Qualcosa di me in te (1)

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"Le persone che aspettano il momento adatto finiscono per aspettare per sempre"

Non riesco a togliere gli occhi di dosso a Matteo da quando gli ho aperto la porta. L'ho visto vestito elegante si e no tre volte nella mia vita pur conoscendoci da 18 anni.
-Dio,non sembri nemmeno tu- commento senza smettere di fissarlo.
-chiudiamo subito l'argomento,sono già abbastanza a disagio.
Piuttosto,andiamo o faremo tardi-
Annuisco e ci incamminiamo rapidamente fuori dal vialetto di casa mia.

Matteo si avvicina a uno degli scooter parcheggiati,per poi voltarsi verso di me e porgermi un casco.
-andiamo in moto?- gli chiedo confusa.
-bhe,a meno che tu non voglia fare un'ora di cammino sui tacchi- risponde ridendo,per poi chiudere il bauletto e indossare un casco a sua volta.
Accenno un sorriso tentando di nascondere la paura che attraversa il mio corpo in questo momento.Le mie capacità di recitazione non devono essere un granché, bastano pochi istanti a Matteo per capire che qualcosa non va.
Si avvicina a me e mi posa una mano sulla spalla dolcemente.
-non ti metterei mai in pericolo,lo sai-
Annuisco e lui continua a parlare.
-Cristina,sono serio,starò attentissimo-
Io annuisco e salgo sulla moto.
Lui fa lo stesso e mette in moto.
-pronta?- mi chiede accarezzandomi dolcemente il ginocchio.
-si- dico stringendomi a lui.

Dopo una mezz'oretta,arriviamo sani e salvi nel parcheggio della discoteca.
Scendo dalla moto immediatamente,mi sfilo il casco e lo porgo a Matteo.
Lui lo afferra,scende dalla moto e lo ripone assieme al suo a posto.
-tutto ok?- mi chiede lui.
Io annuisco.
-stai tremando?- mi chiede per poi fare scorrere un dito sul mio braccio ricoperto da brividi.
-ho solo un po' freddo,questo vestito è molto leggero-
Lui annuisce ma sappiamo entrambi che sto mentendo.
-andiamo dentro?- chiedo tentando di spostare l'attenzione dall'argomento.
Lui annuisce ancora,così ci avviamo verso la porta d'ingresso senza ulteriore indugio.

Appena entrati,Matteo inizia a guardarsi intorno alla ricerca dei suoi amici.
-vedi i ragazzi?- mi chiede all'orecchio per farsi sentire.
Dopo una rapida occhiata,riesco a identificarli.
-sono lí- esclamo indicando la parte all'aperto della discoteca.
-dove?Non li vedo-
-seguimi- dico per poi prenderlo per mano in modo da non perderlo e partire diretta verso il gruppo.

Dopo svariate gomitate e insulti,riusciamo ad attraversare la pista e giungere a destinazione.
Matteo si sporge verso quelli che,se la memoria non mi inganna, dovrebbero essere Marco e Davide,e gli stringe la mano per salutarli. Successivamente,Marco accenna un saluto con il capo nella mia direzione per poi riprendere a fumare.Ricambio allo stesso modo. Grande simpatia reciproca insomma.
Un saluto più caloroso mi viene riservato invece da Davide,il quale mi invita addirittura a prendere posto accanto a lui.Gli riservo uno sguardo scettico,ma decido di assecondarlo. D'altronde i tacchi inizierebbero a fare male a breve se non mi sedessi e,inoltre,credo di aver esagerato il primo giorno di scuola con lui.
-a me non chiedi se voglio sedermi?- interviene Matteo ridendo.
-tu sei una ragazza?-
-stronzo- esclama per poi spintonarlo giocosamente.
-e allora zitto,non hai potere- ribatte Davide ridendo.
Matteo in risposta gli alza il terzo dito davanti alla faccia, per poi guardarsi intorno per il locale.
-Jack e Andrew dove si sono cacciati?-
-hanno conosciuto due gemelle, non so dove siano andati-
-un'idea io l'avrei- interviene Marco ridendo per poi tornare a sorseggiare il suo drink.
Matteo e Davide ridacchiano in risposta.
-dove hai preso da bere?- chiedo guardando Mr simpatia.
-all'angolo bar,é per di là- mi risponde lui indicandomi una zona poco definita del locale.
-non lo vedo- ammetto confusa cercando di vedere oltre la consistente folla che ondeggia davanti a noi.
-ti accompagno io,Cristina- si propone Davide.
Mi volto verso di lui stupita dalla sua proposta. Non credevo nutrisse particolare simpatia nei miei confronti,o almeno a pelle così mi è sembrato.