22. Patatine

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Corro velocemente giù per le molteplici rampe di scale fino ad arrivare in Sala Comune.

«Kev!» Noto Kevin uscire dal corridoio che porta ai dormitori. «Hai visto Elleri?»

Sorride, imbarazzato. «Non l'ho vista dopo Erbologia.»

«Va bene, grazie» cinguetto, percorrendo il corridoio per salire in camerata.

Spalanco la porta pensando di trovare Ellie seduta come al solito sul suo letto, ma non c'è.

O meglio, c'è qualcun altro.

«Lop, hai visto El?» Mi siedo sul letto di Ellie, a fianco alla sua gatta.

Rido, perché sto parlando con un gatto?

«Dovrei risolvere questa situazione, vero?» Faccio i grattini a Penelope sulla testa, con sguardo assente.

Lei fa le fusa.

«Allora lo prendo per un si?» ridacchio.

Smetto di accarezzare la morbida pelliccia di Penelope. Alzo il braccio per poggiarmi meglio sul letto e lei prende a giocare con la manica della mia divisa che penzola dal braccio.

«Meglio che vada a cercare El. Stare qui con le mani in mano non mi sembra molto produttivo.»

Mi metto in piedi e vado verso la porta. Penelope scende dal letto con un balzo e mi segue.

«Vuoi venire anche tu? Pensavo che il dormitorio fosse il tuo habitat naturale.»

Apro la porta e lascio passare la gatta, che con movimenti sinuosi esce prima di me.

Percorro il corridoio ed eccomi di nuovo nella Sala Comune.

Guardo l'orologio sul caminetto di pietra e vedo che è quasi ora di cena. Erbologia ci ha tenuto fino alle 18.00 e ora sono già quasi le 20.

Bene, non c'è bisogno di cercarla perché starà sicuramente andando a cena.

«Io vado a cena. Non fare danni o Elleri ti ucciderà» avviso Penelope.

«Miao.»

Attraverso il passaggio, e il muro scivola di lato per farmi uscire.

Percorro in fretta il corridoio prestando particolare attenzione all'unica stanza che potrebbe effettivamente l'aula ventisei di cui parlano Dobby e Winky.
Domani sera spero di riuscire a vederla per bene. Più che la paura dei prefetti, ho paura che Gazza possa aggirarsi nei dintorni e scoprirmi. Lì sarebbe finita.

Comunque, non è il caso di pensare a domani quando devo risolvere quella faccenda con Ellie.

Potevo anche evitare di urlarle contro che non avevo bisogno del suo aiuto. 

Malfoy mi ha fatto innervosire talmente tanto che sono scoppiata, non è colpa mia. E' tutta colpa sua!

Malfoy, Malfoy e ancora Malfoy, prima ti lamentavi del fatto che tutti lo mettevano in ogni frase ed ora sei tu a farlo.

Se mi lasciasse vivere la mia vita senza mettersi in mezzo in ogni minima cosa, non lo nominerei nemmeno.

Abbandono i miei pensieri quando mi rendo conto di essere arrivata davanti alla enorme porta in rovere della Sala Grande.

Qualcuno mi tocca la spalla. La mia amica dai capelli rossi mi fa un piccolo sorriso.

«Ginny! Come va?»

«Io bene, ma per qualcun altro non è così.» Mi indica con lo sguardo il tavolo della mia Casa.

Lì si trova una ragazza dai capelli castani con le braccia poggiate sul tavolo, e lo sguardo basso.

«Lo so, non volevo ferirla. Ti ha raccontato tutto, vero?»

Ginny annuisce.

«Prima che tu vada a fare pace con quell'altra piccola Serpe...perché ti sei portata un gatto dietro?»

Guardo per terra e noto le zampine bianche di una gattina che giocherellano con la mia divisa.

«Mi segui pure?» rido. «Penelope...non so perché mi abbia seguita, sta sempre in dormitorio.»

Ginny mi saluta e raggiunge gli altri suoi compagni di Casa al loro tavolo.

«Tu sta qui. Io vado a recuperare un rapporto.» Alzo autoritariamente l'indice verso Lop.

Cammino lentamente verso la fine del mio tavolo, dove mi siedo di solito. Scavalco la panca.

Mi sta palesemente ignorando, sono di fianco a lei!

«El...»

«Vuoi essere lasciata in pace anche qui? Devo andarmi a sedere da un'altra parte?!» sbotta prima che io inizi a parlare.

«In realtà no.»

«Be', sarebbe stato il colmo!»

«Mi dispiace, okay?»

Non dice una parola, ma sembra sorpresa.
Sa che non sono il tipo che chiede scusa per prima, sono troppo orgogliosa per farlo.

«Non volevo ferirti o farti stare male, davvero.» Tento di guardarla negli occhi anche se lei ha lo sguardo basso.

Capisco che non ha intenzione di parlare e tiro un sospiro.

«Elleri ascoltami!» esclamo, «Mi dispiace se ti ho urlato contro. Non voglio che stiamo così per una cazzata.»

«Non voglio discutere per una cosa stupida. Hai ragione, avrei dovuto anche io lasciarti vivere un po'» ribatte, ma non sembra arrabbiata, solo un po' dispiaciuta.

«E' che lo sai, Ti. So quello che hai passato e non voglio lasciarti indifesa al giudizio della gente. Sbaglio perché spesso sono troppo protettiva nei tuoi confronti, ma ho promesso dal giorno in cui siamo conosciute che non ti avrei mai lasciata sola, e non intendo farlo.»

«Sei una matta» rido.

«Ma ero carina!» obietta, «Hai intenzione di abbracciarmi o di continuare a aspettare il cibo indisturbata?»

«Il cibo è la mia priorità, Mills, dovresti saperlo!» La abbraccio. «Grazie, di tutto.»

«Scommetto avrà passato un triste pomeriggio senza di me, signorina Lynch» replica Elleri altezzosa.

«Il migliore della mia vita» sussurro scherzosamente.

«Ehi!» Mi tira una gomitata.

Improvvisamente, il tavolo si riempie di deliziose pietanze e iniziamo ad adocchiare quello che potremmo mangiare per cena.

«Patatine, scommetto!» azzarda Ellie mentre guarda la tavola imbandita.

«Come hai fatto ad indovinare?!»

«Magia nera.»
Alza gli occhi al cielo e si solleva leggermente per prendere il vassoio con le patatine.

Pages of Lifetime Memories; d. malfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora