49. Tempistiche

1.3K 70 26
                                    

Stamattina mi sono alzata presto.
Stanotte quasi non ho dormito per quello che è successo. Insomma, un quaderno nero incastrato nel pavimento!

Noto che è abbastanza presto per uscire dalla camerata, così scrivo su un foglietto di pergamena una scusa per Elleri, che se non mi trova è capace di rivoltare il castello, e mi dirigo in biblioteca.
Ho un ora.

Entro lì e trovo solo l'anziana Madama Pince che non si accorge neanche di me.

Mi siedo a terra nella parte più isolata in caso qualcuno dovesse entrare, ed estraggo il quaderno dallo zainetto in cui l'avevo messo.

Lo rigiro tra le mani, lo appoggio sulle gambe e inizio a sfogliare le pagine bianche.

Le tocco delicatamente. E' semplice pergamena con le sue sfumature di colore.
Pagine color giallo paglierino con i bordi più scuri tendenti al marrone.

Mentre sfioro le pagine, il quaderno si richiude automaticamente e io rimango molto perplessa.

Tento di aprirlo mettendo la mano sulla copertina ma non ci riesco, così estraggo la bacchetta e con un abile movimento finalmente si apre.

Sulla prima pagina scaturisce una macchia di inchiostro nera, che si dilata lentamente sulla pagina giallastra.

Tocco delicatamente con l'indice nel centro esatto della pagina e sento la mia pelle assorbire l'inchiostro.

Ritraggo subito il dito e lo guardo: ho il polpastrello nero.

Lo sfrego con il pollice ma quest'ultimo non si sporca di inchiostro.

Sfoglio la prima pagina per passare alla seconda, ma su questa dell'inchiostro nero non c'è traccia.

Ha sporcato il mio dito e non la pagina sottostante.

Passo la mezz'ora restante di tempo a fare ricerche negli scaffali della biblioteca: ogni cosa può essere utile.

Chi metterebbe un quaderno sotto un asse del pavimento?

Sento aumentare il vociare degli studenti, e ciò significa che è arrivato il momento di andare.

Infilo il quaderno nello zaino cercando di pulirmi il dito dall'inchiostro sulla divisa.
Non va via. Lascio perdere i tentativi vani e mi dirigo a lezione.
Infondo che sarà mai?

Alla prima ora ho la lezione di Pozioni insieme agli studenti del settimo anno, quindi ci sarà anche Zach.

Accorgendomi di essere in ritardo, scappo in lungo e in largo per i corridoi fino ad arrivare ai Sotterranei.

Arrivo con il fiatone e faccio un sospiro prima di aprire la porta.

Sono quasi tutti già seduti. Corro a sedermi sullo sgabello di fianco a El e Zach e poggio lo zaino contenente il quaderno ai piedi dello sgabello di legno.

«Tutto apposto?» chiede El, che avrà letto il biglietto.

«Sì, tutto okay» sorrido, nascondendo il dito ancora macchiato di nero.

«Meglio così.» Sistema il libro di Pozioni sul banco.

«Ehi, buongiorno!» Zach sorride dall'altro lato.

E' da quando mi ha detto degli allenamenti quel pomeriggio che ogni volta che ci vediamo mi sento a disagio. Non che c'entrino qualcosa gli allenamenti, ma non ridiamo più insieme come all'inizio della nostra relazione.

Non che siano passati così tanti giorni, eh.

«'Giorno.»

Zach sbuffa leggermente e imita El aprendo il libro di Pozioni.

Pages of Lifetime Memories; d. malfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora