15. Sassi

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«Marti, tutto bene?» chiede El, vedendomi scendere dalla scala a chiocciola lentamente.

«Abbiamo visto Malfoy scendere qualche secondo fa, ti ha detto o fatto qualcosa?» prosegue Ron preoccupato.

«No. Non mi ha fatto niente, mi sono trattenuta perché avevo lasciato il libro di Divinazione sul tavolo» mento.

«Bene, allora tutti in giardino!» esclama Ginny.

Ci dirigiamo tutti verso il Pian.

Rimango sempre un po' più indietro dagli altri. Sono pensierosa.

Quello che è successo con Malfoy, insomma. Perché continuo a pensarci?
Lo odio e lui odia me.
Allora perché abbiamo percorso circa sette piani e ancora io non ho smesso di pensarci?

Ci siamo scontrati e mi ha restituito il libro. Malfoy non è il tipo che restituisce i libri alla persona a cui cadono, se non è sua amica.

Negli occhi sembra avere una tempesta, non sono esattamente grigi.
Oggi che li ho osservati meglio posso dire che sono di un azzurro molto tendente al grigio, con incantevoli sfumature di questo colore scuro. Ecco perché sembrano grigi.

Una volta ho letto che le persone con gli occhi grigi sono davvero rare da trovare. Non pensavo che quel concetto di "rarità" si trovasse proprio in uno come lui.

Oggi non era come al solito.Mister Arroganza oggi non era proprio Mister Arroganza, sembrava triste.

Mi stupisco del fatto che possa esserlo.
Mi stupisco già se riesce a provare qualche sentimento che non sia l'odio.

«Ti?» sento dire ad El.

La guardo con aria interrogativa

«Vuoi rimanere lì impalata o ti siedi con noi?» ride Ellie.

Non mi sono accorta che siamo arrivati in giardino e che tutti sono seduti a cerchio su una coperta tranne me.

«Oh, si certo.»
Mi siedo di fianco ad El e Ginny.

Harry e Ron iniziano a parlare di Seamus, che è venuto a sapere da Dean che lo sa da un'altra decina di persone che Colin Creevey, un Grifondoro del secondo anno, ha usato una delle Piume Autocorreggenti di Fred e George. L'incantesimo si è esaurito e ha cominciato a scrivere con errori ortografici.

«Pensa, se ne è accorto dopo aver consegnato il compito a Lupin» ridacchiaRon.

«Gli è andata bene, se fosse stato Piton non so cosa sarebbe successo» continua Harry.

Mentre Harry e Ron parlano degli errori di Colin, una mano mi tocca il braccio.

«Sicura tutto bene, Ti? Sei strana.» Elleri si accorge sempre di tutto.

«Sto bene El, davvero» sorrido.

In realtà il pensiero di Malfoy continua a tormentarmi, quello che c'è stato prima sulla Torre, quello che ho sentito.

E' sbagliato.

Devo distrarmi assolutamente da questa situazione sgradevole. Farò finta che non sia mai successo e andrò avanti.

Non mi interessa di Malfoy come non mi è mai interessato di lui da cinque anni a questa parte.

«Ho fame.» Ron si tocca lo stomaco.

«Ma che novità!» esclama Hermione ridendo e alzando gli occhi al cielo.

«Manca ancora un ora e mezza per cena, Ron.»

«Per quell'ora mi sarò mangiato anche Harry!» commenta Ron sconsolato.

Mentre i miei amici parlano del cibo, io cammino lentamente verso il Lago a qualche metro da noi.

«Dove diamine va?» Ron è sempre molto cauto nel chiedere informazioni.

«Da nessuna parte, non mi va di stare seduta» rispondo senza girarmi.

Mi fermo in riva al Lago, a qualche centimetro dall'acqua.

Impressionante come sia totalmente nero, non si vede nemmeno a un palmo dalla superficie dell'acqua che deve essere assai fredda dall'aspetto.

Ho letto sul libro "Storia di Hogwarts", di GariusTomkink, che la McGranitt ci aveva assegnato da leggere per le vacanze estive, che è di circa mezzo miglio e la rete idraulica del castello sfocia in esso.

Se c'è un aggettivo con cui definirei il Lago Nero è piacevolmente inquietante.

Prendo un sasso da terra e inizio ad imitare i Babbani in spiaggia quando lanciano i sassi facendoli balzare più volte sulla superficie dell'acqua.

Cerco di lanciarlo il meglio possibile.

Cade quasi subito nelle profondità lasciando dove è caduto alcuni cerchi concentrici che si allargano sempre di più fino a far ritornare l'acqua una superficie completamente liscia.

«Ehi.»

Mi volto abbandonando i miei pensieri sul Lago piacevolmente inquietante e mi trovo davanti Zach.

Si proprio lui, Zach Miller. Quello da cui sono scappata insieme a El prima di Trasfigurazione.

«Ciao Zach.»
Mi volto nuovamente verso la superficie scura del Lago con un'altra pietra in mano.

«Non si lanciano così. Devi trovare una pietra piatta.» Si abbassa verso terra e ne prende una grigiastra. «Come questa.»

Ne prendo un'altra che sembra abbastanza piatta, ma evidentemente non troppo dato che finisce nell'acqua come la precedente.

«Aspetta» accenna Zach, avvicinandosi.

Mi prende delicatamente la mano, tenendola nella sua.
Si mette dietro di me correggendomi la posizione della schiena e collocando la pietra in mano diversamente.

«Al tre, lanciamo.»

Annuisco, e lui tira lentamente il mio braccio indietro.

«Uno.»

Mi sento a disagio.

«Due.»

Perché mi sento a disagio? E' anche carino uno come lui.

«Tre.»

Non è – quel – disagio.

Mollo la presa sulla pietra e Zach fa lo stesso.

La pietra fa due balzi sull'acqua prima di cadere nelle profondità del Lago.

Pages of Lifetime Memories; d. malfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora