Capitolo LV - Inès

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<< Stark mi ricevi? >> sento la voce di Coulson forte e chiara nell'auricolare che mi hanno dato in dotazione per la missione.

<< Non verrà >> premo il tasto del congegno per far sentire la risposta allo S.H.I.E.L.D.

<< Attendi fino a nuovo ordine >> mi guardo intorno, il locale è quasi vuoto, ci sono alcuni operai che stanno mangiando il loro pranzo prima di tornare a lavoro.

Sono seduta al tavolo di questa caffetteria ormai da un'ora, ho già bevuto due cappuccini e mangiato un muffin, il piano è semplice, sto su questo divanetto ad aspettare che Grant mi venga a cercare, se verrà dovrò inviare un segnale a Coulson, durante l'attesa ne approfitto per lavorare su un prototipo di armatura con il mio computer.

<< Non ti girare >> sento il cuore in gola quando Grant mi parla, è seduto sul divanetto alle spalle del mio, un altro centimetro e le nostre schiene potrebbero toccarsi, continuo a guardare il computer e fingo di scrivere per non destare sospetti << So che sei qui con lo S.H.I.E.L.D. ma dovevo parlarti, se vorrai consegnarmi lo accetterò ma lasciami spiegare >> la sua voce è piena di rimpianto e disperazione, in queste ore ho progettato un programma che disattiva l'auricolare, al posto delle voci reali mette un suono di fondo scelto da me, faccio partire quello che ho registrato durante l'attesa in caffetteria.

<< Non ci sentono ora, ma possono vederci >> lo avviso prima che faccia qualche errore.

<< Non voglio metterti in pericolo >> se non fosse un criminale penserei che è dolce il modo in cui si preoccupa per me, ma non posso fidarmi di quest'uomo.

<< Parla Grant, abbiamo i minuti contati >> sembro spazientita.

<< Io non ho mai voluto ferirti, non era mia intenzione e ti chiedo scusa per tutto quello che ti ho fatto passare, potrai non crederci ma ti sto dicendo la verità. Niente più bugie. La mia vita non è mai stata facile, sai che quando ero piccolo sono cresciuto con genitori che non mi hanno mai voluto bene ed un fratello violento che mi costringeva a fare cose orribili. Poi sei arrivata tu, l'unica cosa bella che potesse succedermi, hai portato un po' di colore nella mia vita, sei riuscita a regalarmi sentimenti che non sapevo nemmeno di poter provare, avevamo la nostra bambina ed il nostro progetto di una vita futura, poi loro mi hanno portato via tutto e mi hanno allontanato dalla mia felicità. Durante i mesi in accademia militare ho toccato il fondo, coltivando l'odio che provavo per i miei genitori e la disperazione di non sapere dove fosse la mia piccola famiglia, avevo paura che ti fosse successo qualcosa, non potevo sopportare il fatto che ti sentissi abbandonata. Non so cosa mi sia preso ma sono scappato ed il mio primo pensiero è stato cercarti, loro mi hanno detto cose orribili quando sono tornato ed il mio desiderio di vendetta mi ha accecato, così ho incendiato la casa. >> fa una piccola pausa, ho paura che quello che mi dirà dopo sarà ancora peggio << Sono stato incarcerato, ma non mi sono mai pentito di quello che ho fatto, avevo solo il rimpianto di non poterti più vedere, non sapevo come trovarti. Poi un giorno John si è presentato nella mia cella, mi ha offerto un'opportunità, unirmi a lui ed in cambio lui mi avrebbe condotto a te. Può sembrare da folli ma devo molto a quell'uomo, lui mi ha liberato e mi ha dato una seconda vita, è grazie a lui se sono l'uomo che sono, per merito suo che ho potuto di nuovo stringerti tra le mie braccia. Non sono mai stato fedele all'HYDRA, non credo nei loro ideali e non ho intenzione di seguirne le orme, sono sempre stato fedele solo ed unicamente a John Garrett, per riconoscenza, per fedeltà. So di aver commesso molti sbagli, di aver ucciso innocenti e di non meritare alcun tipo di comprensione da te ma se puoi prova a non odiarmi. Ho ucciso Christian, ma prima sono riuscito a fargli confessare tutto il male che ci ha fatto, ha confessato di aver sempre voluto causarmi dolore, avrebbe fatto di tutto per allontanarci. >>

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