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"E quando si rompe qualcosa,quanto ci vuole a rimettere insieme i pezzi? Ma sopratutto,è possibile rimetterli insieme?"

Entro in aula con il fiatone e lancio uno sguardo verso la cattedra.Incredibilmente non trovo Brier pronto a rimproverarmi e a segnare il ritardo sul registro,bensì una sedia vuota,così proseguo e vado a sedermi accanto a Mia.
-ehi- dico per poi sfilarmi lo zaino dalle spalle e buttarlo a terra.
Lei ricambia il saluto e ritorna a prestare attenzione al suo telefono. Da quando lei e Andrew si sono lasciati non fa altro che stare al cellulare.

Brier entra in aula e chiude la porta con forza alle sue spalle. Poggia la ventiquattrore sulla cattedra e si siede,per poi iniziare a fare l'appello.
-Cri!-
Mi volto a quel richiamo e noto Gian che si sbraccia per farsi notare.
-che c'è?- sussurro per non farmi sentire dal professore.
-che ha Mia?- chiede indicandola.
-lunga storia- mi limito a rispondere.
Lui annuisce ed entrambi riportiamo l'attenzione sul professore.

Dopo altre due ore,finalmente arriva il tanto atteso momento dell'intervallo.
Afferro delle monete dal mio zaino e mi alzo,per poi portare lo sguardo sulla mia compagna di banco.
-vado a prendere qualcosa da mangiare,vieni?-
Lei nega con la testa e io sospiro.
-sicura?-
-si-
-per quanto hai intenzione di rimanere chiusa in aula durante la ricreazione in modo da evitare Andrew?-
Lei scatta a quel nome e mi fulmina con lo sguardo.
-non ho voglia di parlarne,Cri-
Sospiro ed esco dall'aula,per poi dirigermi alle macchinette dove raggiungo Matteo e Davide.
Ci salutiamo e,dopo aver fatto i rispettivi acquisti,usciamo in terrazzo e ci sediamo a terra uno accanto all'altro.

Matteo tira fuori una sigaretta e se la porta alla bocca. L'accende,per poi infilarsi l'accendino nella tasca e portare lo sguardo davanti a sé.
-il resto della ciurma?- chiedo notando l'assenza di Andrew e Marco.
-Marco non è venuto a scuola e Andrew...- inizia Davide.
-Andrew ha paura di incontrare Mia- conclude Matteo dopo aver sbuffato fuori il fumo.
-Mia?- chiede Davide.
-idem- rispondo.
-quando finirà questa situazione?- chiede Matteo per poi sospirare.
-non credo presto- ammetto sospirando,per poi dare una morsicata alla mia barretta.
-tra Marco e Andrew non credo tornerà mai come prima- dice Davide.
-assolutamente,Marco non è una persona esattamente incline al perdono- dice Matteo per poi fare un altro tiro.
-a sto giro non ha tutti i torti- ammetto io.
-touche-commenta Davide.
-perché ho l'impressione che niente tornerà mai come prima?- chiede retoricamente Matteo.
-perchè è cosi- sentenzia Davide ridendo amaramente.
-sarà dura stare con Marco e Andrew nella stessa stanza- borbotta Matteo.
-non si sono ancora visti?- chiedo io.
Davide nega con la testa.
-a quanto so Andrew si è anche presentato sotto casa sua,ma Marco non ne ha voluto sapere- dice Matteo.
-giustamente- commento io.
-prevedo delle giornate complicate- sentenzia Davide.

***

-Pennark!-
Gabe volta la testa e porta lo sguardo su Sergio,il quale fa capolino in terrazza.
-che c'è?- chiede Gabe per poi portarsi la sigaretta alla bocca.
-devi andare giù,sei richiesto- risponde Sergio mentre avanza verso di noi.
-richiesto da chi?-
-la rossa-
-che ci fa qui Dalila?- borbotta Gabe tra sé e sé,per poi portare lo sguardo su di me e porgermi ciò che è rimasto della sua sigaretta.
-vuoi?-
Annuisco e l'afferro,per poi portarmela alla bocca. Gabe si alza dalla sedia e si dirige verso la portafinestra in modo da entrare nel locale.
Il suo posto viene occupato da Sergio,il quale si mette comodo e si accende una sigaretta.
-chissà cosa voleva la rossa da Gabe.
Cri,tu la conosci?- borbotta il mio collega,per poi fare un tiro.
-parli di Dalila?-
Lui annuisce e sbuffa fuori il fumo.
-si,ci siamo incontrate una volta a casa di Gabe.
Come vi conoscete voi due?-
-ogni tanto viene qui al ristorante. Sai,la sua famiglia e quella dei proprietari sono molto unite-
-si,lo so,da quanto ho capito lei e Gabe sono amici d'infanzia,sono cresciuti insieme-
Lui annuisce e si porta la sigaretta alle labbra,per poi aspirare.
-in realtà non ho mai capito se tra loro ci sia solo amicizia- borbotta Sergio.
Faccio spallucce in risposta e faccio l'ultimo tiro,per poi schiacciare il mozzicone nel posacenere.
-sono entrambi parecchio strambi-continua Sergio sorridendo.
Sorrido divertita dalle sue parole. Effettivamente ha ragione. Hanno entrambi una personalità particolare ma insieme non cozzano affatto.
-si,assolutamente- ammetto ridendo.
Sergio finisce la sua sigaretta e decidiamo di tornare all'interno del locale.

Qualcosa di me in te (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora