Dopo essermi dileguata dalla curiosità di El ed Anna riguardo a cosa mi interessasse degli elfi domestici di Hogwarts, mi avvio svelta verso le cucine.
Ho due ore prima di Erbologia perciò ho abbastanza tempo per fare una chiacchierata con gli elfi domestici.
Per raggiungere le cucine bisogna entrare da una porticina della Sala d'Ingresso situata alla sinistra della scalinata di marmo. Questa conduce ad una rampa di scalini di pietra, ben illuminata da torce così come il modesto corridoio in cui si arriva, decorato da allegri quadri che raffigurano maggiormente cibo e barili disposti ordinatamente.
L'ingresso alle cucine si trova proprio dietro uno dei quadri, che ritrae una gigantesca ciotola d'argento piena di frutta.
Per entrare il procedimento è un po'strano, ma l'ho imparato durante il terzo anno per colpa (o merito, dipende dai punti di vista) di Ron, che di notte mi ha obbligato ad andare con lui a prendere cibo da Dobby per la sua perenne fame. Dobby lavora nelle cucine di Hogwarts da quando è stato liberato dalla prigionia dei Malfoy.
Percorso il corridoio, mi fermo davanti al quadro corretto. E' da un sacco che non vengo qui.
Senza pensarci troppo inizio a fare il solletico alla grossa pera verde raffigurata tra gli altri frutti. Quest'ultima comincia a ridacchiare e contorcersi fino a mutarsi in una grossa maniglia dello stesso colore.
Afferro la maniglia e spingo la porta.
Una volta entrata nella stanza, rimango impressionata come due anni fa dalla grandezza delle cucine. Le sue dimensioni sono tali e quali a quella della stanza posta al piano di sopra (la Sala Grande), sia in altezza che in larghezza.
Cumuli di pentole e padelle di rame lucente sono accatastati lungo le pareti di pietra, e un enorme focolare di mattoni è posto all'altro capo del luogo. Al centro, quattro lunghi tavoli di legno sono disposti esattamente sotto ognuno dei quattro tavoli delle Case che si trovano di sopra.
Una miriade di grandi occhioni mi guarda stranita.
Gli elfi domestici sono piccole creature dalle grosse orecchie da pipistrello, un naso a grugno oppure dritto e aquilino e grossi occhi sporgenti. Sono creature dedite ai lavori domestici, possono indossare solo indumenti arrangiati che non devono essere stati fatti per essere usati come veri e propri abiti, ad esempio federe di cuscino, tovagliette da tè o strofinacci.
L'anno scorso Hermione ha preso a cuore la condizione degli elfi e ha fondato il C.R.E.P.A. "Il Comitato per la Riabilitazione degli Elfi Poveri e Abbruttiti" per la loro protezione e la tutela, al fine di portare avanti la sua causa e liberare queste creature indifese,. Ha deciso anche di regalare degli indumenti fatti a maglia agli elfi di Hogwarts.
Il progetto ha avuto uno scarso successo poiché solo Dobby, che era già stato liberato grazie a Harry, ha indossato questi indumenti. Tutti gli altri hanno continuato a portare servilmente gli stracci simboli della loro sudditanza.
«Dobby la conosce, ma Dobby non riesce proprio a capire chi lei sia!» esclama un piccolo elfo avvicinandosi a me.
«Ciao Dobby. Sono io, Martina.» Non pensavo che Dobby soffrisse di memoria a breve termine.
«Signorina Lynch?»
Scherzavo, forse non ne soffre.
«Esattamente» sorrido.
Intravedo altre due piccole elfe dagli occhi azzurri avvicinarsi.
«Sì. Dobby si ricorda di Martina Lynch!» Mi porge la sua piccola mano.
«Come stai Dobby? Vedo che gli indumenti fatti da Hermione ti sono piaciuti.» Gli stringo la mano.
«Molto. Dobby sta bene signorina, e lei?» Mi fissa con i suoi occhioni verdi.
STAI LEGGENDO
Pages of Lifetime Memories; d. malfoy
FanfictionCOMPLETA, IN REVISIONE Martina Lynch. 16 anni di pura magia. Eppure spesso la magia vacilla e lascia scoperte le proprie fragilità. Sentimenti? Non sono decisamente il suo forte. Ma nonostante tutto eccola qui, pronta a iniziare il suo sesto anno...