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E dunque la bellezza si vede perché è viva e quindi reale. Diciamo meglio che può capitare di vederla. Dipende da dove si svela. Ma che certe volte si sveli non c'è dubbio.

Mi lascio cadere all'indietro e mi stendo sulla sabbia ancora tiepida,per poi portare lo sguardo sul mio compagno di serata:Gabe. È seduto con lo sguardo puntato verso il mare e si limita a sospirare di tanto in tanto.

Una volta finito il turno,ci siamo precipitati in spiaggia e da quel momento è calato il silenzio.
Gabe vuole sfogarsi,lo percepisco,ma allo stesso tempo noto la presenza di un blocco.Decido quindi di provare a rompere il ghiaccio,non ho nulla da perdere infondo.
-ti va di parlarne?- gli chiedo senza guardarlo.
-sei intelligente,Bark. Sono certo che hai capito già tutto senza che io te ne parli-
-probabile,ma vorrei sentirti parlare lo stesso-
Sospira,per poi stendersi accanto a me.
-mio fratello è da qualche anno che non è più in sé. Continua a mettersi nei casini e di questo passo trascinerà anche la mia famiglia con lui-
-perché dici così?-
-poco prima che partissimo per Napoli ha fatto un incidente,penso tu l'abbia capito-
Annuisco.
-in realtà me l'ha detto Dalila-
-Dalila?-
-si,una volta mi ha riaccompagnato a casa e me ne ha parlato. Probabilmente pensava che ne fossi già a conoscenza,non prendertela con lei-
-figurati,non me la sto prendendo.
Comunque,ha dato una bella botta alla serenità di tutta la mia famiglia,mia madre in particolare. Da quando è successo è sempre tesa,stressata al limite,e poi Ellie,cazzo, è ancora una bambina ed ha già visto troppe cose brutte-
Annuisco e gli faccio segno di continuare.
-dopo l'incidente sembrava aver messo la testa a posto,quindi puoi immaginare il mio stato dopo aver trovato quel pacchetto nel suo cassetto-
-che ti ha detto quando gli hai parlato alla festa?-
-ha negato,dice che è roba vecchia e non l'ha più usata,ma come faccio a credergli? Mi ha mentito così tante volte-
-non hai modo di scoprire se dice la verità? Magari contattando i suoi amici...-
-l'unica persona affidabile in quel branco di decelebrati è Dalila e Luca lo sa,infatti nemmeno lei ne era a conoscenza-
-l'unica cosa che posso consigliarti è di cercare di parlargli e tentare di capire quale sia la verità,di nuovo-
Lui annuisce e sospira,per poi spiazzarmi con una domanda.
-Bark,perché hai accettato di venire qui con me?-
-non avrei dovuto?-
-rispondi alla domanda,niente giochetti stasera-
-mi piace passare il tempo con te,Gabe- ammetto sinceramente.
Gabe ed io non ci siamo mai lanciati in grandi dichiarazioni,ma è innegabile che sia così. Negli ultimi tempi entrambi ci stiamo rincorrendo parecchio ed è chiaro che passiamo il tempo insieme volentieri.
-perché?-
Sospiro e rispondo senza pensare.
-mi sembra di passarlo con me- ammetto in un sussurro.
-spiegati meglio-
-è da quando ti conosco che ho visto qualcosa di me in te e più ti conosco e più me ne convinco-
-che cosa vedi nello specifico?-
-non lo so. Non l'ho ancora capito-
Lui annuisce.
-e tu perché mi hai chiesto di stare con te stasera?- gli chiedo io guardandolo.
Lui sospira in risposta.
-non ne ho idea- risponde inizialmente,per poi prendersi alcuni secondi per articolare una risposta migliore.
-sentivo solo che era la cosa giusta- continua poi.
-e lo pensi ancora?-
Lui annuisce.
-la serata non è ancora giunta al termine,ma per il momento si-
Sorrido.
-mi fa piacere-
-sai,Bark, tu mi incuriosisci-
-io ti incuriosisco?-
Lui annuisce.
-e perché?-
Fa spallucce in risposta e tira un sasso contro il mare facendolo rimbalzare,per poi rispondere.
-forse hai ragione,forse c'è qualcosa di te in me-
-hai questa impressione anche tu?-
Lui annuisce.
-l'ho sempre avuta ed è proprio questa impressione che mi ha portato a nominare il tuo nome a quello stupido giochino-
-parli del gioco del doposcuola?-
Lui annuisce.
-Dio,sembra passato un secolo- esclamo ridendo divertita da quel ricordo.
È stata la prima volta che ho posato gli occhi su Pennark con estrema curiosità,se pur fossi tremendamente infastidita dal suo atteggiamento.
-eppure siamo ancora qui-
-avrei giurato che ci saremmo strozzati a vicenda molto prima- ammetto ironicamente.
-perché? Ti stavo sul cazzo,Bark?-
-diciamo che non ti sforzavi molto per entrare nelle mie grazie-
-meglio così,no?I rapporti forzati sono destinati a fallire-
-tu credi?-
Lui annuisce e si spiega meglio.
-è comprensibile mostrarsi al meglio in modo da impressionare una persona quando la conoscenza è ancora fresca,ma è inevitabile che prima o poi l'ologramma della tua versione perfetta debba sparire costringendo così l'altra persona alla realtà.
Tanto vale mostrarsi fin da subito e indicare la via di fuga all'altro se c'è bisogno di usarla, senza forzare nulla-
-sono convinta che l'ologramma spesso rimanga a lungo-
-non c'è dubbio,ed è altrettanto certo che se rimane il rapporto non riuscirà mai a evolversi-
-cosa intendi?-
-prova a pensarci:sei mai riuscita ad avere un rapporto vero con qualcuno di cui non hai mai visto una crepa e viceversa?-
Penso alle sue parole e mi viene immediatamente in mente Gaia. Da quando abbiamo parlato quel pomeriggio al centro commerciale e abbiamo condiviso un gelato al pistacchio misto a lacrime,il nostro rapporto è notevolmente cambiato.
In seguito penso al mio legame con Davide,se pur sia caratterizzato da alti e bassi continui,ogni volta che discutiamo e ci confrontiamo le carte in tavola cambiano notevolmente. A partire dalla discussione scomoda fatta sulle scale di casa mia in seguito a quel bacio ubriaco che ci siamo dati qualche giorno dopo esserci conosciuti, all'assurdo litigio nato in spiaggia l'ultimo giorno di scuola e portato avanti oltre il compleanno di Andrew.
Poi penso a mio fratello e al suo periodo nero nella vecchia città,al suo sguardo spento che alternava tra degli anonimi antidepressivi e delle sigarette rigorosamente Malboro,al suo bisogno di scappare e a quanto io mi resi conto solo in quel momento che Alex non era il supereroe che mi aveva sempre mostrato,bensì un giovane con delle debolezze e della fragilità come me che cercava solo di farsi coraggio.
E penso a Matteo,dal pianto che abbiamo condiviso quando sono andata via da Roma per la prima volta al sorriso a 32 denti che ha mostrato quando gli ho comunicato che sarei tornata lì a distanza di anni,o ancora a tutte le volte che ho cercato di stargli accanto durante il divorzio dei suoi genitori e a tutte le volte in cui lui mi ha accarezzato la schiena nei miei momenti di down.
E ancora mi passa per la testa Mia,a quando ho scoperto del suo passato ricco di violenze con Luca,e poi Marco,a quando i nostri sguardi si sono incontrati sulla soglia della porta dello studio della madre di Gabe o alle scuse che ci siamo scambiati la notte del compleanno di Andrew dopo essere scappati dalla festa con Mia sulle spalle.
Infine porto lo sguardo su Gabe,il quale attende ancora una risposta da parte mia.
-no- ammetto in sussurro.
-vedi?-
-basta pensare a quello che è successo a noi-
-a cosa ti riferisci?- chiede confuso.
-ogni volta che abbiamo scoperto qualcosa uno dell'altra abbiamo fatto un passo avanti verso il nostro rapporto-
-si, assolutamente,è vero-
-e questa cosa ti fa piacere?-
-finché non mi darai ragione di dubitare di te si-
-perché dovrei dartene?-
-non intendevo intenzionalmente.
Le persone sono complesse,difficili da prevedere. Non so dire se farai o dirai qualcosa che mi farà mettere in dubbio tutto quello che penso di te-
-e se lo facessi?-
-dovrei rivalutare l'idea che ho di te-
-e adesso che idea hai di me?-
Gabe accenna un sorriso.
-non mi è ancora chiara,il che è raro-
-è raro?-
Lui annuisce.
-riesco sempre a incasellare le persone piuttosto facilmente,ma tu no. O meglio,un po' ci sono riuscito ma conoscendoti hai mischiato le carte così tante volte-
-perché dici così?-
-sei l'emblema della confusione,Bark. Sei una di quelle persone che hanno paura dei gatti,ma si butterebbero tra le tigri-
-le tigri?Gabe,ma di che cosa stai parlando?-
-ad esempio la strada,Bark.
Non sono stupido,ho capito che hai paura dei motori,ma allo stesso tempo sei così spericolata in altro.
Prima ti sei buttata dalla scogliera senza esitazione,ma tremi quando vado a 40 km/h.
Sei un controsenso continuo,un momento ti scagli contro Megan a lezione come una furia per una battuta storta e il momento dopo sei pronta a difendere Gaia a spada tratta appena qualcuno la punzecchia-
-Gabe...-
-o pensa a quando sei rimasta con Ellie dopo aver passato il turno da sola solo perché hai captato che qualcosa era andato storto,io e te a malapena ci salutavamo ai tempi-
Annuisco e tento di dargli una spiegazione logica.
-la verità è che io sono altalenante perché non so nemmeno io cosa permettere di fare agli altri,quindi a volte vado semplicemente a momenti. Sono molto istintiva,non esito ad agire né in positivo né in negativo-
-e perché intervieni?-
-perché vorrei che gli altri lo facessero con me-
-e l'hanno fatto?-
-no,non sempre. A volte non ho voluto io,ma a volte sono stati loro a tirarsi indietro-
-provi rabbia per questo?-
Nego con la testa.
-non sono arrabbiata con loro,a volte lo sono con me. Le persone attorno a noi fanno quello che li permettiamo di fare e credo di aver lasciato troppo correre di tanto in tanto.
Non siamo eterni e non abbiamo ricariche infinite,bisognerebbe avere giudizio e investire le proprie energie nelle persone che lo meritano-
-quindi se sei qui significa che pensi che io meriti le tue energie?-
Annuisco.
-perché dovrei?- mi chiede incuriosito.
-perché sei un buono,Gabe,e come tutti i buoni non hai bisogno di metterti in mostra per farlo notare. Lo sei e basta-
-come fai a dirlo?-
-lo vedo. Io guardo un sacco,mi piace osservare le persone,le situazioni-
-e cosa hai dedotto dalle tue osservazioni?-
-sei una persona sofferente,o almeno lo sei stato in passato,ma non cerchi pietà negli altri e continui comunque a prenderti carico di responsabilità non prettamente tue.
Rimani indifferente,ma solo apparentemente,in realtà guardi molto anche tu e pensi,pensi tanto...troppo forse.
Ami molto e profondamente,sei una persona di cuore. Difendi ciò che ami anche se questo ti crea danni-
-e cosa amo?-
-ami la tua famiglia,in particolare la tua sorellina,Dalila...-
Sorride timidamente.
-a questo proposito,Dalila è passata da me prima-
-ah si?E cosa voleva?-
-era solo preoccupata per te.
Mi ha detto che non hai voluto parlarle-
-ero arrabbiato-
-pensi che le parlerai di nuovo?-
-ma certo. Le ho dato delle responsabilità troppo grosse per essere mantenute,non si merita le colpe che le ho dato,però in quel momento ero fuori di me e non ero in condizioni di parlarle-
Annuisco.
-Dalila ti ama molto,Gabe- esclamo in un sussurro.
Più ho contatti con lei,più li vedo insieme e più me ne convinco. Quei due hanno un legame pazzesco.
-siamo cresciuti insieme,siamo abituati a guardarci le spalle ormai.
È un amore puramente fraterno,sia chiaro- commenta Gabe sorridendo.
-spesso è più profondo di quello romantico- esclamo io in risposta.
-cosa te lo fa pensare?-
-è sincero,puro.
Spesso quando si cerca di "fare colpo" su qualcuno con fini romantici ci si nasconde dietro a dei costrutti. Tra fratelli no,non ho motivo di fare colpo su di te perché mi vuoi già bene quindi non ho bisogno di fingere.
Capisci ciò che intendo?-
Lui annuisce.
-inoltre si è più trasparenti. Sai bene cosa mi dà fastidio e viceversa,non tollererò nulla e probabilmente ci urleremo contro di continuo,ma un minuto dopo sarò a bussare alla tua porta a fare pace perché infondo i tuoi fastidiosi comportamenti mi mancano-
-ami molto tuo fratello,non è vero?-
Annuisco.
-non potrei vivere senza di lui- ammetto in un sussurro.
-avete un bel rapporto?-
-si, assolutamente.Si è sempre fatto in quattro per fare in modo che la mia vita andasse bene qualsiasi cosa accadesse. Mi ha cresciuto come se fossi sua figlia,ma anche spalleggiato come un amico e un fratello maggiore. Ha fatto di tutto per me-
-ti ha cresciuto lui?-
Annuisco.
Temo la domanda successiva,ma Gabe rimane in silenzio.
-ti va di parlarmi della strada?-
Rimango in silenzio alcuni istanti e Gabe si accinge a parlare ancora,ma io lo precedo.
-ho paura,è vero-
Lui annuisce.
-i miei genitori hanno avuto un brutto incidente quando ero piccola.
Erano in auto diretti al mio saggio di danza e u-un pirata della strada li ha presi- balbetto incerta sulle parole da utilizzare.
-sono spericolata tal volta,hai ragione. Mi sono sempre lanciata in tutto per autoconvincermi di non essere una cagasotto,ma la realtà è che lo sono.Mi sono addirittura iscritta a scuola guida per convincermi del contrario,ma è tutto inutile.
Non ci riesco- dico per poi sospirare e portare lo sguardo in basso.
Non ho il coraggio di guardare Gabe.
-ti va un abbraccio?-
Annuisco.
Gabe si sporge verso di me e mi avvolge fra le sue braccia. Mi stringo a lui e sospiro ancora.Mi manca il fiato.
-non sei una cagasotto,Cristina.
Ti fai in quattro per tutti,sei sempre pronta ad aiutare e a difendere le persone a cui vuoi bene,come puoi pensare di esserlo?-
Respiro ancora profondamente senza rispondere a Gabe.
-comunque,scusami se sono andato troppo nel personale- mi sussurra lui.
Nego con la testa.
-no. Scusami tu,è che faccio fatica a parlarne-
-scusami?Ma scherzi? Ci mancherebbe altro- sussurra per poi accarezzarmi la schiena e stamparmi un bacio sulla fronte.
-ora respira profondamente,ok?-
Annuisco e mi lascio trasportare da quell'abbraccio.

Alzo lo sguardo e Gabe sfoggia un sorriso, probabilmente nel tentativo di tranquillizzarmi. Questo gesto mi rassicura molto, inaspettatamente, e mi sento immediatamente più leggera.
-grazie- sussurro,per poi avvicinarmi maggiormente al suo viso.
Lui sorride ancora e mi accarezza il viso.
-non ringraziarmi. Ti dovevo un favore infondo,ricordi?-
Sorrido flebilmente.
-in realtà due-
-niente sconto?-
Nego con la testa.
-e va bene,e due siano- dice per poi portare le mani tra i miei capelli e accarezzarmi dolcemente.

I nostri sguardi si incrociano nuovamente e accade tutto in un attimo:la distanza tra noi si annulla e mi ritrovo con le labbra stampate contro sulla sue.
Gabe rimane visibilmente stupito inizialmente,ma poi ricambia e mi stringe a sé.Sorridiamo all'unisono.
-Bark,non smetti mai di stupirmi-

Qualcosa di me in te (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora