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'Lasciate che vi dica una cosa:se incontrate dei solitari,qualunque cosa vi raccontino,non è perché amano la solitudine.È perché hanno cercato,in precedenza,di omologarsi con il mondo,e la gente continua a deluderli'


Brier si siede alla cattedra e,dopo aver fatto svogliatamente l'appello,ci annuncia di voler correggere i compiti a campione.
Lancia una rapida occhiata a tutti i presenti,per poi posare il suo sguardo spaventosamente su di me. È chiaro già prima che mi nomini ad altavoce che sarò una delle vittime.
-Bark,venga pure-
Credo che quest'uomo abbia sviluppato una vera e propria ossessione sul mio conto. Ad ogni modo,tengo le mie teorie per me e decido di assecondare il suo volere,quindi lo raggiungo alla cattedra munita del mio quaderno.
Dopo averlo afferrato e aperto,traccia dei segni rossi qua e là e me lo riconsegna.
-le consiglio di rifarlo,pieno di errori,Dio-
Annuisco anche se sappiamo entrambi che non lo rifarò e ritorno al mio posto.
La mietitura continua e anche ad altre vittime viene riservato l'invito a rifarlo, almeno sono in buona compagnia.

La fine dell'ora non tarda ad arrivare e finalmente posso eliminare la faccia di Brier dalla mia vista per un po'.
Raccolgo le mie cose rapidamente ed esco dall'aula con Mia,la quale,appena varcata l'uscita principale,mi stampa un bacio sulla guancia rapidamente e corre via diretta verso la fermata del bus.

Mi dirigo quindi in solitudine verso Matteo e i suoi amici che sono stabilizzati, come al solito, dal muretto.
-ehi,nanerottola- esclama Matteo per poi circondarmi le spalle con il braccio.
-e falla finita- dico per poi tirargli uno schiaffetto amichevole sul petto.
-com'è andata la punizione ieri?-
-non mi lamento,poteva andare molto peggio-
-quindi ti trovi bene con i teppistelli come te- commenta lui ridendo.
-Venturi,porta rispetto,in quella stanza c'ero anch'io- interviene Davide.
-di male in peggio-
Il biondino alza il terzo dito in risposta,per poi riportare l'attenzione su di me.
-ad ogni modo,è ora di andare,Bark-
Annuisco e stampo un bacio sulla guancia a Matteo,per poi fare un saluto generale al resto del gruppo e incamminarmi verso l'entrata affiancata dal francesino.

-ah,mi sono dimenticato di chiedertelo, ma dove sei scappata ieri?-
-eh?-
-ieri appena è finita la punizione sei letteralmente corsa fuori dall'aula ,ricordi?-
-ah,si si.Sono andata da quel tipo con il cappellino...ehm,Pennark!-
-non sapevo che foste amici-
-infatti non lo siamo. Non ci conosciamo proprio in realtà,abbiamo solo frequentato insieme alcuni corsi a inizio anno-
-e allora perché volevi raggiungerlo?-
-ero curiosa,volevo sapere come avesse fatto a indovinare l'autore del biglietto-
-e ti ha svelato il suo segreto?-
-non esattamente-
-tipico di Pennark- dice alzando le spalle.
-è sempre così,come dire,non disponibile?-
-è un tipo sulle sue,non si è fatto molti amici a scuola-
-per forza,lo avrò visto in aula tre volte al massimo-
-bhe,sicuramente ha inciso anche quello nei suoi rapporti sociali-
-vuoi dire che c'è altro dietro?-
Non so perché lo faccio.Non sono mai stata una ficcanaso e non mi è mai importato della vita privata degli altri,ma all'improvviso qualcosa è cambiato.
Quel ragazzo mi incuriosisce,non posso negarlo.Non penso sia una persona amichevole o particolarmente amabile e,in tutta sincerità,non mi ispira nemmeno simpatia,ma qualcosa mi spinge a voler sapere di più.
Vedo qualcosa di me in lui.
-non lo conosco bene quindi non posso dirlo con certezza,però so che ha avuto degli scazzi familiari e, indipendentemente da questo,credo che qualcosa l'avrà pur spinto ad essere così.
È strano esserlo senza motivo,no?-
Annuisco e proseguiamo in silenzio fino a raggiungere l'aula.

Mentre mi dirigo verso il mio banco,lancio un'occhiata ai presenti e noto due nuove arrivate che se non sbaglio devono essere dell'artistico come me.

