12. Aiuto

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Storia della Magia passa molto, molto lentamente.

Fortunatamente però, Ruf ci ha lasciato andare via dieci minuti prima.

Dopo pranzo, prima della prossima lezione, io ed Ellie decidiamo per noia di fare un giro per il castello.

Ci alziamo da tavola e corriamo verso la porta una dietro l'altra ridendo come due bambine che giocano ad acchiapparella.

Questo mio lato non lo mostro spesso, ma con lei sento che posso davvero fare qualsiasi cosa senza essere giudicata. So che non lo farebbe mai, perciò mi lascio andare.

Mi fermo all'improvviso perché trovo Anna davanti all'immensa porta della Sala Grande che mi fa un cenno.

Metto le braccia aperte per bloccare El dietro di me, che si ferma poco prima di finirmi addosso.

Indico con lo sguardo Anna a qualche passo da noi.

«Ragazze, so che non siete in buonissimi rapporti, ma avete per caso visto Pansy?» chiede Anna.

«No. Non era a mangiare con voi?» risponde Elleri, volgendo lo sguardo al tavolo dei Serpeverde.

«Non l'ho proprio vista.»

«Allora non saprei.» El fa spallucce.

«Andiamo, El» continuo, prendendo Elleri dal polso.

La trascino via, superando Anna.

«Anna!» sento dire alla mia migliore amica.

Mi volto verso di lei con aria interrogativa.

«Vuoi venire con noi?»

«Io?» domanda Anna incredula.

Ha Malfoy, perché non va da lui?

Elleri annuisce e Anna sorride. «Va bene, andiamo.»

Non riprendo a correre, perciò ci avviamo camminando verso il Primo Piano.

Elleri e Anna chiacchierano come se si conoscessero da tempo, io non apro bocca.

Perché ci deve essere anche lei? Non può starsene con il suo amico Malfoy?

Percorriamo il castello, e piano per piano, arriviamo fino al Quarto.

«Ehi ragazze, possiamo fermarci un attimo in biblioteca? Devo restituire a Madama Pince il libro di Storia della Magia che ho preso ieri» interviene Elleri.

«Sì, certo» sorride Anna.

Ci dirigiamo verso il bancone dietro al quale sta Madama Pince, ed El inizia a blaterare qualcosa riguardo alla restituzione del libro.

Io rimango dietro di lei con le braccia incrociate. Faccio un'ispezione della biblioteca con lo sguardo e tra scaffali ricolmi di polverosi libri, mi soffermo sul Reparto Proibito.

Un giorno dovrò capire il perché tutte le cose così terribilmente pericolose e misteriose mi attirino così tanto.

«Va bene, buona giornata Madama Pince» conclude Elleri, e ci avviamo fuori dall'immensa stanza.

Continuo a camminare senza dire una parola, con sguardo assente.

Se Elleri mi avesse prestato attenzione come al solito, saprebbe che sto pensando a qualcosa.

Ieri mentre eravamo in biblioteca Harry ci ha detto come riuscire ad avere accesso al Reparto Proibito, ma ha aggiunto di non domandare altro.

In ogni caso, per saperlo, ha dovuto per forza cercare o prendere qualcosa che è nel Reparto Proibito, o non gliene sarebbe importato più di tanto.

«Ragazze, devo andare un attimo in Sala Comune dei Grifondoro.» La curiosità parla per me.

«Ti serve qualcosa, Ti?» chiede Elleri.

«No...ehm, devo portare una cosa che mi ha prestato ieri ad Harry» accenno un sorriso.

«Veniamo con te allora.»Elleri mi scruta attentamente. Ha capito che c'è qualcosa sotto.

«No Ellie, tranquilla. Non è lontano, tornate pure in Sala Comune, non aspettatemi.» Cerco di non far trasparire nessuna emozione, e devo dire che sono piuttosto brava in questo.

Mi faccio largo tra i gruppi di studenti e salgo le scale del Quinto Piano passando davanti al Bagno dei Prefetti e all'Aula di Antiche Rune. Salgo per il Sesto e il Settimo Piano passando davanti alle Aule di Aritmanzia e Divinazione. Percorro velocemente l'Ottavo Piano deserto e finalmente ci siamo. Le due torri.

Mi dirigo verso la Torre Est scansando alcuni gruppi di Grifondoro del terzo anno, probabilmente appena usciti dalla Sala Comune.

Harry sa e deve dirmi come lo ha saputo.

In fondo che c'è di male se voglio solo perlustrare il Reparto Proibito? Uno stupido libro antico e polveroso non mi metterà in pericolo.

Mi fermo davanti al ritratto della Signora Grassa, nota per essere la donna più nervosa del castello.

Sfortunatamente per me in questa situazione, non sono una Grifondoro.

«Buon pomeriggio, potrebbe gentilmente farmi passare? Devo vedere un mio amico urgentemente» domando in tono supplichevole.

Se tutti dicessero così a che diamine servirebbero le parole d'ordine?

«Lei deve gentilmente farmi passare.» Cerco di farmi calcolare dalla Signora Grassa, con la speranza che mi faccia passare.

«Signorinella, la vede la sua divisa? Verde, questo significa che questa non è la sua Casa. E anche se fosse la sua, senza parola non posso farla passare» mi risponde in tono solenne la donna presente del quadro.

Che palle. Possibile che non c'è un modo per entrare in questa dannatissima Sala Comune?

«Martina?» Una voce femminile alle mie spalle.

Mi sembra proprio di averla già sentita.

Mi volto di scatto verso la misteriosa ragazza. E' Abbey.

«Abbey Weasley, giusto?» Scorgo i suoi folti capelli rossi.

«In persona.»

«Che ci fai qui?» chiede, sistemandosi meglio i libri che tiene in mano.

«Sto cercando Harry, ho pensato che potesse essere qui, ma come una sbadata mi sono scordata che non posso entrare senza parola d'ordine.»

Come una sbadata, certo.

«Oh, se vuoi puoi entrare insieme a me. Nessun problema», sorride Abbey.

«Mi faresti un enorme favore...»

Abbey si avvicina alla Signora Grassa e le sussurra qualcosa. Il quadro si stacca dal muro da una parte, lasciando spazio al passaggio per entrare nella Sala Comune.

Abbey lo attraversa ed io la seguo.

«Grazie mille, davvero» la ringrazio con un sorriso.

«Figurati. Ora vado a cambiarmi per Erbologia in dormitorio. Harry dovrebbe essere proprio lì.» Mi indica un piccolo tavolo in legno accanto a un'ampia finestra, in un angolo.

«Grazie ancora Ab, a presto.»

La gentilezza è una delle principali caratteristiche dei Weasley.

Ron, Ginny, Fred, George e Abbey sono davvero delle belle persone. 

Pages of Lifetime Memories; d. malfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora