50

49 1 0
                                    

"A volte bisogna fare un passo indietro per andare avanti"

Pov Alex

Sospiro.
Mantengo lo sguardo fisso sull'orologio affisso alla parete di fronte a me.
17:48.
Lancio un'occhiata all'orologio che porto al polso sinistro per accertarmi che sia l'orario corretto.
17:48.
Sospiro ancora.
Dodici minuti mi dividono dalla presentazione sulla riqualificazione del palazzo della borsa.

Bussano alla porta.
-avanti- esclamo tentando di non far trapelare l'agitazione dal mio tono di voce.
La porta si apre e svela Margaret,la quale mi sorride per poi entrare nella stanza e chiudere la porta alle sue spalle. Mi chiede di prestarle un vecchio fascicolo su uno dei progetti che stiamo seguendo e io le indico dove cercare.
-uhm,prova a guardare lì. È in una cartellina gialla,mi pare- dico riferendomi a una zona poco identificata della libreria. Annuisce e intraprende la ricerca.

Respiro profondamente e mi allento leggermente la cravatta con le mani,per poi riportare lo sguardo sull'orologio. 17:52.
Margaret,notando probabilmente il mio stato d'animo alterato, dopo aver trovato il fascicolo in questione e esserselo messo sotto il braccio, si avvicina alla mia scrivania con il suo faccino rassicurante e si siede su di essa a pochi centimetri da me.
-qualcosa non va,Alex?-
-è il giorno della presentazione- le spiego senza guardarla mentre metto in ordine alcune scartoffie sulla scrivania al fine di tenere le mani occupate.
-oddio,è vero! Me ne ero completamente scordata,perdonami.
A che ora è?- mi chiede curiosa.
-18 in punto- esclamo per poi sedermi sulla sedia,affondare le spalle nello schienale,portare la testa indietro ed infine emettere un respiro profondo.
Margaret porta lo sguardo sull'orologio che porta al polso.
-uhuh,manca davvero poco- esclama ridendo.
-lo so-
Si sporge verso di me e mi stringe la spalla.
-non fare così, sappiamo entrambi che spaccherai- dice sorridendomi.
Ricambio il sorriso e lei si alza,per poi stringersi il fascicolo al petto.
-ora smetto di darti noia e ti lascio solo questi ultimi cinque minuti,in bocca al lupo-
-crepi- rispondo sorridendo,per poi salutarla a mia volta e lasciarla andare.
Mi concedo un ultimo respiro profondo,afferro tutto il necessario e mi incammino verso l'ufficio della Warner.

Ancora una volta mi ritrovo al cospetto della porta laccata in rosso con suffissa la targhetta dorata che recita il nome dell'architetto.
Sospiro,busso e dopo pochi istanti ottengo il permesso di entrare.Apro la porta con convinzione,anche se direi di esserne quasi privo al momento.
Agnes alza lo sguardo su di me,per poi dare una rapida occhiata al costoso orologio che porta al polso.
-diciotto in punto,Bark.Ha finalmente imparato a leggere l'orologio, i miei complimenti più sentiti-
Prima frecciatina tirata e sono dentro la tana del lupo da circa 15 secondi,ottimo.

Chiudo la porta alle mie spalle e avanzo nella stanza a passo svelto fino a giungere a pochi centimetri dalla scrivania.
-la prego,si accomodi- dice indicando le due sedute libere davanti alla sua scrivania.
Annuisco e prendo posto,per poi posizionare il portatile tra me e lei e aprire il file.
Inizio ad esporre il progetto in modo fluido e coinciso ed Agnes,come suo solito,non lascia spazio a nessun commento o interruzione.
Concludo la presentazione,le mostro alcune tavole,degli schizzi a mano,illustrandole a voce. 

Termino così tutto il materiale da esporre e mi posiziono meglio sulla mia seduta,per poi portare lo sguardo su Agnes.
L'architetto analizza per alcuni istanti le tavole e le scappa un commento.
-buona mano- sussurra mentre fa scorrere il dito tra uno schizzo e l'altro.
Ostentando una fintissima sicurezza in me stesso,decido di azzardare invitandola a tirarle fuori qualche informazione.
-allora,che cosa ne pensa? Come le sembra?- le chiedo.
Posa il suo sguardo glaciale su di me ed io non posso fare a meno di deglutire, tentando così di non esternare la tensione che riesce a trasmettermi.
-penso che non mi sbagliavo sul suo conto.
Lei ha le potenzialità,aveva solo bisogno di qualcuno che la spingesse giù dalla scogliera-
La ringrazio e lei continua.
-è un'ottima idea progettuale,ben pensata ed articolata. La prenderò in seria considerazione,Bark.
Ad ogni modo,le è piaciuto questo progetto?-
-si,l'ho trovato piuttosto interessante-
-ne sono felice.
Bark,ora le devo chiedere di andarsene dal momento che mi sta aspettando un cliente che,come me, non ama i ritardi.
Approfondiremo la faccenda in un altro momento-
-ehm,si,certo- dico per poi alzarmi dalla sedia e afferrare il mio portatile.
-domani da Fennik alle 20:30?- chiede lei.
Ripeto le sue parole confuso,così Agnes si spiega meglio.
-ho una cena con uno degli investitori. Potrebbe presentargli il suo progetto e vedere cosa ne pensa-
-vuole che gli presenti il mio progetto?- le chiedo stupito.
Non credevo di averla colpita a tal punto.
-era solo una proposta,non è obbligato.
Possiamo contattare qualcun altro se non è interessato,nessun problema-
La interrompo.
-ci sarò,assolutamente-
Sorride flebilemente.
-bene,allora a domani.
Puntuale,mi raccomando,Bark-
Annuisco,la saluto cordialmente e mi avvio verso la porta d'uscita.
Lei mi richiama, così mi volto.
-è una grande occasione, non mi faccia pentire,Bark-
Annuisco.
-certo, non si preoccupi.
Buona serata-

Qualcosa di me in te (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora