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Stavamo sfilando a cavallo in mezzo alla folla,Erwin era davanti a tutti,io dietro di lui con affianco Levi e Hanji,era la mia prima missione,ero nervosa,la gente ci acclamava,ci incitava,pregava per noi,i loro volti erano pieni di felicità,entusiasmo e speranza.
Eravamo il corpo di ricerca.
Coloro che rischiavano di più la vita.
Coloro che uscivano dalle mura per poter portare a casa nuove risposte riguardo i giganti.

Durante il tragitto,Erwin mi fece cenno di affiancarlo,"Stai bene?".
"Benissimo".
Sorrise,"Non serve che fai la dura con me",spalancai gli occhi,ma cosa voleva dire?
"Sei brava a scappare,vedi di non farlo anche con i giganti",giuro che a volte avrei voluto strozzare Levi,"Ho fiducia in te Kyoka! Con la tua forza riusciremo a catturare sicuramente un gigante!".
Guardai Hanji,amava il suo lavoro,ma a volte mi faceva paura di come parlava dei giganti,sembrava quasi che gli amasse...
Ci accampamo in una vecchia casa,la quale venne pulita da cima a fondo, perché Levi era fissato con la pulizia,dopo di ché i soldati iniziarono a preparare la cena e le mappe,io ero rimasta fuori per sistemare il cavallo,"Dovresti mangiare qualcosa",mi ritrovai Erwin con due ciotole in mano,"Lo farò".
"Quando saranno andati tutti a dormire?
Guarda che qua nessuno ti odia".
Sospirai.
"Non è quello, semplicemente non mi interessa legare con nessuno di voi. Sono qua solo perché ho uno stipendio e un lavoro".
"Però vivi ancora sotto il mio tetto".
Lo guardai male,"Si! Però ti pago l'affitto!".
"Vieni dentro".
Lo seguì.
Erano tutti contenti, parlavano e scherzavano.
Sembravano così tranquilli.
Erwin mi fece spazio sulla panca,"Perché sono tutti così?".
Mi passò la borraccia,"Così felici?".
"Quando si esce dalle mura non sempre si torna a casa, eppure...".
"Tutti loro lo sanno,ma si godono il momento,quando indossi questa divisa,sai a cosa vai incontro,ma lo fai col cuore e questo basta".
Lo guardai.
Quest'uomo era qualcosa di straordinario.
Guidava la sua squadra con passione,quando parlava con loro trovava sempre le parole giuste per incoraggiarli...
Era un comandante nato...
ERWIN.
Finiti i controlli di mappatura e dell'attrezzatura, andammo a dormire Kyoka dormiva affianco a me,notai che stava tremando,dormire per terra non era il massimo e non aveva portato una coperta pesante del sacco a pelo,"Che fai?!".
La presi e la strinsi fra le mie braccia,"Ti riscaldo. Se prendi freddo poi sarai inutile in battaglia",mi tirò un pugno sul petto,"Non ho chiesto il tuo aiuto".
"FA SILENZIO RAGAZZINA!".
Urlò Levi dall'altra parte della stanza,"Prima o poi lo strozzo",rispose a bassa voce, sorrisi e chiusi gli occhi...

Comandante, sarò io il tuo scudoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora