Nascondino

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"TI ODIO!".
Sbattei i pugni contro la porta,"TI ODIO CON TUTTA ME STESSA!".
Altro pugno.
"LASCIAMI ANDARE!!".
Altro pugno.
Crollai a terra.
Le mani mi facevano male.
La gola anche,avevo urlato troppo.
Non smettevo di piangere.
Ero chiusa in questa stanza da ormai due giorni.
Non avevo toccato cibo.
Non riuscivo a dormire.
Volevo andarmene.
Volevo tornare a casa.
Volevo tornare dai miei amici.
Perché mio padre mi avevo fatto questo?

Avevo dolori ovunque...
Il mio corpo era debole.
Ma non avevo voglia di mangiare.
Dovevo pensare a coma scappare...

La porta si aprì,"Usana?".
Ero distesa a terra,chiusa a riccio,il soldato si avvicinò, appoggiò la mano sul mi fianco,lo afferrai per il polso,"Ma cos-!".
Lo buttai a terra e presi il suo fucile,"Urla e ti sparo!".
Il suo sguardo era pieno di terrore,"Ti prego!
Non uccidermi!".
Era giovane,mi venne un flashback

MARCO

Una fitta allo stomaco.
Marco.
Questo soldato mi ricordava lui.
Quella volta che trovammo il suo corpo,vidi per la prima volta Jean,crollare,era il loro sogno far parte della Gendarmeria,eppure...
Marco non c'era più.
Scossi la testa,"Dammi la tua divisa,non ti farò nulla",il ragazzo annuì,"Ora chiudi la porta",dissi abbassando il fucile.

Mi legai i capelli,spostai il ciuffo e andai verso l'uscita della caserma, c'erano pochi soldati,la maggior parte girava per le strade della città,dannazione,mi ero dimenticata del fatto che non potevo usassero il movimento tridimensionale,dovevo per forza trovare un altro abbigliamento...

Rubai una gonna e una camicia.
Ma da chi potevo andare?!
Ma certo!
L'unica persona a cui potevo appoggiarmi era lei...

Comandante, sarò io il tuo scudoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora