<<Addio umana>> mi dice Loki con la freddezza riservata ai giganti di ghiaccio. Sento le lacrime pungermi gli occhi e pizzicarmi il naso, cerco di trattenere le emozioni per non apparire vulnerabile e debole ai suoi occhi. È la stessa tecnica che usava Grant per non svelare a tutti parti del suo carattere, era criptico e conservava il vero se stesso per pochi. Continuo ad osservare il principe Asgardiano che si allontana nel palazzo finchè la sua ombra non sparisce nell'oscurità del corridoio davanti a me. Ho detto addio a Loki così tante volte che la parola ha iniziato a perdere di significato per noi, ma non posso fare a meno di essere triste per il modo in cui mi ha trattata. Ignoro l'impulso che sento di seguirlo e decido di andare a cercare Hulk nella sua stanza, il suo ego sarà alle stelle per l'ingiusta vittoria contro Thor e forse giocando su quello riuscirò a farlo ragionare per portarlo via dal pianeta.
Arrivo nella stanza del bestione verde e noto subito delle ancelle che curano il corpo di Thor. Mi avvicino a loro per osservare lo stato di salute del mio amico. Mi accorgo con piacere che non è stato ucciso da Hulk. Credo che in un qualche modo sia riuscito a fermarsi appena in tempo. Thor si sveglia all'improvviso emettendo un grugnito. Le ragazze scappano via per lo spavento. Io rimango ferma ad osservarlo con le braccia incrociate.
<<Rimarrai impalata ancora per molto o pensi di aiutarmi?>> dice provando a rialzarsi.
<<Sembri una tartaruga ribaltata sul guscio>> rispondo tendendogli la mano che afferra con forza. Non appena è in piedi mi trascina a sé in un forte abbraccio.
<<Mi dispiace per Grant>> sussurra tenendomi stretta, come se potessi scappare.
<<Forse dovresti rivestirti>> dico osservando il suo petto nudo. Mi sento a disagio a parlare con lui se rimane senza maglietta.
Il principe Asgardiano, o meglio il re visto che Odino è morto, si muove nella stanza guardandosi intorno intimorito. Si trova in un posto nuovo e sta cercando di studiarlo. Appoggiata sul pavimento c'è una casacca smanicata in pelle, decide di indossarla. Continua a guardarsi intorno spaesato quando il rumore di Hulk nella sua piscina lo spaventa. Io l'avevo già notato ma non ho detto niente per godermi la faccia di Thor quando se ne sarebbe accorto.
<<Hulk che fa un bagno caldo>> commenta sorridendo per l'ilarità del momento.
<<Ti potrebbe stupire ma l'ho visto così molte volte>> mi intrometto io. Thor si gira verso di me con sguardo inquisitorio, ed io alzo le spalle come per giustificarmi.
<<Come sei arrivata qui?>>
<<Tuo fratello mi ha prestato una navicella che purtroppo è andata distrutta al mio arrivo. Ero qui per salvare Banner>> rispondo io. <<Hulk, tu come sei arrivato?>> chiedo sentendomi stupida per non aver posto prima questa domanda.
<<Quinjet>> risponde lui imitando con la mano un aereo che si schianta al suolo.
<<Dov'è ora?>> chiede Thor riacquistando speranza negli occhi.
Hulk esce dalla vasca piena d'acqua e nell'esatto momento in cui mi accorgo che è nudo mi volto dall'altra parte per risparmiarmi la scena. Con la coda dell'occhio riesco a vedere Thor imbarazzato che cerca di mantenere lo sguardo sul soffitto per non incontrare Hulk. Il bestione verde si avvicina alla finestra ed indica un punto indefinito della piazza sotto all'edificio. Thor ed io ci voltiamo per seguire il suo dito ed appena vediamo l'aereo marcato S.H.I.E.L.D. ci guardiamo per esclamare all'unisono <<Quinjet!>>.
Dopo qualche ora passata a buttare giù una specie di piano per la fuga Valchiria arriva a prendere Hulk per il suo allenamento giornaliero.
<<Ci serve il suo aiuto per andare via da qui>> dice il mio amico non appena rimaniamo soli.
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Stark Undercover
FanfictionUn'incontro casuale ha cambiato per sempre le loro vite. La somiglianza era troppa per essere ignorata, solo il tempo e le ricerche di Tony Stark hanno confermato chi fosse davvero Inès.