"c'è qualcosa di più rischioso di trasformare le impressioni in certezze?"
La giornata sembra poter giungere finalmente al suo termine.
Chiudo la porta di casa alle mie spalle con uno spintone e lascio cadere la borsa ai miei piedi, per poi proseguire il percorso trascinandomi verso il divano.
Inaspettatamente, trovo mio fratello ad accogliermi. Solitamente è sempre in camera sua quando torno la sera tardi.
-ehi,Alex,che ci fai qui?-
-nulla di che, leggevo qualche scartoffia.
Com'è andata a lavoro?-
-bene,il solito insomma.
A dire il vero però sono piuttosto stanca, ti dispiace se vado di sopra?-
-in realtà vorrei parlarti,Cri-
-parlarmi?- chiedo confusa, per poi prendere posto accanto a lui sul divano.
Annuisce.
-stavo passando l'aspirapolvere in camera tua e mi è caduto l'occhio su questo, era sulla tua scrivania- esclama per poi porgermi un foglio.La ricevuta di un'ora di lezione di guida.
-Alex...-
-stai prendendo la patente? Perché non me l'hai detto?-
Sospiro e porto lo sguardo in basso.
-perchè non la sto prendendo-
-ma che dici? È la ricevuta di una guida-
-si, lo so, però in effettivo non la sto prendendo...
Sto riscontrando parecchi problemi a guidare in realtà-
-perchè?-
Sospiro.
-dobbiamo parlarne per forza oggi?
Alex,sono davvero stanca-
-Cri,non mi piace che mi nascondi le cose. Non dobbiamo parlarne per forza in questo momento, ma almeno dimmi perché non me lo hai detto-
-perchè mi vergogno,Alex-
-di che cosa ti vergogni?-
-non ci riesco...-
-è normale, nessuno ci riesce all'inizio.
Ci vuole del tempo per imparare-
-Alex,tu non capisci...-
-invece si, capisco benissimo e mi piacerebbe che ne parlassi con me.
Nessuno meglio di me può capire quello che stai passando-
-di che cosa stai parlando?-
Sospira a sua volta e abbassa lo sguardo.
-hai paura,non è vero?-
-si- ammetto in un sussurro.
-beh,anch'io l'avevo.
Credi che sia stato semplice per me mettere in azione ciò che mi ha torturato ogni notte per anni?-
-come hai fatto a sbloccarti?-
Fa spallucce in risposta.
-insistendo,insistendo,insistendo...e parlandone con qualcuno di cui mi fidavo-
-con chi ne hai parlato?-
-con Martina, mi ha aiutato tanto in questo-
Annuisco.
-perchè non ne hai parlato con me?-
-eri troppo piccola, non avresti capito, ma ora si.
Guidare è importante,Cri, ormai è indispensabile.Prenditi i tuoi tempi,ma provaci e soprattutto parlami-
Annuisco.
-non credevo che mi avresti capito-
-perchè no?-
-non sembravi bloccato-
-non volevo sembrarlo-
-perchè no?-
-te l'ho detto, eri piccola. Avevi bisogno di qualcuno di forte da prendere come punto di riferimento, non qualcuno che soffrisse come te-
-io non la penso così in realtà- ammetto in un sussurro.
-cioè?-
-vederti apparentemente sereno riguardo la faccenda mi ha sempre confuso molto, mi faceva sentire sbagliata...incapace-
Alex sospira in risposta, per poi scusarsi.
-mi dispiace davvero se ho ottenuto questo, non avrei mai voluto. Cercavo solo di esserti utile-
Annuisco.
-beh, ti andrebbe di farmi lezione tu?- propongo guardandolo.
Alex si volta verso di me stupito.
-sei sicura?-
Annuisco.
-l'hai detto tu: ho bisogno di avere accanto qualcuno di cui mi fidi e non c'è nessun altro di cui mi fidi quando mi fido di te-
Alex sorride timidamente.
-mi farebbe davvero piacere. Quando vuoi, Cri-
-grazie-
Annuisce, per poi portare lo sguardo dritto contro i miei occhi.
-non nascondermi più le cose,intesi?-
Annuisco.
-va bene,Alex-
-dai, ora vai a dormire, nanerottola. Si vede che sei stanca, prenditi qualche giorno di ferie in trattoria ogni tanto-
-si,va bene- esclamo per poi alzarmi dal divano. -tu non vieni su?-
Nega con la testa.
-no, devo occuparmi di alcune cose ancora, ma tu vai, tranquilla-
-ah,va bene.
Allora ti lascio ai tuoi compiti, notte-
-si,notte,Cri-Salgo di sopra e finalmente raggiunto il mio tanto atteso letto. È stata una giornata infinita e la discussione sulla patente con Alex non ci voleva.
***
Pov Davide.Mi accingo a buttare giù un altro sorso di birra,ma portando la bottiglia alla bocca scopro tristemente che è vuota.
-Dio, l'ho finita.
Vado a prenderne un'altra,voi volete qualcosa?-
-no,Da, io sono apposto grazie- risponde Jack.È strano riaverlo attorno, ma Marco ha insistito tanto per farlo tornare nel giro e infondo anche a me mancava quel piccoletto.
-Marco?- chiedo voltandomi verso il mio amico.
-anch'io sono a posto,vai pure-
Annuisco e salto giù dallo sgabello, per poi fiondarmi al bancone.Mentre tento di farmi disperatamente notare dal barista, la mia attenzione viene catturata da una voce alle mie spalle che mi richiama.
Mi volto e trovo così Frédéric.
-ehi, man, che ci fai qui?- esclamo contento per poi salutarlo con una pacca sulla spalla.
-ero da queste parti con amici e abbiamo pensato di farci una birra prima di andare a casa, te che mi dici?-
-idem, sono qui con amici. Siamo seduti a quel tavolo lì - esclamo indicando Marco e Jack, i quali non sembrano aver notato di essere al centro della nostra conversazione.
Annuisce guardandoli, per poi tornare a puntare gli occhi su di me.
-che mi racconti? Come va la vita?-
-non mi lamento, parto tra due settimane ma questo già lo sai-
-pronto per la partenza?-
Annuisco.
-diciamo di si,ci sto lavorando.
Te invece?-
-solito, tutto regolare-
Il barista finalmente si avvicina a noi chiedendoci l'ordine.
-due birre chiare, grazie- esclamo rapidamente per timore che troppa attesa lo porti a servire qualcun altro.
Annuisce e sparisce dietro al bancone, così riporto l'attenzione su Frédéric.
-prima che parti dobbiamo assolutamente beccarci una volta tutti insieme.
Anzi, ho un'idea migliore, aspetta...- esclama per poi frugare nelle tasche e tirare fuori una cartaccia tutta accartocciata.
La srotola con cura e me la porge.
-che roba è?- chiedo per poi afferrare quello che sembra essere un volantino.
-mi esibirò venerdì sera e sarà un grande spettacolo, ci saranno solo i migliori ballerini di tutta Roma.
Ci terrei molto che venissi-
-oh,wow, Frédéric...sembra fantastico.
Ci verrò sicuramente,grazie dell'invito-
-figurati, è un piacere.
Ti riservo un posto nelle prime file,perché non porti qualcuno con te?-
-ti ringrazio dell'offerta, ma mi sa che mi toccherà venire da solo.
Gli amici che mi ritrovo assistono a una competizione solo se c'è una palla di mezzo, non sono molto interessati alla danza o simili-
-non ti stai riferendo agli amici giusti...quella moretta ad esempio, sono certa che a lei farebbe piacere-
-di quale moretta stai parlando?- chiedo confuso.
-ma come quale moretta...la ragazza che era con te al compleanno di Megan.
È un'appassionata, no?-
-ah, parli di Cristina...-
-si,esatto, proprio lei. La moretta tutto pepe per cui avevi una bella cotta-
-e stai zitto, io non avevo nessuna cotta-
-ma per favore, te la mangiavi con gli occhi-
Scuoto la testa senza speranze, per poi afferrare le birre che il barista ha lanciato con noncuranza sul bancone.
Ne porgo una a Frédéric nella speranza che si distragga dall'argomento,ma lui non demorde.
-grazie della birra, ma non riuscirai a farmi stare zitto così facilmente.
Novità? Come va fra voi?-
-non va- mi limito a dire, per poi allontanarmi dalla bolgia di gente schiacciata contro il bancone.
Frédéric mi segue e mi ritrovo così in una zona più silenziosa a farmi fare il quarto grado.
-non va?
Sembravate così affiatati, che hai combinato?-
-non ho combinato proprio un bel niente, semplicemente non è andata a parare da nessuna parte. Sta con un altro ragazzo per giunta, siamo a malapena amici...niente di più.
Ad ogni modo a breve partirò, quindi poco importa-
Annuisce comprensivo e sembra aver perso quel tono ironico.
-mi dispiace,Da...scusami,non volevo toccare un tasto dolente-
-non ti preoccupare, è tutto ok-
Annuisce.
-bhe, ad ogni modo mi farebbe piacere vedervi insieme. Sta con un altro,ma che importa? Venite come amici, però prova a proporglielo...mi piacete insieme-
Annuisco.
-proverò, ma non ti assicuro niente-
-Davide Lambert che non arriva all'obiettivo? Ma per favore.
Se vuoi quella ragazza seduta accanto a te, ci sarà...-
-Dio,non conosci Cristina- esclamo ridendo scuotendo la testa.
-hai ragione,non la conosco, però conosco te e ho visto come ti guardava.
Se la vuoi lì, ci sarà-
Sospiro.
-va bene, come vuoi tu.
Ora torno dai miei amici, ci si vede in giro-
-assolutamente, e aggiornami per venerdì. Mi raccomando, ti voglio elegante.
Buona serata, Da- esclama per poi porgermi la mano.
Ricambio la stretta e ,dopo avergli augurato una buona serata, torno al mio tavolo.
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Qualcosa di me in te (1)
ChickLitLa storia dei fratelli Bark alle prese con un capitolo della loro vita tutto nuovo. Alex,un giovane costretto a diventare uomo troppo presto, e Cristina, una ragazza alle prese con il salto dall'adolescenza all'età adulta. Tra vecchi e nuovi amici...