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"La tenerezza è una virtù rivoluzionaria. C'è anche la cortesia, ma nella cortesia c'è un pizzico di ipocrisia. La tenerezza è così com'è."


Dicembre è arrivato.
Atteso da molti in quanto portatore di doni e di giornate libere,odiato da pochi,i quali rimpiangono ancora la stagione estiva.

Mi curo di abbassare il mio capello fino a coprirmi interamente le orecchie per poi stringermi nel mio cappotto nero e continuare a camminare.
Giungo finalmente al portone di casa di Matteo e suono il citofono.
Nell'attesa che qualcuno mi faccia entrare,mi alito sulle mani per procurarmi calore.La madre di Matteo mi apre la porta di casa e mi invita ad entrare con un grande sorriso stampato in volto.
Io entro e,dopo aver salutato i genitori di Matteo,mi dirigo nella sua camera come di consueto.

Nel tragitto incontro Max,il quale è ancora in pigiama e alza debolmente la mano in segno di saluto nei miei confronti.Di primo mattino è attivo come un lombrico, dev'essere una cosa di famiglia.
Ricambio il saluto a voce e entro nella stanza di Matteo.

Ovviamente il fanciullo è ancora nel mondo dei sogni e tocca a me tirarlo fuori.Dovrei farmi pagare per essere la sua sveglia personale tutte le mattine.

Dopo alcune scrollate da parte mia e qualche lamento da parte sua,Matteo si sveglia e si tira a sedere.
-buonjour- esclama stroppicciandosi gli occhi.
-Davide ti ha attaccato la malattia del francese?- gli chiedo ironicamente alludendo al fatto che il suo amico è solito a dire alcune parole in francese.
Matteo si limita a ridere,per poi alzarsi dal letto.
-sono curiosa però,come mai è così diffuso l'uso di questa lingua fra voi?-
Lui fa spallucce in risposta per poi indossare una t-shirt raccolta da terra e a seguito una felpa oversize bianca.
-Davide ha origini francesi,mi pare che i suoi nonni paterni lo siano,quindi lo parla spesso con la sua famiglia.
Io invece non ho una motivazione,credo sia per via della sua influenza-
Annuisco comprensiva.
-fa molto freddo?- mi chiede lui.
-guardami- dico indicando il cappello in lana e il giubbotto che sto indossando,ovvero quello più pesante che possiedo.
-lo prendo come un sì- dice per poi aprire il suo armadio e iniziare a cercare qualcosa.
Dopo qualche istante estrae un cappello in lana e un paio di guanti.
-guanti!Ne hai un paio anche per me?-
Lui sospira fingendosi scocciato e me ne lancia un paio grigio.
Li afferro al volo e li indosso sorridendo.
-devi smetterla di appropriarti della mia roba- borbotta lui mentre indossa guanti e cappello.
-bla bla bla- borbotto in risposta e mi becco un'occhiataccia da parte sua.
Coperti per bene,Matteo ed io usciamo di casa e ci incamminiamo verso scuola chiacchierando.

Una volta giunti in cortile, ci precipitiamo dal nostro solito gruppetto che però,oggi,presenta una novitá:una ragazza molto carina che chiacchera con Davide.
Dopo un saluto generale da parte mia e del mio migliore amico,gli altri ricambiano.
Noto la mancanza di Jack,il fratellino di Andrew,così chiedo spiegazioni a quest'ultimo.Andrew mi spiega che il fratellino è influenzato.
Successivamente,Matteo inizia a chiacchierare con Andrew riguardo a un concerto che si è tenuto qualche giorno fa e Davide continua a parlare con la ragazza.

Dopo pochi istanti,la ragazza nuova si allontana di qualche metro dal gruppo per rispondere a una telefonata ed io approfitto della sua assenza per importunare Davide.
-new entry?- gli chiedo per poi indicare con il capo la ragazza in questione.
-non iniziare con le tue battutine,è solo Alissa-
Io lo guardo confuso.
-la mia compagna di progetto alle punizioni,ricordi?-
-assolutamente no-
-ti prego,vi siete presentate davanti a me-
-probabilmente stavo pensando ad altro in quel momento- ammetto facendo spallucce.
-sei pessima-
-non sviare il discorso.C'è qualcosa sotto?-domando muovendo le sopraciglia.
-dovete smetterla di chiedermelo!
Anche Andrew ha avuto la stessa reazione- esclama lui sbuffando.
Andrew,al suono del suo nome,si volta verso di noi.
-come mai sono stato nominato?-
-molto semplice,c'è un altro cupido qui- borbotta scocciato Davide.
-sapevo che non mi avresti delusa- dice per poi avvolgermi le spalle con un braccio.
-io sorprendo solo,non deludo mai-
-ma smettila- esclamano loro ridendo.
-ho un consiglio per voi: preoccupatevi della vostra vita sentimentale dato che fa piuttosto pena.
Della mia me ne occupo io- borbotta Davide.
-la mia vita sentimentale non fa pena!- esclamiamo all'unisono io e Andrew.
Davide ci guarda e scoppia a ridere.
-come potete sostenere una cosa del genere?
Andrew tu sei cotto di Mia e non riesci nemmeno a parlare in sua presenza.
In quanto a te,Cristina,tu sei tu-
-che significa questa frase?- gli chiedo confusa.
-non fingere di non sapere a cosa io mi stia riferendo.Non mostri il minimo interesse verso nessuno!- ribatte lui in risposta.
-non è colpa mia se nessuno è interessante-
-siamo sette miliardi in questo mondo!-
-e quindi?
Lambert,quantità non è uguale a qualità-
-com'è possibile che nessuno sia degno del tuo interesse?Che standard hai?-
-tu hai una stima troppo alta delle persone- esclamo io.
-io non sono cotto di Mia-interviene Andrew borbottando.
-lo sei!- rispondiamo in coro io e Davide.
-smettetela di dirlo!Non è così!-
-ripeterlo non cambierà le cose,lo sai?- gli faccio notare io.
Lui mi fulmina con lo sguardo.

Qualcosa di me in te (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora