Capitolo XLII - Inès

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<< Togliti quel sorrisetto compiaciuto Ward >> lo prendo in giro per alleggerire la tensione, poi divento seria di nuovo << sai che sono fedele allo S.H.I.E.L.D. e che rispetto sempre le regole, ma sai anche che Thor ci ha salvato la vita su Asgard e non posso ignorarlo. >> 
<< Sei così sexy quando prendi il comando di una missione, sai che non vorrei essere qui in questo momento, cerchiamo un posticino, il principe può aspettare >> l'atmosfera tra di noi cambia improvvisamente, lui fa un passo avanti ed è ancora più vicino di prima, mi manca il fiato e sento che le mie guance prendono fuoco quando mi mette le mani sui fianchi e mi bacia con passione, Grant mi fa sempre quest'effetto, quando si comporta in modo sensuale non riesco a resistergli, ma stavolta devo concentrarmi sulla missione, non posso permettermi distrazioni, così mi allontano bruscamente da lui e vedo che il suo viso assume un'espressione vagamente delusa ma comprensiva al tempo stesso. 
<< Dobbiamo andare Grant, possiamo riprendere questo discorso a fine missione >> 
<< Andiamo a salvare il bel Dio del tuono >> alza gli occhi al cielo ma il sorriso sulle sue labbra mi fa capire che sta scherzando, so che infondo è geloso ma non vuole farlo vedere, forse mi sbaglio su di lui e i segreti che penso mi nasconda sono solo nella mia testa. 

Ci prendiamo un po' di tempo per coordinarci e studiare una strategia che possa funzionare anche se pianificata in così poco tempo ed è tutto praticamente improvvisato.
Siccome molti agenti sono in infermeria grazie alla forza di Thor, gli unici da mettere fuori gioco sono Barton e Coulson così li chiamo in una delle stanze con una scusa, mentre Grant che non dovrebbe nemmeno essere qui, entrerà nella "prigione" del principe per liberarlo, una volta fuori fingerò di cercare il sospettato con loro ma ne approfitterò per unirmi ai ragazzi, il piano potrebbe funzionare. 

Sono davanti ad un computer con i due agenti e devo inventare qualcosa da dire in poco tempo, Clint inizia a perdere la pazienza e se vaneggio troppo potrebbe insospettirsi, mi ha addestrato lui quindi sa riconoscere alla perfezione tutte le mie tecniche di depistaggio. 
<< Ho scoperto cos'era successo all'audio signori, un virus si era infiltrato nel sistema e per qualche momento le nostre voci sono finite su una linea parallela, adesso ho risolto il problema e fortificato la rete, non dovrebbe più accadere. >>
<< Lei ci ha fatto venire qui per questo agente Stark? Forse avrebbe bisogno di una vacanza, sono preoccupato per lei, è un ottimo agente ma sembra che adesso non sappia nemmeno scindere tra le cose importanti e quelle che non deve per forza comunicare. >> Coulson sembra molto agitato in questi giorni, ci tiene a questa missione.
<< Avanti Phil, sei troppo duro con lei, anche tu eri così appena ti hanno arruolato, sempre in cerca di nuove cose e ti esaltavi anche per i tuoi più piccoli progressi, lasciala fare. Tanto non abbiamo più niente da fare dopo che hai lasciato andare il pazzo che avevamo rinchiuso. >> Clint come sempre prende le mie difese senza pensarci due volte. 
<< Dov'è andato l'uomo? Perchè lo avete fatto andare via? >> la mia voce diventa acuta, si capisce che sono preoccupata e l'espressione di Coulson diventa interrogativa. 
<< Non so dove sia andato, è stato qui il dott. Sedrick e lo ha portato via ma perchè le interessa tanto? Per caso conosce il soggetto? >> 
<< No signore, mai visto prima d'ora. Immagino che ora non abbiate bisogno delle mie abilità quindi chiedo di potermi congedare dalla missione. >> voglio uscire dalla missione ufficiale così posso aiutare il principe di Asgard senza violare alcun protocollo. 
<< Permesso accordato agente Stark, prima di andare faccia rapporto all'agente May, e rimanga a disposizione, non abbiamo ancora risolto con lo 084 >> 
Non sapevo che l'agente Melinda May fosse qui alla base, solitamente lei si occupa di contabilità, qualcosa non quadra in tutto questo ma non è il momento per farmi venire i dubbi, quindi faccio quello che mi è stato ordinato e procedo con il rapporto della missione.

Dopo aver sistemano la burocrazia raggiungo Grant fuori dall'edificio, mi aspetta nel punto che avevamo scelto precedentemente ma come sospettavo è senza Thor. 
<< Sono andato nella stanza che mi hai detto ma al posto del biondino ho trovato suo fratello, mi aspettava, non so come, ma sapeva che sarei arrivato. Mi ha detto che Thor è stato esiliato perché ha disobbedito al re, Odino è morto ed adesso Loki è il nuovo sovrano di Asgard. Mi ha lasciato un messaggio per te >> Grant mi porge un foglietto.
"Mio fratello ha tradito tutto il suo popolo e non merita aiuto da nessuno, dopo che Odino è morto io sono il legittimo erede al trono, dispongo che Thor non sia aiutato da nessuno per far ritorno su Asgard, chiunque disobbedisca ad un ordine diretto sarà considerato traditore della corona e verrà giustiziato.
So anche del tuo potere e se vorrai tornare a casa potrai prendere posto come consigliera del re ed un giorno persino come regina."
La situazione si fa ancora più complessa, devo decidere se aiutare un amico che mi ha salvato la vita oppure se rimanere fedele al mio popolo ed allo S.H.I.E.L.D., mentre ragiono tra me e me passo distrattamente il bigliettino a Grant, non appena lo legge il suo sguardo si incendia, distratta dalla decisione che devo prendere avevo per un attimo dimenticato la sua gelosia, non era mia intenzione farlo arrabbiare. 
<< Lo ammazzo, è l'unica soluzione che mi viene in mente, non voglio perderti >> Grant è fuori di sé in questo momento, farfuglia cose senza senso, il suo sguardo mi fa paura, sembra impazzito. 
<< Grant, guardami >> gli prendo il viso tra e mani per costringerlo a guardarmi, ma i suoi occhi sono vuoti, ha lo stesso sguardo che avevo io quando ho ucciso mio nonno, è perso << calmati, non devi ammazzare nessuno, nemmeno morta andrei su Asgard capito? >> lui annuisce facendo un impercettibile movimento della testa, è davvero spaventato in questo momento, riesce a malapena a parlare.
<< Inès, lui è il Dio dell'inganno, come posso essere tranquillo? Loro sono meglio di me ed io non ti merito ho fatto cose orribili, frequentato le persone sbagliate, non mi stupirebbe se tu volessi lasciarmi per qualcuno di migliore. >> riesce a sussurrare con un filo di voce le sue paure, cerca sempre di reprimere queste emozioni, è stato addestrato così, ma non ha motivo di temere, mi chiedo chi siano queste persone sbagliate, da quel che so è sempre stato nello S.H.I.E.L.D. dopo la prigione, i miei dubbi stanno tornando ma mi concentro e allontano i brutti pensieri, do un bacio al mio uomo per fargli capire che sono qui per lui.
<< Nessuno, nemmeno un Dio, può farmi cambiare idea su di te Grant, solo le tue azioni possono farlo, quindi non temere per questo. Adesso per favore aiutami a cercare Thor, so quello che dice Loki ma non posso abbandonarlo, devo molto a quell'uomo e l'aiuterò, con o senza di te >> Spero davvero che Ward mi aiuti, resto sospesa ad aspettare una sua risposta ma lui si limita ad annuire e sorridere, è tornato in sè per fortuna.
Saliamo su una delle auto, Grant si mette al posto di guida ed io mi siedo sul sedile del passeggero, collego il computer alla macchina e disattivo il segnale GPS, ho aiutato a progettare il sistema insieme a mio padre so benissimo come funziona e se lo lasciassi attivato lo S.H.I.E.L.D. mi troverebbero subito ed ora ho bisogno di agire nell'ombra, al di fuori di tutti i protocolli, terminata la missione farò rapporto, non so se vorranno ancora tenermi all'interno dell'associazione, accetterò tutte le conseguenze delle mie azioni, mi farò carico anche delle colpe di mio marito, Fury non sarà molto contento della nostra condotta e non voglio che lui paghi per le mie scelte, se dovessero mandarci via andrei a lavorare alle Stark Industries ma so che Grant si sentirebbe fuori da mondo e lo capisco.
Dopo aver disattivato tutti gli allarmi finalmente partiamo e raggiungiamo la città, appena arrivati notiamo subito quattro individui vestiti in modo strano, sembravano appena usciti da una manifestazione medievale, io e Grant ci guardiamo ed entrambi pensiamo la stessa cosa "sono degli Asgardiani", ci affianchiamo con la macchina e riconosco i ragazzi sono gli amici di Thor che avevamo incontrato su Asgard: Lady Sif, Fandral, Hogun e Volstagg. 
Quando scendiamo i guerrieri ci riconoscono e ci corrono incontro, non ho avuto modo di salutarli quando siamo andati via dal loro pianeta, non conosco le loro tradizioni quindi potrebbero essere offesi per il mio gesto. 
<< Lady Inès, è un piacere rivederti. Grantward ti trovo bene >> Lady Sif pronuncia il nome di mio marito come se fosse una parola sola, non ha la minima idea di cosa sia un cognome, solitamente usano il nome dei genitori per distinguersi, per loro sono "Inès figlia di Marta".
<< Anche io ti trovo bene Lady Sif, mi scuso per essere partita senza salutarti, è stato molto scortese da parte mia. Cosa succede su Asgard, Loki adesso è il nuovo re? >>
<< Non preoccuparti Inès, Thor ci ha spiegato il motivo della partenza improvvisa. >> si ferma un attimo per capire se fidarsi di me e raccontarmi tutto, poi prosegue << Loki si è autoproclamato re.  Odino non è morto è caduto solo nel suo sonno, ma il principe si è impossessato del trono e ha creato scompiglio su tutto il regno, non vuole nemmeno che Thor faccia ritorno a casa ma è lui il legittimo erede. Siamo venuti a riprenderlo per poter mettere fine alle follie di Loki, puoi aiutarci a trovarlo? >>
<< Lo stiamo cercando anche noi, io e Grant lo cercheremo a nord, voi cercatelo a sud così abbiamo più possibilità di trovarlo. >> Offro il mio aiuto agli asgardiani. 
Abbiamo cercato Thor in ogni angolo a sud della cittadina ma non abbiamo avuto alcuna notizia di lui, in lontananza vedo il Bifrǫst che si apre e dal getto di luce esce un'armatura altissima, al suo interno c'è solo fuoco e nessuno che la comandi, dalla fattura e dallo stile capisco che non si tratta di una delle invenzioni di mio padre. Afferro il braccio di Grant, il gigante non si è accorto della nostra presenza ma camminando ci schiaccerà come formiche. La macchina è troppo lontana, non riusciremo a raggiungerla in tempo per scappare, ma potrei usare i miei poteri, finora ho cercato di reprimerli ma sono una parte di me e devo accettare che non sono una ragazza normale. 
Non voglio attirare la sua attenzione per cui non uso i miei poteri su di lui ma avvicino la macchina a noi così possiamo andare a cercare i rinforzi più velocemente. 
Saliamo sulla vettura e ci dirigiamo alla base dello S.H.I.E.L.D., appena arriviamo mi catapulto fuori ed entro a cercare Barton e Coulson, li trovo davanti al martello di Thor che provano a tirarlo fuori dalla roccia come se fosse Excalibur, se non fossimo in una situazione di emergenza avrei riso per la scena oppure avrei fatto un video per mostrarlo a tutti i colleghi, ho ancora il fiatone mentre racconto a Coulson quello che abbiamo visto, tramite l'auricolare ordina a tutti gli agenti di precipitarsi nel luogo dove è apparso il mostro. 
Arriviamo sul posto nello stesso momento di Thor e dei suoi amici, ci sono anche volti che non conosco, ma le presentazioni meglio rimandarle ad un altro momento.
<< Thor, cosa posso fare per aiutarti? >> mi avvicino per cercare di dare una mano. 
<< Lady Sif e i tre guerrieri mi aiuteranno a battere il distruttore, non ho più i miei poteri ma non mi sottrarrò dal mio destino. Tu aiuta a sgombrare la città, con il tuo potere potrai far evacuare tutti in poco tempo non voglio che altri paghino per gli squilibri mentali di mio fratello, c'è lui dietro a tutto questo. Quando torno parleremo di tua madre. >> ho il cuore in gola, mi chiedo perché abbia nominato mia madre, è morta da ormai un anno. 
Io, Grant e gli altri agenti facciamo come ci ha ordinato Thor ed entriamo in tutti i locali per portare i civili fuori città, con la coda dell'occhio tengo sempre sotto controllo il combattimento, e purtroppo è sempre più vicino al centro abitato, devo intervenire.
<< Grant per favore finisci tu qui, devo andare >> il suo sguardo mi fa capire che non è d'accordo con quello che sto per fare, ma sa anche che sarebbe inutile provare a fermarmi e così si limita a portare via i due bambini che erano rimasti nel bar. 
Mi avvicino al luogo dello scontro, Lady Sif ed i tre guerrieri sono stati sconfitti dal distruttore, sono feriti ma non sono gravi, vado al fianco di Thor che mi guarda in modo perplesso. 
<< Inès, va via da qui. Lui non si fermerà finchè non mi avrà. Non voglio che prenda altre vite, gli darò quello che vuole. Per favore proteggi Jane e mantienila al sicuro. Sei davvero un'ottima amica ed è stato un onore per me conoscerti e combattere al tuo fianco. >> mi sono commossa per le parole di Thor, con le lacrime agli occhi accetto quello che mi dice e mi metto davanti al gruppo di "spettatori" in modo da proteggerli con la telecinesi e spostare i pezzi di armatura che potrebbero volare durante lo scontro. 
Il principe si batte contro il distruttore che purtroppo ha la meglio su di lui, Thor cade a terra dopo un colpo, sembra in fin di vita. Una delle ragazze che lo accompagnavano corre in suo soccorso e lo stringe tra le braccia, dalla reazione deduco che sia la Jane di cui mi parlava prima, questa scena mi spezza il cuore per un attimo ho immaginato se ci fosse stato Grant al posto di Thor, probabilmente ne sarei morta oppure avrei perso la ragione. 
Mentre li osservo vedo che tra le dita del asgardiano iniziano a ballare alcune scintille, sento un rumore familiare che arriva da lontano, e vedo un oggetto in volo che sta raggiungendo Thor, sorrido appena lo riconosco: è il Mjolnir, sacrificando la sua vita per salvare gli altri ha compiuto un gesto altruistico e questo lo ha reso nuovamente meritevole di impugnare la sua arma. Quando il martello entra a contatto con la mano di Thor l'energia che sprigiona è miracolosa ed il ragazzo riprende subito le forze, si alza in volo per chiamare a sé il suo potere del tuono e quando i fulmini entrano in contatto con il suo martello anche i suoi vestiti cambiano, come per magia scompaiono i vestiti terrestri ed appaiono gli stessi indumenti che indossava su Asgard: la sua armatura ed il suo martello. 
Il principe colpisce il distruttore con il martello e dopo avergli scagliato contro un fulmine finalmente riesce a distruggerlo e sconfiggerlo, ma la sua battaglia non è finita, deve tornare sul suo pianeta per pareggiare i conti con Loki, saluta Jane promettendole che sarebbe tornato e mi dice che tornerà per parlare di mia madre, il Bifrǫst lo riporta su Asgard. 
Mentre tutti riabbracciano i propri cari ne approfitto per allontanarmi dal gruppo e cercare Grant, spero non sia ferito, non potrei perdonarmi di averlo messo in pericolo, fortunatamente lo trovo dopo qualche metro a parlare con Coulson.
<< Agente Stark, ottimo lavoro. Attendo il rapporto completo della missione lunedì sulla mia scrivania. E per completo intendo che mi deve anche spiegare perché mi ha detto di non conoscere Thor. >> Phil ha sempre saputo che mentivo ma ha fatto finta di niente. 
<< Non le si può nascondere niente Signore, è sempre stato molto perspicace. Le farò avere il rapporto entro stasera e se vorrete mettere una nota rossa sul mio registro lo accetterò. >> 
<< Non si preoccupi Stark, voi siete tra i migliori agenti operativi dello S.H.I.E.L.D. nessuno vi manderà via, tantomeno Fury. Capisco che i motivi delle vostre scelte siano strettamente personali e quindi non vorrò indagare, ma ricordatevi per le prossime volte che la fedeltà dovrà venire al primo posto >> Stringo la mano a Coulson e vado a cercare Occhio di Falco.

<< Inès, qui c'è quello che mi avevi chiesto. Se hai dubbi su di lui forse dovresti parlargli>> Barton mi infila la chiavetta nella tasca della giacca mentre mi abbraccia per salutarmi. 
<< Grazie Clint, sono in debito. Ci vediamo presto. >> ricambio la sua stretta. 
Abbraccio forte il mio amico non so quando potrò vederlo di nuovo, al Hub, durante l'addestramento, potevo vedere lui e Natasha tutti i giorni ma ora riusciamo a malapena a riunirci per gli eventi importanti, mi mancano, erano la mia unica famiglia un tempo.
Tengo la chiavetta nascosta nella tasca e vado verso mio marito.

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