Non faccio in tempo a mettermi comoda che la voce squillante del professore invade l'aula e fa ricadere tutta l'attenzione su di sé.
Ci saluta a gran voce,per poi abbandonare il suo capospalla sulla sedia e sedersi sulla scrivania come suo solito.
Sta per iniziare l'appello quando la porta si spalanca. Il prof gira immediatamente la testa verso quella direzione curioso e scatta in piedi.
-Pennark!Sei in ritardo ad una punizione,non smetti mai di stupirmi- ironizza il professore.
-se non gradisce la mia compagnia posso sempre andarmene- risponde il ragazzo ancora con un leggero fiatone.
-oh no,figurati.Lo sai,sei sempre stato il mio preferito.
Ora siediti,forza,così iniziamo a fare qualcosa di utile-
Pennark alza gli occhi al cielo e va a sedersi al primo banco libero che incontra nel suo cammino.Si sfila lo zaino dalle spalle e lo poggia sul banco,per poi fare segno al prof di cominciare pure a parlare.
-ora che siamo al completo, possiamo iniziare.Dobbiamo passare buona parte del pomeriggio insieme,quindi penso sia il caso di sfruttare questo tempo al meglio-
-per esempio?- chiede una ragazza masticando una gomma rumorosamente.
-si potrebbe iniziare da te,vai a sputare quella gomma.
Dio,ma avete idea di quante schifezze ci sono dentro quelle cose?-
La ragazza sbuffa,tira fuori un fazzoletto di carta e sputa la gomma,per poi alzarsi e dirigersi a grande falcate verso il cestino. Si elimina definitivamente dell'oggetto del peccato e si volta verso il prof.
-gomma eliminata- esclama tornando al suo posto.
Il professore annuisce e continua il suo discorso decisamente più sereno.
-ritornando a noi,stavo pensando a un progetto e ,per rendere le cose più interessanti,potreste farlo a coppie.
Passate qui tutto il pomeriggio e credo che questo tempo sia sufficiente per la realizzazione di quello che ho in mente quindi credo che non sarà necessario per voi vedervi spesso al di fuori delle ore scolastiche.
Ovviamente ad ogni gruppo verrà dato un argomento diverso.
Non ho intenzione di sentirvi parlare per ore di cose noiose,di conseguenza tutti gli argomenti sono piuttosto interessanti e stimolanti.
L'idea vi piace?-
Nessuno si scompone davanti alla notizia,così il prof prosegue con il suo discorso.
-in caso contrario,potrei farmi dare qualche test extra dai vostri professori da farvi fare -
Si alza un grande movimento di dissenso a quest'ultima proposta,così approfondiamo l'idea del progetto.
-quando dobbiamo comunicargli le coppie?- chiede uno dei ragazzi seduti sulle prime file.
-mai,farò io i gruppi.Saranno composti da due o tre persone,devo ancora decidere-
-farà lei i gruppi?Dove siamo?All'asilo?- ribatte un altro.
-ho deciso di farli io in modo tale da mescolarvi e farvi familiarizzare con tutti.Non potete continuare a lavorare solo con il vostro amichetto.Nella vita di rado avrete l'opportunità di lavorare con persone con cui vi trovate molto bene.
Siete grandi ormai,è ora di iniziare a capire come gira il mondo.
Dubbi e incertezze?-
In attesa delle nostre domande tira fuori dalla sua borsa la sigaretta elettronica e un barattolo contenente il liquido apposito.Li appoggia entrambi sulla scrivania e con estrema concentrazione e precisione cambia il liquido della sigaretta.
-professore,è vietato fumare-gli fa notare un ragazzo.
-primo punto:questo è vapore.
Secondo punto:non sto fumando.
Non danneggierò nessuno di voi se è questo quello che ti preoccupa.
Terzo punto:saresti così gentile da non parlare a meno che tu non debba pormi una domanda intelligente?-
Il ragazzino, sembra essere molto piccolo,frequenterà la prima superiore, rimane visibilmente spiazzato dalla risposta e inizia a balbettare incerto.
-professore,é una splendida idea la sua,ma serebbe un problema per lei far scegliere a noi un argomento?
Non ho dubbi che i suoi argomenti saranno molto interessanti,ma c'è la possibilità che ci lasci scegliere?
Non sto sminuendo i suoi ipotetici argomenti,anzi,sono certo che farà delle ottime scelte,solo che...Mi chiedevo se potessimo avere voce in capitolo.
È solo una proposta la mia,se lei non vuole...-
-a patto che sia un argomento del quale valga la pena parlare. Proponetemelo al più presto e lo valuteremo insieme,se verrà bocciato te ne darò uno io.
Ora concedetemi qualche minuto di pace in modo che possa fare i gruppi- dice sedendosi alla cattedra per poi iniziare a scrivere sul suo taccuino.

Qualcosa di me in te (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora