Capitolo LXXXIV - Inès

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Esco dalla stanza e corro velocemente, non so se per l'imbarazzo di aver trovato mia madre a letto con un uomo o per la delusione di non aver saputo niente fino a questo momento. Raggiungo la mia stanza e chiudo la porta alle mie spalle. Appena il mio cuore raggiunge un battito normale ed il respiro torna ad essere regolare mi volto verso la camera.

Mi accorgo subito che l'arredamento è cambiato, l'antico letto a baldacchino ha lasciato il proprio posto ad un nuovissimo modello francese con materasso imbottito, con ogni probabilità proveniente dalla terra. Tutti i mobili sono in stile moderno, neri come la testata del letto. Al fianco della poltrona c'è una culla bianca con tanti peluche che la riempiono. Sento il cuore che si scioglie al pensiero di mia nonna che arreda la stanza per farci sentire come a casa. Guardo il muro sopra il comodino e vedo appeso un quadro con all'interno una foto ingrandita della mia famiglia. È stata fatta qualche mese dopo la nascita di Chris, siamo ancora tutti insieme felici e sorridenti.

<<L'ha fatto per te e Grant nel caso voleste vivere qui>> dice mia madre entrando nella stanza.

<<Grant è morto>> rispondo io secca, senza girarmi a guardarla in faccia. So che non riuscirei a trattenere le lacrime se i nostri occhi si incontrassero.

<<Oh no tesoro, mi dispiace tantissimo>> lei afferra il mio polso per costringermi ad abbracciarla. Come sospettavo il pianto ed i singhiozzi non tardano ad arrivare.

Riesco a ritornare in me solo dopo una decina di minuti, quando alzo la testa vedo che anche il volto di mia madre è bagnato dalle lacrime, non so se la tristezza dipenda dalla morte di Grant o dalla mia reazione al dolore. So che lei soffre quando mi vede in questo stato.

<<Quindi tu ed il guardiano?>> dico con sguardo ammiccante quando mi riprendo totalmente.

<<Non avrei voluto che lo sapessi così ma non ti ho vista arrivare>> dice Heimdall che era rimasto in un angolo, mi chiedo quando sia entrato <<Sai, eravamo occupati>>.

<<NO>> urlo io <<Non voglio i dettagli!>>

Mia madre e l'uomo si scambiano un'occhiata di complicità sorridendo, sembrano davvero felici.

<<Vedo che è un vizio di famiglia essere attratte dai fuggitivi>> dico io facendo l'occhiolino.

Mia madre si mette le mani sui fianchi e fa una faccia imbronciata prima di scoppiare a ridere.

<<Perchè ti accusano di tradimento?>> chiedo ad Heimdall.

<<Odino mi ha accusato di aver tradito la sua fiducia perchè ho aiutato Thor e Loki a scappare per affrontare gli Elfi Oscuri>> si ferma un attimo poi dice <<Sai, Loki>>

<<Lo so>> lo interrompo prima che le sue parole facciano ricominciare il mio pianto.

<<Da quanto va avanti?>> chiedo a mia madre.

<<Quattro anni>> risponde lei giocando con le unghie <<Dopo che sono tornata dalla morte ho capito che avevo rimandato per troppo tempo i miei sentimenti>>.

<<L'avevo persa una volta non potevo rischiare ancora>> interviene lui.

<<Perchè non mi hai detto niente?>>

Il fatto che mia madre mi abbia nascosto una cosa così importante mi ferisce.

<<Avevi molti problemi da affrontare e quando finalmente eri felice avevo paura della tua reazione così ho preferito tacere>> risponde lei tenendo lo sguardo lontano dai miei occhi.

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