Ormai sono sono cinque mesi che lavoro in questo bar, tutti si sono accorti della mia gravidanza, l’accordo con il mio capo prevedeva che finchè fossi stata in grado di lavorare senza problemi sarei rimasta. Stamattina però il signor Morrison mi ha detto che dovrò lasciare il lavoro, oggettivamente non sono più in grado di lavorare senza fatica e la mia pancia è aumentata, mancano solo due mesi al parto, oggi sarà il mio ultimo giorno nella caffetteria.
- Buongiorno Inès, mi fai il solito cappuccino? - preparo a Daniel la sua colazione.
- Buongiorno Daniel, questo è l’ultimo che ti preparo. - in questi mesi abbiamo legato molto, gli ho raccontato la mia storia e lui mi racconta di tutte le sue avventure.
- Dove andrai? - è davvero preoccupato, non pensavo qualcuno si interessasse tanto a me.
- Non lo so ancora, ma non posso più lavorare, ho problemi di spazio. - mi indico la pancia ed entrambi ridiamo alla battuta.
- Adesso devo andare a lavorare, ma voglio darti un addio come si deve quando finisci il turno passa da me. - molte volte dopo il turno sono salita nel suo ufficio per portargli il pranzo ormai mi conoscono tutti. Una volta hanno addirittura pensato fossi la sua amante ma Daniel è troppo vecchio per me, lo considero un fratello maggiore e lui non nutre sicuro sentimenti di quel tipo nei miei confronti, siamo amici e basta.
Finisco il turno le mie colleghe mi hanno preso un regalo di addio è una splendida tutina bianca da neonato. Già la adoro. Ho preparato per Daniel un panino con tacchino e insalata, il suo preferito. Salgo al quattordicesimo piano. L’ascensore si apre e la receptionist mi accoglie con la sua solita smorfia, mi guarda sempre con aria di superiorità perchè dice che non sono per niente alla moda e che con il mio viso non posso permettermi di usare i vestiti di Primark. Raggiungo l’ufficio di Daniel e vedo che è impegnato in riunione con suo padre, così mi siedo vicino alla sua assistente Emily, è una ragazza di qualche anno più grande di me, quindi andiamo molto d’accordo e parliamo spesso, è una donna semplice, diversa dalle modelle altezzose che girano sempre in quest’ufficio. Era più di un mese che non vedevo Emily perchè era in ferie, mi abbraccia calorosamente ma il pancione è di intralcio e non riusciamo a stringerci.
- Complimenti, la tua pancia è cresciuta tantissimo nell’ultimo mese. E tu sei sempre più bella ogni giorno che passa. - La ringrazio, è sempre così gentile.
- Cosa succede lì dentro? - Chiedo io incuriosita, è molto raro vedere il signor Peterson da queste parti.
- Non lo so Inès è più di un’ora che sono lì dentro a discutere - capisco che non sa niente.
Daniel mi nota attraverso il muro vetrato e mi fa un cenno di saluto con la mano. Sto aspettando da ormai quaranta minuti per la fame io ed Emily abbiamo diviso il panino che avevo preparato per il mio amico. Finalmente il signor Peterson lascia l’ufficio del figlio che mi fa accomodare.
- Scusami Inès non volevo farti aspettare così tanto. - inizia lui mentre chiudo la porta.
- Non ti preoccupare, gli affari di famiglia sono più importanti. Ma il tuo panino non ha avuto la stessa comprensione che hai ricevuto tu.
- Beh siete in due che avete fame quindi sei perdonata.
- In tre con Emily
- Ci ho messo tanto perchè ho una proposta da farti, volevo discutere con mio padre prima di parlartene e abbiamo trovato un accordo.
- Di cosa si tratta Dan?
- Voglio darti un lavoro qui, per il momento il posto da assistente è già occupato ma potresti essere la nuova stagista, la paga non è altissima ma avresti del tempo da passare con il neonato quando verrà al mondo. Mi farò carico di tutte le tue spese sanitarie e pagherò la tua assicurazione. Poi nel mio appartamento ho una stanza libera che potrai usare, così la smetterai di vivere in quel posto pieno di muffa, non adatto ad un bambino.
- Daniel, è una bambina. - L’ho scoperto ieri e non avevo ancora detto nulla al mio amico, a nessuno in realtà, quanto vorrei poterlo dire a Grant, se solo sapessi dov’è.
- Sono felicissimo, posso vivere con due donne, è sempre stato il mio sogno. - dice lui scherzando.
- Non posso accettare Dan, è troppo generoso da parte tua fare tutto questo e non potrò mai ripagarti.
- Ti prego Inès pensaci bene, ti sto offrendo un futuro e non voglio niente in cambio, dovrai solo aiutarmi qui in ufficio. Non posso lasciarti da sola dopo quello che hai passato e per la prima volta in vita mia voglio pensare a qualcuno che non sia me stesso.
- Accetto ad una condizione, devo iniziare subito a lavorare.
- Va bene, raggiungi Emily sta lavorando ad un articolo su un ragazzo del Missouri magari le puoi essere utile.
Raggiungo l’assistente di Daniel e le racconto tutto, è molto felice di poter lavorare con me.Inizio a leggere gli appunti sono ancora solo frasi sconnesse, per il momento c’è solo l’idea dell’articolo.
“Incendio a St. Peters nel Missouri,
Il delitto si è consumato a casa di una prestigiosa famiglia di St. Peters nel Missouri, si tratta di un incendio doloso secondo quello che hanno dichiarato i vigili del fuoco che sono arrivati sul posto. A subire il danno sono stati i Signori Ward che si trovavano in casa assieme al figlio maggiore il giorno dell’incidente. Secondo le ricostruzioni del FBI ad appiccare il fuoco è stato il secondogenito dei Ward. Il primogenito ha deciso di sporgere denuncia ed il ragazzo è stato incarcerato nel carcere minorile, dagli interrogatori è emerso che è colpevole, stava cercando vendetta per la moglie incinta scomparsa. Secondo le dichiarazioni rilasciate al FBI il ragazzo era stato imprigionato in un accademia militare contro la sua volontà, è riuscito ad evadere, rubare un’automobile e raggiungere la sua casa natale ed in un gesto di follia ha appiccato il fuoco. Ancora da scoprire se l’intenzione era di uccidere i suoi genitori oppure no. La scorsa notte è evaso dal carcere con l’aiuto di alcuni professionisti. Attualmente la sua posizione è sconosciuta."
Senza accorgermene sto piangendo, chi era davvero Grant? Il padre di mia figlia era davvero un mostro? Mi alzo ed irrompo nell’ufficio di Daniel.
- Non possiamo pubblicare questo articolo, non puoi farmi questo ti prego. - le lacrime continuano a rigarmi il volto.
- Cosa succede Inès? Non capisco. - Gli metto gli appunti della sua assistente sul tavolo.
- State parlando del padre di mia figlia. E lui non è così, non può aver fatto una cosa del genere. - Invece so che è possibile, so benissimo che ha dei momenti in cui non ragiona, in cui è freddo e l’odio lo acceca, ma non voglio ammetterlo a me stessa.
L’ho perso per sempre, adesso mi rendo conto che non avremo più possibilità di trovarci dopo quello che ha fatto. Ho paura, non per me ma per lui, deve sapere che sto bene altrimenti non si ferma e potrebbe mettersi in guai molto seri. Ma non so come dirglielo, adesso è un latitante, sperduto in chissà quale angolo della terra, conosce molto bene i boschi e sicuramente non si farà trovare, è un tipo sveglio.
Daniel mi promette che non farà pubblicare l’articolo, mi scuso con Emily per tutto il suo lavoro sprecato, lei dice che non le importa ma so che non è così.
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Stark Undercover
FanfictionUn'incontro casuale ha cambiato per sempre le loro vite. La somiglianza era troppa per essere ignorata, solo il tempo e le ricerche di Tony Stark hanno confermato chi fosse davvero Inès.