Capitolo XCVIII - Inès

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<<Allora, hai rubato lo scudo a Steve, non deve averla presa bene>> dico avvicinandomi a Peter che si sta preparando per l'arrivo di Thanos. Dopo aver ideato il piano per accogliere il nemico ci siamo messi tutti in posizione, non so per quanto tempo dovremo attendere quindi approfitto dei momenti per conoscere meglio il pupillo di mio padre.

<<Quando ho trovato tuo padre nel salotto con zia May è stato pazzesco, ho pensato "Tony Stark sul mio divano, sto sognando?". Poi mi ha proposto di andare con lui e fare parte della sua squadra ed è stato pazzesco. Poi mi ha chiamato per entrare in scena e con una ragnatela ho preso lo scudo del capitano, davvero pazzesco. Poi l'atterraggio è stato quasi perfetto, tutti gli avengers mi guardavano ed io ero tipo: wow. Quando il capitano mi ha detto "niente male" è stato...>>

<<Pazzesco?>>

<<Esatto>> risponde lui ed entrambi scoppiamo a ridere.

Riusciamo a tornare seri dopo qualche minuto. <<Happy mi ha raccontato tutto di te, hai davvero una forza d'animo invidiabile.>>

<<Non sai quanto sei forte finchè essere forte è l'unica scelta che hai.>>

<<Happy è fantastico>> riprendo per smorzare la malinconia che si sta infiltrando. <<Solo che non sa mantenere i segreti, se vuoi far sapere qualcosa a tutto il mondo basta dirla a lui.>>

<<Credo si sia preso una cotta per mia zia>> dice Peter ritrovando il sorriso.

<<È arrivato>> la voce di mio padre rimbomba nell'auricolare.

Faccio uscire l'armatura dal bracciale e in pochi secondi è già intorno al mio corpo. Resto nascosta sopra la lamiera con Peter, una volta probabilmente era il tetto di una abitazione, e guardo in basso il Dottor Strange dare inizio al piano. <<Eh già. Non potevi chiamarti che Thanos>> dice mentre l'omone esce dal suo portale.

<<Immagino che Fauce sia morto.>>

Mi giro verso Peter che mi sussurra <<Era un alieno telecinetico, io e tuo padre l'abbiamo sconfitto per rubargli la navicella.>> Io annuisco, ricordo quell'alieno, era presente all'attacco contro Asgard.

<<Tuttavia ha compiuto la sua missione>> continua Thanos.

<<Ti ha portato faccia a faccia con il Maestro delle Arti Mistiche.>>

<<E dove credi che abbia portato te?>>

<<Fammi indovinare. A casa tua?>>

<<Lo era.>> Thanos serra il pugno con il guanto e tutto intorno a noi assume un altro aspetto, il pianeta torna ad essere abitato ed il cielo è sereno, niente è in rovina. <<Ed era bellissima. Titano era come molti pianeti, troppo bocche da sfamare e cibo insufficiente per tutti. E, rischiando l'estinzione, ho offerto una soluzione.>>

<<Il genocidio>> commenta Strange.

<<Ma casuale, imparziale, uguale per ricchi e poveri.>>

<<Vuole un applauso?>> chiedo sottovoce a Peter. Lui trattiene una risata.

<<È il momento>> dice mio padre. Lo vedo attraversare il cielo spingendo un grosso pezzo di navicella, arriva dritto al suolo schiacciando completamente Thanos.

<<Un gioco da ragazzi, Quill>> commenta.

<<Si, se il tuo scopo era farlo incazzare>> risponde lui.

Thanos usa la gemma del potere per spezzare il blocco sopra di lui e poi con la gemma della realtà trasforma i frammenti in piccoli pipistrelli che allontanano mio padre. Peter riempie il viso di Thanos di ragnatele per oscurare la sua vista mentre Drax lo accoltella ad una gamba. Nel frattempo Stange crea una spada con la sua magia e cerca di infilzare Thanos che però riesce a respingere Drax e bloccare il colpo si Stange. Quill avanza saltando su dei dischi di magia creati da Strange e riesce a piazzare un esplosivo sulla schiena di Thanos.

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