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"A volte bisogna saper fare un passo indietro per riuscire a fare un passo avanti più grande"

Pov Davide

Avvolgo l'asciugamano attorno ai fianchi ed esco dalla doccia,per poi dirigermi verso la panca dello spogliatoio.
Mi siedo e sospiro,per poi lasciarmi cadere all'indietro fino a incontrare il muro con le spalle.
L'allenamento mi ha ucciso. Oggi il mister era particolarmente agitato.
-Da,te sei dei nostri?- mi chiede Michael,il nostro difensore.
-per cosa?- chiedo confuso.
-Dio,Lambert,ma ascolti mai quando parliamo o attivi il cervello solo se il tuo interlocutore ha la figa?- interviene Andrea ridendo,il portiere della squadra che si sta allacciando le scarpe alla mia destra.
-se tu avessi la figa aiuterebbe,ma non abbastanza da illudermi che potresti avere qualcosa di interessante da dirmi- rispondo ridendo per poi spintonarlo.
-stronzo, se avessi la figa non ti rivolgerei parola nemmeno per sbaglio-
-certo,come no-
-scusate se interrompo il vostro flirt,vorrei solo sapere se vieni con noi da Gerry a mangiare una pizza- interviene Michael ridendo.
-no,vado a casa,sono a pezzi.
Facciamo la prossima volta- rispondo sinceramente.
-ma sentilo,va a casa che è troppo stanco...- replica Andrea prendendomi in giro.
-e lascialo in pace,oggi il mister era assatanato- esclama Michael per poi afferrare il suo borsone e portare lo sguardo su Andrea.
-forza,ci sei?-
Andrea afferra il suo borsone a sua volta.
-si,ci sono,un attimo.
Datti una calmata,Jerry mica scappa-
Mi scambio una stretta di mano e una spallata con entrambi e lascio uscire i due dallo spogliatoio.

Chiudo gli occhi e distendo la schiena nel vano tentativo di rilassare i muscoli o in alternativa almeno il mio cervello,ma non sembro avere gran successo in nessuno dei due campi d'azione.
Piano piano tutti i miei compagni mi salutano e nel giro di una decina di minuti rimango completamente solo.
Porto lo sguardo dritto davanti a me e sospiro. Questo spogliatoio così vuoto e silenzioso non l'avevo mai visto prima.

Lancio un'occhiata al mio cellulare per controllare eventuali notifiche. Nessun messaggio. Sospiro e lo ributto dentro il borsone.
Sospiro ancora e, dopo aver portato i gomiti sulle mie ginocchia, lascio sprofondare la testa fra le mani.
-come cazzo ci sono finito così?- sussurro tra me e me,anche se vorrei urlarlo a squarciagola.
Nel giro di qualche mese sono stato in grado di mandare a rotoli tutta la mia esistenza:mi sono diplomato con un misero 60, le mie prestazioni atletiche sono notevolmente calate, ho perso tutta la stima che mio padre nutriva nei miei confronti e conseguentemente il rapporto con lui. Inoltre,come se non bastasse, credo di aver dato un grosso taglio involontario a tutte le mie amicizie: ho perso Andrew e Jack, mollato il colpo con Marco non avendo le forze necessario per farlo tornare in carreggiata, trascurato Matteo in un momento così difficile e delicato della sua esistenza, e infine decisamente ignorato Cristina. A dir la verità,credo di aver accusato la sua unione con Pennark più del previsto. Non avrei mai pensato che si sarebbe buttata in qualcosa di serio,a maggior ragione con uno complicato come Gabe. Quel ragazzo a mala pena rivolge parola al prossimo,come diavolo ha fatto a intraprenderci qualcosa?
D'altronde ,però, da una come Cristina c'era da aspettarsi niente di prevedibile o scontato e così è stato.

