Rossi

160 6 0
                                    

Andai a casa a cambiarmi insieme ad Erwin,il quale doveva prendere alcuni documenti,"Che ne dici se stasera preparo qualcosa io?".
Lo guardai con gli occhi a cuoricino,"Ecco perché sto con te!".
Sapevo che Niccolò aveva dato alcune lezioni di cucina ad Erwin,e la cosa mi piaceva,durante la camminata,alcuni bambini ci vennero incontro,e uno di loro sbatté contro la mia gamba,cadde,"Oh piccolo",mi inginocchiai,"Stai bene?".
Il piccolo tratteneva le lacrime,lo presi in braccio,"Come ti chiami?".
Chiese Erwin avvicinandosi,"Pe-peter",gli accarezzai la testa,"Io sono Kyoka,e lui è Erwin".
Il biondo porse la mano al piccolo,il quale gliela strinse,"Dove abiti?".
Si girò a col ditino ci indicò la strada davanti a noi,"Accanto all'uomo del pane",Erwin sorrise,"Ti portiamo a casa noi",lo mise sulle sue spalle,"Ecco! Ora torni a casa a cavallo!".
Mi misi a ridere non appena il bambino tornò a sorridere.
Guardai Erwin con Peter sulle sue spalle.
Mi fermai a guardarli bene.
Erwin...
Ormai la nostra vita era completa?
Eravamo felici insieme eppure...

"Peter, è successo qualcosa?".
Ci chiese la donna correndoci incontro,"Nulla di ché,Peter si è scontrato con la mia gamba",risposi sorridendo alla donna,Erwin consegnò il piccolo alla madre,i due si abbracciarono,"Erwin e Kyoka mi hanno preso un frutto! Era buono!".
"Vi ringrazio",la donna si inchinò,"Ma si figuri, è stato divertente passare del tempo con Peter!".
La donna entrò in casa e ci regalò una crostata con la marmellata.

"Chissà se sarà un bambino o una bambina".
"Parli di Historia?".
Annuì.
Historia aveva accettato il fatto di avere un figlio,alcuni soldati tenevano d'occhio la regina,la quale era stata portata in una casa in campagna,era stata lei a decidere l'uomo con cui avere la creatura,
"Che brutto però",dissi facendo il nodo alla scarpa,"Non deve essere facile.
Ma ricordati.
Un soldato o un reale,deve pensare prima al bene dei suoi uomini o dei suoi sudditi,e poi al suo",guardai il biondo,mi alzai e misi la mano fra i suoi capelli,"Sono lunghi,non sei andato dal barbiere",sorrise e mi prese la mano,"Voglio lasciarli crescere un po'",ci baciammo,ma qualcuno bussò con prepotenza alla porta,"MOCCIOSA MUOVITI!".
Ed ecco mio cugino,"ARRIVO ROMPI PALLE!".
Scendemmo per poi separarci,Erwin andò in caserme e noi a lavorare con gli altri...

Faceva caldo.
Martelli.
Chiodi.
Legni.
Ferri.
E poca acqua.
Mikasa trasportava i binari.
Jean e Connie avevano il turno di colpire i chiodi.
Armin e Sasha si stavano riposando.
Io sistevamo i chiodi.
"Tutta colpa di quello stupido,ha detto che vale come allenamento".
Disse Jean asciugandosi la fronte.
"Però è vero,guarda che muscoli che mi stanno venendo",dietro di noi nel frattempo,Armin stava rincorrendo Sasha,la quale stava per svuotare il secchio dell'acqua,"E dai Jean!
Eren ha pensato a noi!".
"E tu lo vedi Kyoka?!".
Risposte scorbutico, strappando una risata a Connie,"Uh? Avevamo ospiti?".
Chiese Mikasa indicando i cavalli all'orizzonte.
Erano Hanji,Eren e Levi,"Come mai qua?".
Chiedemmo a Hanji,"Vi abbiamo riportato Eren",Levi scese da cavallo,"Tsk... Vi siete allungati eh?".
Era da un po' che Levi non vedeva tutta la squadra,dovetti trattenere le risate,Levi era alto 1,60cm,mentre gli altri erano maturati,mio cugino si accorse delle mie lacrime agli occhi e mi fulminò con lo sguardo,"Dai per oggi avete finito, tornate a casa",ci disse Hanji porgendosi le sacche d'acqua.
Salimmo sul carro,il quale era legato alla locomotiva,la quale la stava guidando Armin.
Eren ci disse che ormai fra un 5 anni,sarebbe morto,quindi doveva cercare un'altra persona,alle quale avrebbe lasciato il Gigante,
"Io mi tiro fuori, sapete benissimo il mio ruolo in tutto questo",dissi,"Kyoka ha ragione.
Lei deve difendere il comandante...Lo farò io",guardammo Jean,"Ma stai zitto! Non sei portato! Eren sceglierà me!".
Guardammo scioccati Connie,"Tu sei stupido! Non puoi! Lo farò io! Eren,scegli me!".
Disse Sasha,"Anche tu sei stupita,anzi più di me!".
Connie e Sasha iniziarono a litigare,"Anche io mi tiro fuori,mi basta il gigante colossale",Armin aveva ragione,non poteva prendersi un altro gigante,"Allora tocca a me", guardammo Mikasa,scossi la testa,"Non ho intenzione di darlo a nessuno di voi",guardammo Eren,"Perché?".
Chiese Jean sistemandosi il cappello,"Perché tengo a voi.
Più che a chiunque altro.
Per questo...voglio che viviate a lungo".
Tutti noi ci guardammo intorno,alcuni diventarono rossi in viso,"Huh?! Perché arrossisci?!
È causa tua di questo imbarazzo", urlò Jean,il quale era rosso come un peperone,"Mi dispiace",rispose Eren abbassando lo sguardo,"Jean! È colpa del tramonto,ecco perché siamo tutti rossi",intervenne Armin in soccorso di tutti noi,"Allora se è per colpa del tramonto non possiamo farci nulla",Mikasa sorrise ad Eren,e io tirai una gomitata a Jean per prenderlo in giro...

Comandante, sarò io il tuo scudoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora