Potrei sgattaiolare di notte. Non se ne accorgerebbe nessuno.
C'è la ronda dei prefetti.
Cazzo, vero. I prefetti.
Anche se sono abbastanza in confidenza sia con Amy sia con Richard.
Dubito però che mi lasceranno andare, e poi nei corridoi c'è anche Gazza che perlustra.Troppo rischioso. Ho già abbastanza problemi con i professori e farmi scoprire di notte mentre vado in biblioteca non è il massimo.
Devo andare di giorno e mi serve un permesso.Questi sono i miei pensieri mentre mi dirigo verso l'Aula di Divinazione, situata al Settimo Piano, alla base della Torre Nord.
Corro velocemente su per la stretta scala a chiocciola. Sono un'altra volta in ritardo.
Che novità.
Appena arrivata in cima alle scale, apro velocemente la porta.
«Buongiorno professoressa Trelawney, scusate il ritardo.» Chiudo la porta.
Mi volto verso la classe. Vedo che mi fissano tutti, e all'angolo dell'Aula scorgo Malfoy accennare una smorfia similare ad un sorriso.
«Cara, prendi posto. Stavamo giusto iniziando.» La Trelawney mi fa cenno di sedermi.
La Trelawney inizia a spiegare ed io prendo posto accanto a Pansy, dato che purtroppo è l'unico posto libero dietro Ron e Harry.
Il tavolino è posizionato all'ultimo scalino della grande scala perciò il mio tavolo è il più alto e riesco a vedere bene la classe.
Tra le teste degli studenti Grifondoro e Serpeverde intravedo Elleri che mi sorride.
Solitamente io e lei ci sediamo sempre allo stesso banco. Oggi, dato che è arrivata con Anna, penso le abbia chiesto se si potevano sedere insieme.
Okay che El è seduta con Anna, ma l'unico posto libero deve essere proprio quello allo stesso tavolo di Pansy Parkinson?
Pansy è una ragazza abbastanza alta dalla pelle olivastra, folti capelli lisci neri, occhi marroni e un ego smisurato.
Si vocifera che abbia una cotta per Malfoy. Lei ed Heather gli stanno tutto il fottuto giorno dietro come se fossero i suoi graziosi animali da compagnia.
Dalla faccia del platinato, quando li vedo in giro, non mi sembra che gli faccia così piacere.
O meglio, gli fa piacere solo per mostrare davanti a tutta Hogwarts che le ragazze gli vanno dietro, ma farebbe di tutto per portarsi a letto Heather, perciò non vedo di cosa dovrei stupirmi.«Bene ragazzi» riflette la Trelawney.
La professoressa posa lo sguardo sul biondino constatando che, probabilmente, non era attento.
«Signor Malfoy, vuole dirci cos'è la Chiromanzia?» Cammina verso l'ampia scala di sinistra dove proprio all'apice è seduto Malfoy.
Lo ha appena spiegato. Non ci credo che non sa dire nemmeno la definizione, la so persino io!
E ce ne vuole.
Cala il silenzio. Malfoy si guarda intorno.
Forse ora il suo immenso ego diminuirà.
«Signor Malfoy...»
Ad un tratto, alzo la mano con disinvoltura.
Tutti i volti degli studenti si girano verso di me e solo qualche secondo dopo la Trelawney se ne accorge.
«Oh, prego Lynch, prego!» Cammina verso la scala di sinistra stavolta.
«La Chiromanzia è un tipo di Divinazione basata sulla lettura dei palmi delle mani.»
«Giusto signorina Lynch. Cinque punti a Serpeverde.»
Sorrido soddisfatta. Hermione mi guarda e mi fa l'occhiolino.
Sarà fiera di me. Ed io sono fiera di me stessa per aver risposto al posto di Malfoy.
Quest'ultimo ha il gomito appoggiato sul tavolo. Guarda fuori dall'ampia vetrata che dà sul Lago Nero e sulle montagne, che in questo periodo dell'anno sono cosparse di verde.
Lo fisso per qualche secondo, ma dopo un tempo che mi sembra infinito si gira verso di me e incrociamo lo sguardo per qualche istante.
Verde contro grigio.
Abbassiamo entrambi lo sguardo dopo poco e io mi volto dall'altro lato.
Il resto della lezione scorre tranquillamente senza particolari intoppi.
«Bene, ragazzi, per oggi abbiamo finito.»
Tutti si avviano fuori, raccogliendo i libri.
Nell'aula siamo rimasti io, El, Mione, Ron, Gin, Harry e Malfoy.
«E brava la mia serpe!» sorride Hermione avvicinandosi a me.
«Seguire un po' la lezione è servito.»
«Andiamo in giardino? E' un bel pomeriggio, fa anche caldo» propone Ron.
«Per me va bene» annuisce El seguita da Ginny, così ci avviamo tutti verso la porta.
Esce prima Hermione, poi Ron, Harry, Ginny, El e infine io.
Mentre attraverso la porta con lo sguardo basso, sento un tonfo e mi cade un libro.
Mi piego per prendere il libro, ma qualcuno l'ha già fatto per me.
Mi alzo e mentre mi scivola davanti al viso una ciocca di capelli, incrocio lo sguardo freddo di un ragazzo.
«Ah, sei tu» sospira Malfoy con aria indifferente.
Mi porge il libro e io lo prendo sfiorando un po' della sua mano.
Una scarica elettrica mi pervade il corpo.
Ha delle mani estremamente fredde. Sarà a anche a causa dell'anello d'argento con un serpente impresso sopra che porta alla mano destra, quella che ho sfiorato involontariamente.
Ho sentito vociferare che sia l'anello di famiglia.Faccio finta di niente, con la mano mi sposto la ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Mi fissa, facendomi sentire un po' a disagio.Merda, non mi sono mai sentita a disagio con lui. Non mi sono mai sentita a disagio – questo disagio – con lui.
«Grazie.» L'educazione è una cosa che mi appartiene, a differenza sua.
L'unica cosa che vedo è l'angolo della sua divisa Serpeverde svolazzare verso la prossima curva della scala.
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Pages of Lifetime Memories; d. malfoy
FanfictionCOMPLETA, IN REVISIONE Martina Lynch. 16 anni di pura magia. Eppure spesso la magia vacilla e lascia scoperte le proprie fragilità. Sentimenti? Non sono decisamente il suo forte. Ma nonostante tutto eccola qui, pronta a iniziare il suo sesto anno...