Capitolo XL- Grant

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Sono qui ad ascoltare quest'idiota di Daniel mentre vedo Inès da lontano che parla con un ragazzo impomatato, bello, alto e muscoloso, portamento elegante, il classico tipo per cui tutte le donne potrebbero avere una cotta. Devono conoscersi molto bene perchè appena lei si è avvicinata lui l'ha abbracciata immediatamente, non riesco a sentire cosa si dicono ed è difficile leggere il labbiale da questa distanza, sembrano intimi, non mi stupirebbe scoprire che c'è stata una storia tra di loro durante il nostro periodo di separazione, il solo pensiero mi fa ribollire il sangue ma devo accettarlo, dopotutto ho avuto anche io delle avventure mentre Inès non c'era, non ne vado fiero ma non posso negare di aver ceduto agli istinti animali, lei pensava l'avessi abbandonata e io pensavo di non trovarla più, la vita è stata crudele con noi e avevamo diritto a distrarci dai nostri problemi. 
Sono comprensivo ma non ingenuo, vedo come il biondino guarda Inès e non lo tollero, io e lei abbiamo appena avuto una piccola discussione e non voglio dare l'opportunità a quel ragazzo di approfittarsi di questa crepa quindi mi libero di Daniel con una scusa e mi avvicino al gruppetto che ho davanti, ai due si è aggiunto anche il signor Stark. 
Quando gli sono vicino metto un braccio intorno alle spalle di Inès, il ragazzino deve capire che non deve avvicinarsi, lui è a caccia ma mia moglie non sarà più la sua preda, il suo sguardo cambia completamente quando arrivo io, Tony mi guarda in modo strano, forse ho interrotto qualcosa, credo che quell'uomo non mi abbia mai sopportato, forse non mi ritiene abbastanza per sua figlia, e gli do ragione, non merito una ragazza come lei, non dopo le cose orribili che ho fatto, e non l'ho mai meritata ma deve accettare che noi ci amiamo. 
Mi presento allo sconosciuto che mi stringe la mano, sembra a disagio sotto il mio sguardo, forse mi teme e fa bene, se sapesse cosa sono in grado di fare non si avvicinerebbe alla mia famiglia, per proteggere quello che ho sarei disposto a tutto.  
Dopo alcuni saluti e presentazioni comincia la cerimonia, il primo a parlare è Pablo fa un discorso sulla madre biologica che ha perso quando era piccolo e parla di Marta che ha preso il suo posto, se avessi un cuore probabilmente lo troverei commovente, guardo Inès al mio fianco, non sta versando lacrime, credo le abbia piante tutte; lei ha scelto di non parlare, dice che tutto quello che aveva da dire lo ha già detto a Marta e che nessuno capirebbe quello che prova, in questo momento i suoi sentimenti sono contrastanti, amava sua madre ma è ancora arrabbiata per tutti i segreti e le bugie che le ha raccontato.
Mia moglie è una donna forte e gran parte della sua forza viene dalle ferite che si porta dentro, a volte vorrei dirle tutta la verità su chi sono davvero ma non voglio aggiungere altro dolore non so se capirebbe le mie scelte e l'ho già fatta soffrire abbastanza quindi tengo i dettagli del passato per me, non posso comprometterla, devo ancora capire se il mio pensiero è egoista o altruista.
Ogni tanto mi ritrovo a fissarla e studiarla, non in modo perverso, la trovo bellissima, i suoi lineamenti sono perfetti e sono sicuro che nostra figlia sarebbe stata altrettanto bella, anche se non sembra soffro ancora per la sua perdita. 
La cerimonia finisce e quando ci alziamo per avvicinarci agli ospiti vedo tra le persone anche un volto familiare che sicuramente non mi aspettavo, la cosa non mi piace per niente, così mentre Inès è impegnata a ricevere condoglianze e fiori io mi allontano per avvicinarmi all'ospite, lui mi rivolge un sorriso compiaciuto, gli faccio segno di seguirmi,
<< Cosa ci fai qui? I patti erano chiari, io continuo a lavorare con te ma tu devi stare lontano dalla mia famiglia, lei non deve vederti. >> ho uno sguardo duro mentre parlo Garrett. 
<< Tranquillo ragazzo, non sono qui per mettermi in mezzo alla tua relazione. >>
<< Allora perché sei qui? >>
<< Volevo il tuo rapporto sulla missione. >>
<< John, sai benissimo che non sono così ingenuo da credere a queste scuse, mi hai insegnato tu a capire quando una persona mente. Il rapporto poteva attendere domani. >>
<< Figliolo, ti ho addestrato proprio bene, volevo solo vedere con i miei occhi la bellissima donna che ti ha condotto a me, quella che ti ha spinto ad unirti allo S.H.I.E.L.D. solo per essere ritrovata. Ma dovevo verificare che la tua lealtà nei miei confronti fosse solida anche dopo il suo ritrovamento. E che la tua debolezza non prendesse il sopravvento.>>
<< La missione è stata effettuata con successo, nessuno ha sospettato niente nemmeno mia moglie, non mi piace mentirle, non dopo quello che ha passato nella sua vita, ma ti ho giurato lealtà Garrett e non verrò meno alle mie promesse, ma ne ho fatte anche a lei. >>
<< Ascoltami bene Ward, finchè le tue due vite non saranno in contrasto per me potrai fare quello che ti pare, andare a letto con chi vuoi e anche provare dei sentimenti, non te lo vieto, ma ti ho già insegnato una volta che per fare questo lavoro non devi avere debolezze ed è chiaro che tu non sei abbastanza forte. >> John è sempre freddo quando dice queste cose, mi ha sempre considerato un debole, ma mi ha insegnato tutto quello che so, mi ha insegnato ad essere l'uomo che sono diventato e mi ha salvato dalla prigione.
Devo molto a John, dopo l'incendio che ho provocato a casa dei miei genitori è stato lui a farmi evadere dal carcere, a darmi una nuova vita. L'addestramento è stato duro lo ammetto, mi ha abbandonato nel bel mezzo bosco, con niente a parte Buddy, un simpatico Labrador, ed un fucile, per due mesi me la sono dovuto cavare da solo, ho dovuto trovare un modo per procurarmi cibo, e così ho iniziato a cacciare, a rubare attrezzatura da alcune capanne che trovavo nel bosco, ho persino rubato una tenda per poterci dormire. Alla fine dei due mesi Garrett è tornato, ma non per portarmi via, voleva solo assicurarsi che ero riuscito a sopravvivere, con sua grande sorpresa ero ancora lì ad aspettarlo, abbiamo così cominciato l'addestramento, mi ha insegnato come avere una buona mira, ma la coordinazione oculo manuale è sempre stata un mio dono, dopo qualche anno vissuto con eremita finalmente ero stato accettato nella divisione operativi dello S.H.I.E.L.D.
John mi ha dato una nuova vita, non ero più un ricercato, mio fratello non aveva nessun interesse a trovarmi altrimenti sarebbe morto e la polizia non poteva sicuro mettersi contro lo S.H.I.E.L.D., non ero un criminale adesso, anzi ero parte di qualcosa di più grande.
<< Adesso ti confesso una cosa, tu potrai uccidermi oppure comprendere il perchè delle mie azioni, avevo già trovato Inès da tempo, l'avevo già trovata il giorno dopo che ti ho fatto uscire dal carcere ma non potevo dirtelo, saresti scappato dal bosco e avresti abbandonato tutto per la tua debolezza, e dalla faccia che stai facendo in questo momento capisco che è vero, non devi sacrificare tutti gli sforzi per un bel viso >> John mi guarda con aria di sfida. 
Gli anni di addestramento nell'associazione sono stati duri, non potevo affezionarmi a nessuno, non potevo stringere legami, dovevo solo addestrarmi per diventare uno specialista, dovevo andare in missione da solo ed in molte di quelle missioni non era nemmeno previsto il recupero, ma nonostante gli inganni di Garrett sono riuscito a trovare Inès e riaverla come me, e malgrado tutto questo lo devo a lui.
Senza pensarci gli do un pugno dritto in faccia e il suo zigomo comincia a sanguinare, lui sorride perchè si aspettava esattamente questa reazione, era proprio quello che voleva vedere. 
<< Ti fa così tanto ridere? >> la sua reazione mi manda fuori di testa, lui diventa serio. 
<< Almeno non mi hai ucciso ed è già un buon segno. >>
<< John, anni fa ti ho giurato fedeltà, e non intendo tradirti, sarò con te fino alla fine, mi sono unito a te, sono un soldato, eseguo ordini, non è per questo che siamo agenti dell'HYDRA? >>

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