi considero alquanto strana, ma non così sprezzante ed asociale da non avere rapporti con nessuno. Semplicemente, non considero "amici" tutti quelli con cui passo il mio tempo. Sono piuttosto scettica per quanto riguarda questo genere di legami, considerando che con alcuni dei miei compagni non voglio avere più nulla da spartire ed altri non mi abbiano mai portato, a conti fatti, nulla di buono. 

-Alexis cara, perché non ti unisci al nostro club di ochette super alla moda, potresti sembrare quasi figa se ti levassi quei codini e quegli orribili pantaloni troppo grandi.-

- Esatto tesoro. Con un po' di trucco, le lenti a contatto e strizzandoti, infine, in un vestito di due taglie più piccolo diventeresti colei che ogni ragazzo vorrebbe portarsi a letto...o forse no.-

Elliot sghignazza, mentre le due deficienti imitano quell'incessante sbattere le ciglia ed aggiustarsi i capelli tipico delle dive di questa scuola. Ridere di queste battute dell'asilo è infantile, lo so bene. Ma me ne frego e lo faccio ugualmente. 

-Sapete di avere dei problemi mentali piuttosto seri, vero?-

-Ma abbiamo anche ragione!- esclamano in coro, con un'insopportabile vocina stridula. 

-CONCORDO!- urla Elliot di rimando, prima di sparire con i suoi muscolosi amici della squadra.

-Siete peggio delle nobili quando fate così, ve lo assicuro.- esordisco con uno sbuffo, prendendole a braccetto una da un lato ed una da un altro.

Nicole e Josephine.
Entrambe strane almeno quante me ma, se non altro, in modo più dignitoso e non così disastrosamente appariscente. La prima, bassina, con un inconfondibile, spettinato caschetto rosso ed una strana fissazione per i serial killer e la creazione di meme. Meme stupendi, per la cronaca, che su Instagram spopolano di brutto.
La seconda, nerd fino all'inverosimile, perennemente con un libro sotto il braccio e conosciuta da tutti per il suo amore fin troppo smisurato per Netflix e Anime.
Insomma, mi ritrovo ad avere come amici il più figo della scuola, la rossa-sociopatica e la fanatica di qualsiasi fandom. E, sinceramente, mi va benissimo così.
Ed ecco il suono della campanella che fa correre me e Josephine su per le scale, a letteratura, e Nicole in direzione opposta, verso la classe di biologia.
È un lunedì normale.
Banale, monotono, ed incredibilmente normale.

HOLA A TODOOOS
(non so lo spagnolo, e probabilmente ciò che è scritto sopra è alquanto sbagliato)
Ecco a voi i primi personaggi.
Che ne pensate?
Forse l'inizio potrà sembrare un po' banale, ma spero tanto che il seguito possa risultarlo di meno.
Anyway, vi lascio la foto di Elliot, o almeno, di come lo ho immaginato io.
Spero di star agendo nel modo giusto e che non sia sbagliato aggiornare così presto...😅🤔.
Se avete consigli sono ben accetti.
Per ora è tutto.
Kiss kiss.
Aurora

 Aurora

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