Lo scatto della porta mi desta dai miei pensieri.
Alzo lo sguardo e incrocio gli occhi del mio allenatore.
-mister?- chiedo confuso per poi istintivamente aggiustarmi l'asciugamano intorno alla vita in modo da coprirmi maggiormente.
-Lambert,faccio questo mestiere da quando tu eri solo un piccolo spermatozoo che girava libero e beato,non c'è bisogno che ti agiti...ho visto più cazzi di quanti mi possa ricordare- dice per poi raggiungermi e prendere posto sulla panca accanto a me.
Sorrido divertito dalla sua battuta e porto lo sguardo su di lui,in attesa che mi dica la ragione per cui si trova qui.
-come mai ancora qui?- mi chiede invece poi guardandomi.
-sono stanco e me la sono presa con calma,ma ora me ne vado,giuro- esclamo per poi balzare in piedi.
-non giurarmelo perché non lo farai. Torna seduto- esclama indicandomi la panca.
-qualcosa non va?- chiedo confuso per poi tornare al mio posto.
-potrei farti la stessa domanda-
Di fronte al mio sguardo confuso,il mister si spiega meglio.
-che cosa diavolo ti è successo oggi in campo? Ti sei fatto passare davanti ai piedi almeno sei palle...-
-lo so,mister,mi dispiace.
Gliel'ho detto,sono solo stanco.Non ricapiterà più,giuro-
-smettila di giurare e smettila di dire stronzate a me,non sei mai stato bravo a fare né uno né l'altro-
-non sono stronzate...- inizio a dire,ma lui mi interrompe.
-si,invece.
Tu hai la testa da un'altra parte-
Sospiro in risposta.
Il mister ha l'occhio lungo per queste cose.Ogni volta che Marco litigava con Sharon ed era distratto agli allenamenti lo notava all'istante,è peggio di un segugio.
-che c'è? Non parli più?- mi chiede ben conscio di aver colpito nel segno.
-cosa dovrei dire? Sembra che lei sappia già tutto-
-so solo ciò che ho visto,ovvero solo una parte della storia.
Vuoi dirmi il resto? Magari posso aiutarti-
-che cos'ha visto?-
-ho visto che è da un pezzo che i tuoi amici non occupano gli spalti durante gli allenamenti,per non parlare che fatico a ricordare il volto di tuo padre dal momento che si sarà perso ,almeno almeno, le ultime sette partite-
Sospiro nuovamente.
-come ho già detto,sa già tutto.
Non ho niente da aggiungere e ora me ne vado a casa- esclamo alzandomi.
Lui mi afferra dal braccio e mi rimette seduto.
-non fare il coglione,Davide. Non è utile né a me né a te.
Non ho idea di cosa ti stia passando per la testa, ma stai buttando tutto e io non posso permettertelo. Devi cambiare regime se vuoi rimanere nella squadra-
-messaggio recepito: mollo la squadra, così smetto di recare problemi.
Problema risolto, domattina verrò a firmare i fogli per il ritiro-
-sarebbe questa la tua soluzione? Mollare tutto?-
-si,sembra essere l'unica che ho al momento- dico per poi sospirare e guardare in basso.
Mi afferra il viso con le mani e me lo gira con forza verso di lui.
-1) mollare non è mai la soluzione
2) se vuoi fingere che lo sia, guardami negli occhi mentre mi dici che vuoi buttare tutto il mio e il tuo lavoro da dieci anni a questa parte-
-voglio mollare tutto- esclamo guardandolo per poi sfilarmi le sue mani dal viso con uno strattone.
-quindi è così? Alla prima difficoltà molli tutto?-
-non è la prima difficoltà!- esclamo interrompendolo alzando lievemente il tono di voce,per poi balzare in piedi e ficcare tutta la mia roba nel borsone. Voglio andarmene di qui il prima possibile.
-ma per favore,guardati: scappi con la coda in mezzo alle gambe come un bambino! Sei un senza palle!-
-io non sono un senza palle!-
-ah no? E cos'è che sei?-
-mi sono rotto il cazzo,ok?!- esclamo ad alta voce.
-ti sei rotto il cazzo? Tutto qui?
Tu butti 10 anni di lavoro perché ti sei rotto il cazzo?- esclama alzando il tono a sua volta.
-esatto- esclamo a denti stretti mentre sono ancora intento a riempire il borsone.
Il mister mi afferra dalle spalle e mi rimette seduto con la forza,per poi sbattermi al muro e avvicinare il suo viso a pochi centimetri dal mio.
-che c'è? Vuole picchiarmi per farmi rimanere in squadra?
Molto sportivo da parte sua- esclamo guardandolo negli occhi.
-vai a casa,fatti una bella doccia fredda e domani torna qui.
Farò finta che questa conversazione non sia mai esistita e ti conviene fare lo stesso- esclama per poi mollare la presa su di me e ricomporsi.
Si volta e si dirige verso l'uscita,ma, prima di aprire la porta, si rivolta verso di me.
-Davide,ricordati chi è dalla tua parte e chi non lo è,non fare confusione- esclama per poi aprire la porta e chiuderla alle sue spalle con forza.
Faccio un respiro profondo per riprendermi da quello che è appena successo. Stasera il discorso con il mister chiaramente non ci voleva.

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