Grant
Riprendiamo la nostra camminata, non riuscirei mai ad abituarmi al freddo buio di questo pianeta, non dopo aver vissuto in Messico per più di due anni. Cerco nelle tasche qualcosa da mangiare, devo ricaricare le energie ed essere pronto per quando incontreremo l'essere. In mezzo ai proiettili che tengo sempre di scorta sento un foglietto di carta. Lo prendo fuori e rimango piacevolmente sorpreso nell'osservare la foto che ho tra le mani.
Il ritratto è del primo compleanno della mia piccola pulce, lui parlava appena, ricordo perfettamente la sua prima parola: Buddy. Non si è mai separato dal suo fratello a quattro zampe, adottare quel cucciolo forse è stata la scelta migliore che abbia fatto negli ultimi anni da padre. Non posso dire di essere un papà esemplare, ho fatto molti sbagli e non sono in un bel giro, lavorativamente parlando, ma non ho mai fatto mancare l'amore a mio figlio e questo mi rende, forse, migliore dei miei genitori. Continuo a guardare la foto, eravamo così felici quel giorno, non avevamo problemi e tutto stava andando per il meglio. Ogni sera potevo tornare dalla mia amata e lei non si disperava per le missioni che dovevo compiere. Coulson era solo una minaccia lontana che non aveva mai concretizzato le sue promesse.
Distolgo un attimo lo sguardo dal foglio e vedo Fitz e Will a capo del gruppo che parlottano tra loro, non mi fido dei due, potrebbero escogitare un piano per sfuggire al mio controllo e lasciami sul pianeta; così decido di avvicinarmi.
<<Problemi?>> chiedo io minaccioso.
<<Nessun problema>> dice Will <<Dobbiamo attraversare quel monte>>.
<<Sei sicuro?>>
<<Se vogliamo arrivare in tempo...>>
Rifletto un attimo per capire quale sia la decisione giusta e poi gli dico <<Facci strada>>.
Camminiamo per altre due ore nel deserto.
<<Oggi ho visto una cosa>> interrompo il silenzio parlando con Will, sono curioso di saperne di più su questo posto <<Ho visto una statua gigante, antica, grande come un tempio>>.
<<La dimora dell'essere>> mi risponde lui.
<<Chi l'ha costruita?>> chiedo <<C'erano persone qui? Una civiltà?>>
<<Non ho visto altro che morte>> dice lui continuando a fissare la strada davanti a sé.
<<Sei sopravvissuto per tutti questi anni, sarà stata dura>> provo a spronarlo per saperne di più.
<<Mi sono adattato.>>
<<Cambia o muori>> commento io capendo il suo stato d'animo <<Vale anche per me>>.
<<Non eri costretto a diventare così>> interviene l'agente dello S.H.I.E.L.D.
<<Sulla terra è in atto un cambiamento>> dico io parlando a Will ed ignorando Fitz <<Una specie di contagio alieno, si fanno chiamare inumani>> infilo la mano nella tasca e stringo la foto <<Ma bisogna pur adeguarsi per proteggere quelli che si amano>>.
<<Come se tu fossi in grado di amare>> dice sarcastico Fitz.
Mi trattengo dal colpirlo perchè veniamo sorpresi da un'improvvisa tempesta di sabbia.
<<Al riparo>> urla Will.
<<Voglio un agente con ognuno di loro>> ordino mentre ci ripariamo dietro ad alcuni massi.
<<Dobbiamo restare di più, signore>> mi dice uno dei soldati.
<<No, non abbiamo tempo>> comunico <<Dobbiamo andare>>.
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Stark Undercover
FanfictionUn'incontro casuale ha cambiato per sempre le loro vite. La somiglianza era troppa per essere ignorata, solo il tempo e le ricerche di Tony Stark hanno confermato chi fosse davvero Inès.