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Mille parole non possono spiegare come ci si sente.
Con il silenzio si dice già tutto.

Infilo la divisa nello zaino,per poi chiuderlo. Lancio un'occhiata allo specchio e mi passo una mano tra i capelli cercando di cammuffare il mio aspetto trasandato.
Indosso infine la giacca e afferro lo zaino,per poi uscire dallo spogliatoio.
Metto una mano in tasca e noto l'assenza del telefono. Inizio a tastarmi addosso alla disperata ricerca del mio cellulare ma non ottengo nessun risultato.
Sospiro esasperata e torno indietro nello spogliatoio. Apro l'armadietto e controllo da cima a fondo,ma nulla.
Mi guardo intorno stanca.
-ma dove può essere?- borbotto tra me e me per poi sospirare.

Come ultima spiaggia decido di andare in cucina nella speranza che qualcuno dei miei colleghi mi sappia dire qualcosa.
Trovo Sergio e Ian alle prese con le pulizie.
-Cri,che ci fai ancora qui?- mi chiede Sergio confuso.
-avete mica visto il mio telefono?Non lo trovo,devo averlo lasciato da qualche parte...-
Entrambi negano con la testa.
-prova in terrazza,magari te lo sei dimenticato lì durante la pausa- ipotizza Ian.
Annuisco e esco dalla cucina. Salgo al piano di sopra e attraverso la sala da pranzo in poche falcate. Apro la porta finestra con una spinta ed esco.
Trovo Gabe,il quale sta fumando con la schiena appoggiata al parapetto.Porta lo sguardo su di me e assume un'espressione confusa,ma non dice nulla.
Mi dirigo verso il tavolino ed emetto un sospiro di sollievo alla vista del mio telefono.Lo afferro e lo infilo in tasca,per poi portare lo sguardo sul mio collega,il quale continua a guardarmi confuso.
-credevo di averlo perso- borbotto cercando di dare una spiegazione logica al mio strano comportamento.
Lui annuisce e si riporta la sigaretta alla bocca.
Noto che il suo atteggiamento è profondamente cambiato dalla sera in cui ha discusso con Robert.
-come mai sei ancora qui?- gli chiedo curiosa.
-dove dovrei essere?- mi chiede guardando un punto davanti a sé.
-bhe,non qui,il nostro turno è finito più di 10 minuti fa- ribatto.
Lui sospira e porta lo sguardo sull'orologio che porta nel polso destro.
-già- commenta,per poi fare un altro tiro.
-domani ci sei a lavoro?- gli chiedo.
-non lo so,spero.
Non dipende da me,Bark- dice per poi fare l'ultimo tiro e schiacciare ciò che rimane della sigaretta nel posacenere.
-e da che cosa dipende?-
-lascia perdere- borbotta.
Annuisco e porto lo sguardo altrove.
-comunque,perchè vuoi saperlo?- mi chiede guardandomi.
-se ci sei mi prendo un giorno di ferie- rispondo.
Annuisce.
-ti faccio sapere appena riesco,allora-
Annuisco.
-va bene.
Bhe,io vado.Ci si vede- dico per poi voltarmi e iniziare a camminare verso la porta finestra.
Dopo pochi istanti,sento richiamarmi. Mi volto.
-che c'è?-
-sei impegnata?- mi chiede Gabe guardandomi.
-sono impegnata?- ripeto le sue parole confusa.
-nel senso,hai qualcosa da fare adesso?-
-no,perché?
C'è ancora bisogno di aiuto in cucina?Ian non mi ha detto nulla...- inizio a dire ma lui mi interrompe.
-no,non centra il ristorante-
-ehm,ok,allora che c'è?- chiedo confusa.
Sospira e porta lo sguardo altrove.
-voglio andare in un posto tranquillo e rilassarmi per qualche ora-
Lo guardo confusa per qualche secondo e rimango in silenzio,così decide di continuare a parlare.
-vieni con me?-
Borbotto una risposta affermativa profondamente stupita dalla sua richiesta.

Rientriamo nel locale,Gabe fa un salto rapidamente nello spogliatoio per recuperare i suoi averi ed usciamo dal retro.
Proseguiamo qualche metro finché non ci troviamo davanti a una moto.
Gabe si avvicina,per poi porgermi il casco che si trova allacciato alla sella.
-dovrebbe starti,o almeno credo- dice guardando il casco.
Annuisco e lo indosso.
-mi sta- commento per poi allacciarmelo.
Indossa il casco a sua volta,per poi montare in sella e invitarmi a fare lo stesso.Salgo alle sue spalle e partiamo.

Impacciatamente,dopo aver tentato di tenermi afferando il retro del sedile o il bordo,poggio le mani sui fianchi di Gabe e decido di tenermi a lui.
-quanto dista?- gli chiedo sporgendomi leggermente in avanti in modo da farmi sentire.
-un quarto d'ora- risponde senza distogliere lo sguardo dalla strada.
Annuisco e porto lo sguardo sul panorama. Ci siamo rapidamente allontanati dal traffico della città e ad occhio e croce stiamo salendo su un monte. Il verde predomina nel paesaggio intorno a noi e le persone che incontriamo nel percorso,a giudicare dai vestiti che indossano,sono appena tornati da una camminata nei boschi.

Qualcosa di me in te (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora