Capitolo LXVII - Grant

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Credo siano passate circa due settimane da quando siamo arrivati su questo pianeta, non posso averne la certezza perchè qui il tempo passa in modo diverso ed il sole non sorge mai, la poca luce che abbiamo arriva da dietro l'eclissi che copre la stella. Abbiamo passato giorni interi ad elaborare un piano d'azione, i due ragazzi autoctoni si sono rivelati fondamentali nello studio del pianeta ed io sono riuscito a non uccidere il principe nonostante i battibecchi e le frecciatine che ci siamo lanciati. I Liberatori si stanno avvicinando al palazzo del governo ed oggi finalmente è arrivato il giorno in cui potremo intervenire, non aspettavo altro perchè la mancanza della mia famiglia inizia ad essere insostenibile.

<<Chi sono?>> Gohm si avvicina a me e mi porge una bevanda fredda mentre indica la foto di Inès e Chis che stavo guardando.

<<Nessuno>> evito di rispondere, purtroppo sono ancora molto diffidente e non voglio rivelare informazioni su di me agli sconosciuti.

<<Avanti, se non ti apri con noi come possiamo fidarci?>> insiste.

<<Non è mai stato un tipo socievole. Non otterrai molte informazioni da lui>> Marta parla alle nostre spalle, credo abbia percepito il mio fastidio, le sorrido per gentilezza.

<<Preparatevi, stiamo per partire>> Nitsch ci interrompe bruscamente, al contrario del fratello non ha mai provato ad integrarsi con noi ma ha sempre mantenuto un atteggiamento distaccato, e potrei anche affermare che mi ha sempre guardato con disprezzo.

Ci alziamo in piedi ed indossiamo le nostre protezioni, ognuno ne ha una diversa. I due Vanir hanno la tipica armatura da soldati tipica del loro pianeta, con solo due lance per attaccare i nemici, Thor indossa la sua solita corazza con il mantello che è molto simile a quella che ha donato a Marta. Io ho scelto di mettere un semplice pantalone nero, una maglietta ed un giubbotto antiproiettile fornito di tutte le armi da fuoco che avevo preso con me. Ci avviamo a piedi nel deserto, non utilizzeremo i nostri destrieri, in questo modo riusciremo a nasconderci meglio dai nostri nemici e non subiamo attacchi inaspettati. Dopo aver camminato per quella che mi è sembrata un'intera giornata ci accampiamo per riposare, abbiamo scelto un punto abbastanza coperto sulla riva del mare in questo modo saremo al riparo da eventuali attacchi alle spalle.

<<Farò io il primo turno di guardia>> esclama Nischi mentre si sistema.

<<Ti farò da spalla fratello>> commenta Gohm.

<<Non esiste. Uno di noi sarà in coppia con uno di voi>> li guardo con aria dura, non faccio niente per nascondere la mia mancanza di fiducia, ci voltiamo tutti in direzione del principe per conoscere la sua decisione.

<<Fate come dice Grant>> lo sguardo di Thor è molto pensieroso, sembra essere preoccupato.

Mi sveglio di soprassalto, ho riposato per qualche ora dopo che Marta mi ha dato il cambio al turno di guardia, è arrivato il momento di proseguire il nostro cammino fino al centro della città. Siamo molto più lenti rispetto a ieri, la disidratazione comincia a farsi sentire. Arriviamo finalmente davanti al portone del palazzo governativo, seguiamo il piano deciso precedentemente e ci separiamo per coprire la maggior parte di territorio. Io e i due Vanir entreremo all'interno mentre i due asgardiani rimarranno lungo il perimetro per combattere eventuali ribelli che si avvicineranno.

Le guardie all'ingresso ci fanno procedere senza problemi dopo aver ricevuto l'ordine di Thor e così procediamo nel nostro cammino. Iniziamo la nostra ricerca nei corridoi per scovare gli eventuali ribelli che hanno preso in ostaggio i membri del parlamento.

<<Ognuno ispezioni un piano diverso. Avremo più possibilità di arrivare in tempo>> Nischi esordisce dopo aver controllato tutti gli uffici del primo piano.

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