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"non dovrebbe andare così, ma non so uscirne."

Pov Andrew

Improvvisamente,il tempo si era bloccato.
Marco aveva preso le scale di fretta,Mia era scappata in lacrime e Cristina le era corsa dietro,probabilmente preoccupata dallo stato emotivo dell'amica.

Chiudo gli occhi,sbatto le palpebre ripetutamente e torno alla realtà.
Ho gli occhi addosso di tutti i presenti. I loro sguardi bruciano sulla mia pelle,tutti sono profondamente ansiosi di rimproverarmi ma,allo stesso tempo, nessuno sembra intenzionato a parlare per primo.
Matteo e Davide,uno accanto all'altro,mi guardano sconfortati ben consci che dopo questa non ci sarà più nessun modo di far riallacciare i rapporti tra me e Marco; Max alterna lo sguardo tra me e Sharon incessantemente, visibilmente confuso; Mirko e Sharon si scambiano delle rapide occhiate fugaci senza far trapelare i loro pensieri;infine mio fratello sembra essere molto teso,rigido. Lui sa di me e Sharon,lo ha sempre saputo, ma non credeva potessimo arrivare a questi punti evidentemente.

Incapace di reggere la situazione anche un solo secondo di più,dopo un sonoro sospiro,mi incammino verso l'ascensore.
Non so nemmeno io dove sono diretto. Non sto andando a cercare Marco,tanto meno Mia...ma non voglio più stare qui.
-Andrew!- urla Sharon. Sento dei passi alle mie spalle,ma cessano subito nel momento in cui Mirko interviene.
-lascialo andare- mormora lui.
-Mirko,non lo vedi...- esclama lei per poi lasciare spazio a un singhiozzo.
-shh,lascialo andare-
Sharon sembra ascoltarlo,oppure Mirko deve averla bloccata,ad ogni modo proseguo il mio tragitto verso l'uscita indisturbato.
Scrivo un messaggio a Matteo chiedendogli di accompagnare Jack a casa e non lasciarlo tornare da solo,per poi infilare il cellulare in tasca e incamminarmi verso i parcheggi.

Salgo a bordo e metto in moto cercando di non pensare agli innumerevoli eventi che si sono susseguiti stasera.
La chiamata di Sharon, la sua richiesta di vedermi, il bacio che mi ha rubato senza che potessi fare nulla e infine la rivelazione dei miei sentimenti davanti a Marco.

Vengo risvegliato da un incessante rumore alla mia sinistra. Mi volto.
Jack sta bussando sul finestrino con la mano.
-Jack?-
-dopo tutto sto casino vuoi anche lasciarmi a piedi?- mi chiede cercando di sdrammatizzare la situazione.
-avevo chiesto a Matteo di accompagnarti,non ti avrei lasciato qui.
Comunque,non importa,sali ormai-
Fa il giro dell'auto e sale a bordo per poi sedersi al mio fianco.
Sospiro e parto.Voglio solo andare a casa e porre fine a questa giornata.

Sento il cellulare vibrare senza sosta all'interno della tasca dei jeans,così lo prendo e lo scaglio violentemente alla mia destra. Jack lo afferra al volo in modo da non farlo scontrare contro la portiera ed evitare la rottura dello schermo,per poi portare lo sguardo sul display.
-hai intenzione di risponderle?- mi chiede guardandomi.
Sappiamo entrambi da chi sto ricevendo quelle chiamate.
Sospiro.
-no- sussurro senza spostare lo sguardo dalla strada.
-ormai il danno l'hai fatto...- inizia a dire lui,ma lo interrompo.
-Jack,ti prego. Non metterti pure tu contro di me-
-non sono contro di te,Andrew. Se lo fossi non sarei qui,no?-
Annuisco poco convinto. Sono nervoso e sulla difensiva,ogni parola storta la percepisco come un attacco.
-dico solo che devi prendere una posizione. Non puoi rimangiarti quello che hai detto-
Sospiro e scalo la marcia aumentando la velocità.
-vorrei farlo- ammetto in un sussurro.
-rispondile e parlate,non potrai mai andare avanti se non lo fate- dice per poi porgermi il telefono.
Sospiro ancora.
Davanti all'ennesimo invito di Jack, afferro il telefono e rispondo.
<Andrew...
<sotto casa mia,tra 10 minuti- mi limito a dire per poi chiudere la chiamata in fretta.
Non aspetto nessuna risposta da parte sua,ma sono certo che si presenterà.
Mio fratello ed io percorriamo il resto del tragitto in silenzio mentre nel mio cervello si sovrastano pensieri e ipotesi contrastanti riguardanti le parole giuste da dire a Sharon quando la vedrò.

Qualcosa di me in te (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora