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"Le piccole cose hanno la loro importanza: è sempre per le piccole cose che ci si perde."

Sono in ritardo.
Non sono più abituata a svegliarmi presto. Le vacanze natalizie hanno completamente destabilizzato la routine che avevo nel periodo scolastico.

Fortunatamente trovo Matteo già sveglio e scattante fuori casa sua ad aspettarmi.Si volta verso di me e si tira giù il cappello di lana in modo da coprirsi completamente le orecchie e mi raggiunge.
-sei in ritardo, nanerottola-
-ma senti da che pulpito,sei un ritardatario cronico.
Ad ogni modo ammetto le mie colpe,scusami ma ormai non sono più abituata ad alzarmi presto-
Lui annuisce.
-ti capisco,anche per me è stato un trauma-
-eppure sei riuscito a svegliarti senza il mio aiuto-
-in realtà mi hanno svegliato-
-cioè?-
-Max non trovava il suo cappello di lana,quindi è venuto nella mia stanza e ha iniziato a urlarmi contro accusandomi del fatto che io glielo avessi rubato-
-ed è così?-
-si,ma dov'è la fiducia? Ti sembra giusto accusarmi senza prove?-
-alla fine chi ha tenuto il cappello?-
-io,ovviamente.Ho negato fino all'ultimo e alla fine lui è uscito di casa con un cappello di mio padre del dopo guerra,davvero orribile-
-povero Max-
-non difenderlo!Si è presentato in camera mia urlando alle 7 del mattino,non accontentarlo è stato il minimo-

Varchiamo il cancello della scuola e raggiungiamo il resto della ciurma.Ad accoglierci,però, troviamo solo Marco ed Andrew.
-ehi- dico per poi prendere posto sul muretto accanto a Andrew.
Loro ci salutano a loro volta,ma noto che Marco è completamente su un altro pianeta. Guarda il suo cellulare in cagnesco e sono convinta che,se lo stringesse ancora un po',finirebbe per spaccarlo.
-il piccoletto dov'è?- chiede Matteo notando l'assenza di Jack.
-appena siamo entrati una ragazza lo ha salutato e lui l'ha raggiunta volando praticamente-
-pussy power- commenta Matteo ridendo.
-esattamente,il mio piccolo fratellino ormai ne è vittima-
All'improvviso percepisco un forte freddo sul collo.Scatto all'istante e mi volto.Davide scoppia a ridere davanti alla mia reazione e ritrae la mano,per poi infilarla rapidamente al riparo nella tasca della giacca.
-buongiorno- esclama sorridente,per poi appoggiarsi al muretto.
Andrew e Matteo ricambiamo il saluto.
-come fai a farti odiare già di primo mattino?-gli chiedo curiosa.
Lui fa spallucce.
-dote naturale,Bark-
Marco borbotta qualcosa contro il telefono e Davide lo guarda confuso.
-perché sta insultando il telefono?- chiede guardando Andrew. Solitamente è sempre ben sintonizzato sui casini di Marco.
-lasciamo perdere-
La campanella suona e tutti noi ci dirigiamo rapidamente all'entrata.
Saluto i ragazzi e proseguo verso la mia aula.

Entro e stranamente non trovo Mia già seduta al nostro banco.
Mi dirigo al mio posto,mi tolgo lo zaino e lo butto per terra,per poi sfilarmi la giacca.
Sento una voce che richiama la mia attenzione.Mi volto alla mia sinistra e localizzo la mia compagna di banco: è seduta a terra con la schiena attaccata al calorifero accanto a un'altra nostra compagna di classe di cui non ho mai sentito la voce.
La raggiungo incuriosita e perplessa al tempo stesso.
-Mia,che stai facendo a terra?-
-hai anche il coraggio di chiedermelo?
Sto tentando di far tornare il mio corpo ad una temperatura pseudo-normale.Ci sono 2 gradi,capisci?È questione di minuti e io diventerò un ghiacciolo.
Non è legale questa situazione,dobbiamo scendere in piazza e protestare!-
-non pensi di essere un tantino esagerata?-
Lei mi guarda storto e si stringe nella sua sciarpa che al momento utilizza come coperta.

Le prime ore passano piuttosto velocemente e arriva il tanto atteso momento in cui suona la campanella che segna l'inizio della ricreazione.
Mia esce fuori dall'aula rapidamente,svolta a destra e si dirige verso le scale,per poi salirle a due a due.
-Mia,dove stai andando?- le chiedo confusa.
-non fare domande,fidati di me-
Sospiro e la seguo.

Saliamo fino al quarto piano e Mia si fionda verso il calorifero collocato alla fine del corridoio.
-Mia,non fraintendermi,ma inizi a spaventarmi.
Perché siamo corse qui?E che cosa stai facendo adesso?-
-questo è sempre stato il calorifero più caldo dell'istituto.Ho fatto le mie ricerche,è da tre anni che vengo in questa scuola-
-davvero affascinante- rispondo ironicamente e lei si limita a alzarmi un dito in risposta.
-Cri?-
Mi volto verso quella voce.Matteo sta venendo verso di me in compagnia di Davide ed Andrew.
Mia ed io li salutiamo,ed Andrew è visibilmente imbarazzato.
-come mai qui?-
-perché Mia è pazza- rispondo semplicemente.
-smettila.Te l'ho già spiegato,questo è il calorifero più caldo dell'istituto -
-davvero?- chiede Matteo sbalordito.
Mia annuisce e Andrew si fionda accanto a lei.
-oddio.È così... caldo- esclama lui estasiato.
-Andrew,anche te sei freddoloso?- gli chiedo curiosa.
-freddoloso?Quest'uomo inizia a pensare alla possibilità di togliersi la giacca a Luglio- interviene Matteo.
-mentre eravamo in classe mi ha minacciato per ben dieci minuti dicendo che se io non gli avessi dato la mia giacca con il pelo,lui mi avrebbe accusato di qualcosa davanti a Brier- aggiunge Davide.
Io e Mia ridiamo.
-non ridete!-
-in effetti Brier è sempre una grande minaccia- commento ridendo.
-non parliamo di lui.Lo vediamo all'ultima ora e non sono ancora pronto psicologicamente- dice Davide sbuffando.
-ma non farla tragica- dice Matteo spintonandolo giocosamente.
-è facile dirlo per te,non sei te quello che odia-
Matteo sorride e poi si volta verso Andrew e Mia,i quali sono vicini ma né si parlano né si guardano negli occhi.Non si sono più sentiti dopo quel viaggio in macchina in cui ho dovuto obbligare Andrew a stare con lei e,a quanto ne so,non hanno più parlato del bacio.
-Cri,perché non andiamo a prenderci un caffè?- mi propone Matteo.
Capisco al volo il suo fine e annuisco.
-Davide,vieni con noi?-
-si,voglio comprarmi qualcosa alle macchinette-
-vengo anch'io - dice Andrew,per poi staccarsi dal calorifero.
-no!- esclamo io.
-no?- mi chiede lui confuso.
-eh no,non puoi- continua Matteo.
-e perché non può?- interviene Mia.
-perché deve tenere occupato il posto vicino al calorifero- esclamo io.
Matteo si volta verso di me confuso come dire "non avevi scusa migliore?"
-posso tenere io il posto occupato,tranquilli- interviene Mia.
-eh no,tu non puoi tenere il posto da sola-
-e perché?-
-perché non sei abbastanza ingombrante.Fine della discussione- esclama Matteo,per poi prendere me e Davide dal braccio e trascinarci via.

Qualcosa di me in te (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora