Capitolo XCIII - Inès

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<<Se non c'è niente tra voi, perchè hai addosso il suo profumo?>> insiste mia mamma.

<<Te lo ripeto per la decima volta, abbiamo combattuto fianco a fianco!>>

<<Mi farete scoppiare la testa con le vostre chiacchiere>> commenta mia nonna esausta.

<<Marta, tua figlia ormai è grande sa badare a se stessa>> interviene Heimdall.

<<Ha avuto una relazione con un criminale per anni, non credo sappia bene cosa fa.>>

<<Loki è un bravo ragazzo!>>

<<Ha invaso la terra ed ucciso molte persone>> dice mia madre.

<<Che vuoi farci, ho un debole per gli assassini>> commento stringendomi nelle spalle. Raccolgo la mia felpa ed esco dalla stanza affidata alla mia famiglia. Thor è stato gentile a concederci uno spazio dove mia nonna potesse riprendersi dalla ferita. Attraverso un corridoio con le pareti vetrate, e mi fermo ad osservare lo spazio profondo. Il silenzio che avvolge il viaggio è calmo e rilassante. Potrei rimanere qui per ore svuotando la mente da qualsiasi paura. A Chris sarebbe piaciuto questo panorama, me lo immagino incantato con il naso spiaccicato sulla finestra e la condensa che gli appanna la vista.

<<Mi sorge spontaneo domandarmi come mai una dama così aggraziata si trovi tutta sola in un posto così tetro.>>

<<I pensieri bastano per farmi compagnia.>> Fisso Loki attraverso il riflesso nel vetro.

<<Tolgo il disturbo.>> Abbassa lo sguardo e si allontana.

Afferro il suo polso prima che muova un altro passo. <<Non lasciarmi>> sussurro, come se ci fosse qualcun altro che potesse sentire le mie suppliche. Lui si volta nella mia direzione ed i nostri sguardi si incontrano. Avevo già guardato attraverso i suoi occhi un'infinità di volte, ma adesso, sono diversi; sembrano più pieni di luce ed il velo di tristezza è scomparso. Loki fa un passo verso di me e mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio, la sua mano scorre sul mio viso ed il pollice si ferma ad accarezzare la guancia. Si avvicina lentamente e con delicatezza, forse teme che, come una preda durante una battuta di caccia, un movimento brusco possa farmi scappare. Il suo naso sfiora delicatamente il mio e le sue labbra si piegano un sorriso.

<<Scusate se vi interrompo>> dice Valchiria dopo essersi schiarita la voce. <<Sta per cominciare l'incoronazione. Ho pensato che voleste essere presenti.>>

<<Nessuno ti ha insegnato a bussare?>> Loki alza gli occhi al cielo.

<<Non siete in una stanza>> commenta lei saccente. <<Stavate forse per...?>> chiede con un sorriso a trentadue denti ed una vocina maliziosa.

<<No!>> esclamiamo in coro io e Loki evitando che i nostri sguardi si incontrino.

Lei alza un sopracciglio e si allontana nel corridoio. Mi volto verso il principe che mi stava già guardando. <<Forse dovremmo...?>> chiedo.

<<Sì!>> esclama con un sorrisetto nervoso. <<Dovremmo.>>

Entrambi ci incamminiamo verso la sala centrale, portando con noi l'imbarazzo per il momento che avremmo. Sorrido mantenendo lo sguardo fisso sui miei piedi, con la coda dell'occhio osservo Loki comportarsi esattamente come me. Spero che questo non pregiudichi la nostra amicizia. Non vorrei ci fossero strani atteggiamenti tra noi. Arriviamo nella sala principale dell'immensa navicella e la folla è già al centro per ammirare l'arrivo del nuovo re asgardiano. Sento l'adrenalina che mi percorre la schiena, sono contenta che Thor possa finalmente sedere sul trono che da sempre gli appartiene. Io e Loki avanziamo per arrivare tra le prime file, credo che anche lui sia emozionato per il fratello. Il trono che ha tanto bramato improvvisamente non gli interessa più. In mezzo al fiume di persone riesco a scorgere mia madre, Heimdall è al fianco di Thor e lei è da sola. Così decido di prendere il suo posto.

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