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"Sono timida, è vero, ma non è soltanto colpa mia. E' che una volta o due devo aver provato a dire le cose che pensavo, una volta o due devo aver provato a parlare con il cuore in mano, una volta o due devo essermi sentita libera, in passato. E qualcuno, quelle volte, deve aver riso. O deve avermi preso in giro. O deve avermi trattato come una sciocca, con sufficienza. Così va da sé che adesso, prima di aprire bocca, tremo."

-oggi la prof ci darà i voti delle verifiche di matematica- esclama Andrew mentre sorseggia il suo cappuccino d'asporto.
Davide si volta verso di lui e lo fulmina.
-che vuoi francesino?Che ho detto di male ora?-chiede confuso l'amico.
Credo che Davide non abbia reso partecipe gli altri della scommessa che ha fatto con me.
-nulla,Andrew.Semplicemente sa che questo voto è importante- intervengo io ridendo.
Davide fulmina anche me e sospira.
-gli hai dato ripetizioni tu,no?-mi chiede Mia.
Annuisco.
-allora andrai bene,è riuscita a far entrare la matematica persino nella mia testa- commenta Matteo ridendo,per poi fare l'ennesimo tiro di sigaretta.
Ci raggiunge anche Jack accompagnato da una ragazza molto carina e saluta il gruppo.
-chi si rivede- commenta Davide alludendo al fatto che negli ultimi giorni il piccoletto è stato molto sfuggente.
Jack gli sorride,per poi rivolgersi al fratello maggiore.
-hai dieci euro da prestarmi?-
Andrew scoppia a ridere in risposta.
-per chi mi hai preso?Una banca? Un atm?-
-dai,ho dimenticato il portafoglio a casa.
Inoltre mi devi un sacco di soldi,non fare storie-
-bambino,a cosa ti servono?-
Jack sospira,probabilmente per l'appellativo che il fratello gli ha affibbiato.
-dai,Andrew,non farti pregare. Vorrà offrire un caffè alla sua amica,no?- interviene Matteo mentre è intento a posizionarsi meglio sul muretto,per poi sbuffare fuori il fumo lentamente e riportarsi la sigaretta alla bocca.
-e deve farlo con i miei soldi?- chiede confuso Andrew.
Mia lo spintona giocosamente.
-è un gesto carino,dai il buono esempio-
Andrew,completamente stregato dalla mia compagna,tira fuori una banconota e la passa al fratello,il quale sorride soddisfatto.
-non farci l'abitudine,pischello-
Jack fa una smorfia in risposta.
-comunque,non per essere ficcanaso,ma questa bella ragazza chi è?- chiede Davide squadrando la nuova arrivata.
La ragazza abbassa lo sguardo imbarazzata e io tiro uno scappellotto sulla nuca di Davide.
-che ho detto?- mi chiede confuso.
-ma ti sembra il modo?Non lo vedi che la metti a disagio?-
-parli proprio tu,quando mi sono presentato mi hai detto una cosa del tipo "il piacere è tutto tuo"-
-avevo le mie buone ragioni-
-immagino-
-comunque,Jack,perché non ci presenti la ragazza per cui ti sei appena indebitato?-interviene Matteo sorridendo,per poi sporgersi verso il cestino e buttare il mozzicone.
-lei è Marta,facciamo alcuni corsi insieme e le do ripetizioni di chimica -
Io e il mio migliore amico ci scambiamo un'occhiata.È la ragazza di cui ci ha parlato nelle vacanze invernali.
Le presentazioni vengono interrotte dall'arrivo di Marco,il quale,dopo aver esordito con un saluto generale,si sofferma sulla ragazza.
-ci conosciamo?-
-no,io sono Marta,un'amica di Jack-
Marco annuisce piuttosto disinteressato.

La campanella suona e così ci dirigiamo tutti insieme all'entrata,per poi dividerci e salutarci al primo piano.
Mia ed io proseguiamo fino alla nostra aula e occupiamo il nostro solito banco.
Piano piano l'aula inizia a riempirsi.Megan e la sua fidata assistente entrano raggianti.In realtà solo Megan lo è,l'amica sembra un po' affaticata. Probabilmente l'ha trascinata nella preparazione del suo compleanno che si terrà a breve,questo weekend per essere precisi.
A seguire entra la ragazza con cui Mia sembre avere legato,la quale sostiene che stare seduta a terra con la schiena attaccata al calorifero sia una buona idea per intenderci.
Viene verso di noi e lascia un bacio sulla guancia a Mia per salutarla,poi si volta verso di me e mi riserva un saluto timido a debita distanza. Dopo di ché,prosegue rapidamente e va a sedersi al suo posto nell'altra fila.
Mi volto verso Mia.
-puzzo?-
Lei mi guarda confusa.
-no,perché?-
-ho una malattia contagiosa?-
-non che io sappia,perché mi fai queste domande?-
-quella ragazza mi tratta come se fossi un leone e lei un indifesa gazzella-
Lei scoppia a ridere.
-ma non è vero-
-non mi ha nemmeno guardato negli occhi,è al corrente che non so incenerire le persone con lo sguardo?
Mi piacerebbe avere questo potere,non lo nego,però per ora non ho ancora scoperto come fare ad ottenerlo-
-è semplicemente timida e tu,ehm...-
-io cosa?-
-la intimidisci-
-la intimidisco?-
Lei annuisce.
-perché?- dico ridendo.
-sei una persona singolare,non puoi negarlo-
-singolare? Ma che dici-
-inoltre ha assistito al tuo litigio con Megan- continua lei.
-e quindi?Non ho fatto niente di strano-
-è una ragazza che si impressiona facilmente,mettiamola così-
Sto per rispondere quando noto Pennark che varca la soglia dell'aula.Ha il fiatone e porta il suo sguardo sulla cattedra.
Sospira di sollievo quando nota l'assenza del professore e prosegue fino ad arrivare al suo solito banco.
Poggia lo zaino sulla sedia libera accanto a lui e si sfila il giubbotto dalla testa,per poi sedersi e mettersi comodo.
È da sabato sera che non lo vedo.Domenica non si è presentato,né al turno di mezzogiorno né a quello serale.
È ovvio che sia successo qualcosa alla loro famiglia perchè anche i titolari e lo chef,Ian,erano perennemente distratti e Robert anche molto irascibile.
Dopo uno sguardo più attento,noto che Gabe ha ancora l'espressione di sabato sera stampata in viso ,un misto tra rabbia,tristezza e demoralizzazione pura.
-Cristina,ti sei incantata?- mi chiede Mia schioccandomi le dita davanti al viso.
-eh?-
-si,ti eri definitivamente incantata.Gian dice che la Pivetti non c'è. Prime due ore buca-
-una buona notizia ogni tanto-

Qualcosa di me in te (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora