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Arriva un momento in cui capisci che era tutto una finzione,
che tutto quello in cui avevi creduto era solo una presa in giro,
ecco, in quel momento lì,
ti senti crollare il mondo addosso.

Pov Alex

Apro gli occhi lentamente. Sento un peso sul mio petto,così porto lo sguardo verso il basso e noto Margaret,la quale sta ancora dormendo,che  respira profondamente contro il mio addome.
Sospiro.Che cosa dovrei fare? Svegliarla? Scappare senza salutarla?

Ancora una volta lei mi precede sulla scelta.Emette un mugolio,si stropiccia leggermente gli occhi e porta lo sguardo su di me.
-Alex?- sussurra con la voce ancora roca.
-ehm,si,ciao,Margaret-
-o mio dio,scusami,ti sono venuta addosso nella notte- dice imbarazzata per poi scansarsi e posizionarsi in modo da non aver nessun contatto con me.
-tranquilla,non importa...- borbotto io stupito dalla sua esclamazione.
Non si ricorda che ieri sera ha fatto molto di peggio?
-mio dio,che mal di testa.Ieri sera quanto abbiamo bevuto?-
Mi limito a sorridere flebilmente e lei continua a parlare.
-sono stata pesante,vero? Da ubriaca divento odiosa.
Cazzo,non mi ricordo quasi niente- esclama per poi affondare la testa tra le mani.
-uhm no,non hai fatto nulla di male in realtà- rispondo io guardandola.
-davvero?Sono crollata subito,scommetto-
-si,all'incirca- borbotto.
-ehi,da quando sei di così poche parole?- mi chiede ridendo notando le mie risposte a monosillabi.
-ehm,sono solo ancora un po' addormentato- balbetto per poi voltarmi e afferrare il telefono.
Due chiamate perse da Cristina.
Mi sono dimenticato di avvisarla della mia assenza,ma ieri sera ero davvero preso da altre questioni.
Decido così di chiamarla,ma non ottengo nessuna risposta.
Porto lo sguardo sull'ora: 9:46.Cristina sarà ancora nel mondo dei sogni.
Le scrivo un messaggio in cui le spiego la situazione,per poi appoggiare il telefono sul comodino e tirarmi a sedere.
-vado in bagno a darmi una sistemata-esclama Margaret per poi alzarsi e uscire dalla stanza.
La seguo con lo sguardo per i primi metri,per poi alzarmi e cambiarmi rapidamente appena sparisce dalla mia visuale.

Margaret torna dopo alcuni minuti con una sigaretta accesa tra le labbra.
-vai via?- mi chiede semplicemente dopo aver sbuffato fuori il fumo,per poi stringersi nella sua vestaglia.
-ehm si,ho un sacco di cose da fare. Grazie per la serata e, insomma, l'accoglienza.
Ci vediamo lunedì- dico per poi afferrare la mia giacca e uscire dalla stanza sotto il suo sguardo confuso e stupito probabilmente a causa della mia improvvisa fretta.
In realtà temo semplicemente che le venga in mente ciò che mi ha detto ieri e mi faccia delle domande,così decido di optare per la fuga.
Borbotta un saluto poco articolato e io esco dalla sua abitazione tirandomi la porta dietro.
Raggiungo rapidamente la mia auto e torno a casa.

Apro la porta e noto le luci della cucina insolitamente accese.
-Bark junior,mattutina?- chiedo guardando mia sorella seduta al tavolo che beve il caffè.
Lei alza lo sguardo su di me e sorride flebilmente.
-era da un po' che non facevi mattina- borbotta con sguardo indagatore.
-ehm,è stato un caso,ho dormito da una collega-
-hai dormito da una collega?-
-si,Cristina,che c'è di strano?- chiedo alzando leggermente la voce.
Lei alza le mani in segno di resa e posa la tazza vuota nel lavandino.
-nulla,assolutamente- dice sorridendo sotto i baffi.
-sono troppo stanco per stare dietro alle tue stranezze- borbotto per poi buttarmi sul divano.
-se lo dici tu- esclama per poi uscire dalla sala e salire le scale probabilmente per tornare in camera.

Mi sfilo le scarpe e affondo la schiena nei cuscini del divano ripensando agli eventi di ieri sera e di questa mattina. Sarò sembrato pazzo agli occhi di Margert a scappare così,ma la temevo troppo. Chissà se quello che ha detto ieri sera è reale o era solo l'alcool a parlare.

Sento dei passi muoversi rapidamente in corridoio seguiti da un saluto da parte di Cristina. Mi risveglio dai miei pensieri e ricambio.
Porto lo sguardo sull'orologio affisso alla parete. Non sono nemmeno le 11,dove sta andando?
Sospiro e decido di non farmi ulteriore domande. Mi accomodo meglio sul divano e mi appisolo leggermente.

Qualcosa di me in te (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora