Capitolo XXXIV - Inès

99 6 2
                                    

Stamattina io e Grant ci svegliamo su un altro pianeta, da quando ci siamo ritrovati non abbiamo passato nemmeno un attimo separati, entrambi abbiamo il terrore di perderci di nuovo, sono stati anni difficili ma appena ci siamo rivisti tutto il dolore è scomparso ed abbiamo ritrovato l'amore. Grant mi ha raccontato di tutti i momenti bui e vuoti che ha passato, anche i suoi anni sono stati complicati, ha ammesso di aver fatto del male ai suoi genitori, non ho paura di lui, so che non mi farebbe mai niente, anzi difenderebbe chi ama al costo della sua stessa vita. Ogni mattina quando mi sveglio mi viene istintivo controllare che lui sia al mio fianco, gli do un bacio per verificare che sia reale e non solo un sogno frutto della mia immaginazione, a lui piace, dice che è il modo migliore per svegliarsi, e quando lui si sveglia prima di me fa lo stesso. Ci metto un po' prima di ricordarmi di mia madre.

Mi alzo subito dal letto e mi vesto, ci hanno fornito dei vestiti in modo da poterci confondere con gli Asgardiani e non attirare troppo l'attenzione, indosso anche i braccialetti per l'armatura che mi ha fornito Tony. Apro la porta e mi ritrovo davanti Loki che stava per bussare, mi rivolge un sorriso radioso; ieri Grant mi ha confessato di esserne geloso, quindi per evitare problemi con la famiglia reale decido di essere distaccata, so bene come reagisce Grant quando è sotto pressione.

<< Buongiorno, ti donano molto questi abiti. Ho sentito che serviva un accompagnatore e mi sono offerto volontario. Andiamo. >> Loki è molto gentile, ma mio marito è a disagio, così gli prendo la mano per fargli capire che io sono con lui.

<< Dove andiamo? >> spero che la destinazione sia mia madre.

<< Come prima cosa lui non può venire, secondo poi andremo a fare colazione e successivamente in ospedale. >> Grant stringe la presa sulla mia mano mentre Loki parla.

<< Non se ne parla lui viene con me. >> non ho intenzione di lasciare qui Ward.

<< Dai fratello lascia in pace i visitatori, nostro padre ha detto che lui può rimanere quindi potrà partecipare a tutte le attività. Mi occupo io di loro >> Thor arriva all'improvviso, suo fratello non prende bene l'apparizione, gli scompare il sorriso dal volto.

<< Grazie vostre maestà. >> ringrazio entrambi i figli di Odino ed usciamo dalla stanza.

Percorriamo innumerevoli corridoi per arrivare alla mensa, questo palazzo è davvero enorme e tutte le rifiniture e le decorazioni sono in oro o materiali preziosi, nemmeno mio padre potrebbe permettersi un lusso del genere. La sala da pranzo è grande come tutta la casa a Malibu di Stark, sembriamo così piccoli qui dentro. Il buffet per la colazione è ricco di frutta ed ogni tipo di cibo ma noi non mangiamo niente, Thor invece prende una porzione di tutto e ci sediamo al tavolo con lui per fare compagnia, ci fa subito delle domande.

<< Allora, cosa ve ne pare di Asgard? >>

<< Un po' troppo sfarzosa per i miei gusti. >> sono sincera nel rispondere.

<< Non sono mai stato su Midgar, com'è? >> chiede lui curioso.

<< Non il miglior posto in cui vivere, c'è molto odio e molte guerre. Le ricchezze sono sicuramente limitate a pochi, e il più debole viene sempre schiacciato. >>

<< Credetemi, in tutto l'universo funziona così non è un'esclusiva del vostro pianeta. Che mi dici di te? Sembri una guerriera forte, forse potresti anche battere Lady Sif. >> mi dice lui.

<< Sono addestrata ma non abbastanza per combattere contro un Asgardiano, e non è la guerra che cerchiamo. >> mi guarda come se avessi indovinato la risposta giusta

<< Adesso basta perdere tempo, andiamo in ospedale, tua madre ha reagito alle cure ed a breve potrebbe svegliarsi. >> Thor sorride mentre cambia argomento, finisce l'ultimo boccone e si incammina dalla parte opposta rispetto alle stanze da cui proveniamo.

Usciamo dal palazzo d'oro e ci incamminiamo verso l'ospedale, incontriamo tantissime persone, tutti chinano la testa quando passano davanti al principe, è un uomo distinto e regale, un giorno sarà un ottimo re. Arriviamo davanti a quest'edificio immenso, ci sono più di trenta piana, non è molto diverso dai nostri ospedali terrestri, entriamo all'interno ed anche qui ci sono molte decorazioni e molti affreschi, tutto ricoperto da metalli e pietre preziosi.

<< Saluti vostra maestà. >> la donna in reception si alza e fa un inchino.

In risposta Thor china leggermente il capo e prosegue per la sua strada. Scendiamo nei sotterranei, capisco subito che non mi stanno portando da mia madre. Arriviamo in una stanza che sembra proprio un laboratorio terrestre, mi invitano a sedermi sul lettino e Grant si mette al mio fianco, nemmeno adesso vuole lasciarmi sola. Entra una donna vestita più o meno come tutte le altre in questo pianeta, aveva l'aria da scienziato pazzo, spero non sia una specie di strega; mi preleva del sangue, ne prende una goccia e lo analizza al microscopio, ogni volta che ingrandisce emette versi sempre più sorpresi. All'improvviso si blocca e spalanca gli occhi, la sua espressione mi mette ansia.

<< C'è qualcosa che non va? >> chiede Grant che è ancora più preoccupato di me.

<< No assolutamente, procediamo con altri esami. >> dice la dottoressa.

Mi passano dei macchinari su tutte le parti del corpo la donna analizza tutto scrupolosamente da due ore ed ancora non si esprime su quello che ha scoperto, Ward inizia a perdere la pazienza ed anche io sinceramente. Il principe è dentro la stanza con noi che supervisiona tutto. Tutto questo mi sembra solo una perdita di tempo, vorrei vedere mia mamma e sapere come sta ma sono bloccata qui con questa specie di sacerdotessa antica.

<< Per oggi abbiamo finito. >> dice la dottoressa rivolta a Thor.

<< Abbiamo scoperto qualcosa? >> chiedo io alla donna.

<< Non posso condividere informazioni con lei mi dispiace. >> mi risponde lei.

<< Credo che potremo fare un'eccezione, lo dirò io a mio padre. >> Thor è sempre così gentile, ed interviene spesso in mia difesa, credo di stargli simpatica.

<< Provo a spiegarlo nel modo più semplice possibile: non ho mai visto niente di simile prima. Il suo corpo appare umano da un primo studio ma guardando più attentamente e più da vicino le cellule ho notato che il dna asgardiano si mescola perfettamente con quello umano, arricchendolo e rafforzando tutti i pregi dei cromosomi terrestri. Anche con una corporatura così gracile la forza che ha è quasi inimmaginabile, i suoi muscoli sembrano formati da una lega particolare e dai miei studi ho dedotto che nelle sue vene scorre uno strano potere. L'ultima volta che ho visto un fenomeno del genere era su di voi vostra maestà. Ma voi siete il Dio del Tuono, è facile capire il vostro potere ma il suo è ancora sconosciuto. Aspettiamo gli esami di domani per capire >> non capisco molto di quello che dice la dottoressa, ma di quali poteri parla? So a malapena allacciarmi le scarpe da in piedi senza cadere ed addirittura pensano che io abbia dei poteri, la cosa mi fa ridere.

Finiti tutti gli esperimenti finalmente mi portano nella stanza di mia mamma. c'è un uomo qui che sta ai piedi del letto, appena entriamo si alza in piedi e come tutti saluta come prima persona Thor, poi si avvicina a noi e mi porge la mano.

<< Tu devi essere Inès, la figlia di Marta, siete uguali. >> lo sconosciuto dice cose senza senso, io e mia madre non ci somigliamo per niente, di lei ho preso solo gli occhi, sono molto più simile a Tony, sia fisicamente sia caratterialmente.

<< Con chi ho il piacere di parlare? >> Gli tendo la mano e gliela stringo.

<< Sono Samos, il padre di Marta, tuo nonno. >> mio nonno, mi rendo conto solo adesso che non avevo mai pensato alla famiglia da parte di mia mamma, sono sempre stati troppo lontani e mai avrei immaginato di poterli incontrare, nemmeno quando sono arrivata qui l'ho cercata.

Stark UndercoverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora