Capitolo XCI - Inès

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Il corpo di Loki cade inerme ai piedi della guardia che l'ha trafitto con la sua lama. Vorrei correre incontro al mio amico per soccorrerlo. Le lacrime iniziano a scorrere velocemente sul mio volto, non avrei voluto assistere a questo momento; mi hanno raccontato molte morti del principe ma viverle in prima persona ha un altro effetto su me. La guardia si avvicina sempre più, mantengo lo sguardo fisso sui suoi enormi muscoli, sembrano fatti d'acciaio massiccio. Provo a premere il pulsante sul mio braccialetto per indossare l'armatura, ma il nemico mi afferra il polso e mi solleva dal pavimento come se fossi una piuma. Sfila la sua spada dalla foderina e appoggia la punta sul mio ventre. Uso il mio potere per tenere lontana la lama tagliente ma sento la sua forza bruta che si oppone alla mia resistenza. L'arma mi graffia leggermente la pancia, sento il bruciore del taglio misto alla sensazione di bagnato provocata dal sangue che scorre. Le forze stanno piano piano abbandonando il mio corpo. In questo momento mi pento di non aver allenato abbastanza il mio potere, avrei potuto difendermi meglio se solo non fossi così testarda da non accettarlo.
Mi arrendo al mio destino ed accetto finalmente che la lama mi trafigga, nel momento in cui il mio nemico esercita più pressione per sferrare il colpo mortale chiudo gli occhi, non voglio che il suo sguardo sanguinario sia l'ultima cosa che ricorderò negli istanti prima di morire.
La mia mente viaggia velocissima e mi fa attraversare tutti i ricordi della mia vita come se fossi una spettatrice del cinema, mi rivedo in tante piccole immagini che rappresentano i momenti più significativi della mia vita. Riesco persino a sentire la voce di mia madre che mi legge i racconti nel mio lettino a casa di Josè, percepisco il dolore delle botte prese nelle zuffe con Miguel o degli schiaffi ricevuti dal mio patrigno, le dolci carezze di Pablo mi sembra di riceverle proprio in questo momento.
Attendo il colpo ma non arriva.
Sento davanti a me l'alito della guardia aliena che esclama un <<Ah>> colmo di dolore.
Riapro gli occhi e vedo una lama conficcata nel suo petto che inizia a scorrere verso l'alto dividendo il corpo a metà. L'omone lascia la presa sul mio polso e cade al suolo senza vita, alzo lo sguardo e vedo Loki che mi guarda terrorizzato. Lascia cadere la spada e mi attira a sé per stringermi tra le sue braccia. Non dice niente, nessun commento sarcastico né alcuna battuta di spirito, solo un lungo e tenero abbraccio.
Riesco a liberarmi dalla sua presa ed insieme raggiungiamo la navicella. Non appena siamo a bordo il gladiatore designato come pilota fa partire il veicolo. Prendo una bottiglia di alcol puro ed uno dei kit di pronto soccorso alieno, sperando di poter trovare qualche oggetto che faccia al caso mio, mi avvicino ad una delle pareti e mi accascio al suolo, stremata dalla sforzo della battaglia e sopraffatta dalle emozioni. Abbasso leggermente la maglietta scoprendo il foro di proiettile nella mia spalla. La ferita non sembra profonda e l'osso dovrebbe essere salvo.
<<Con il tuo sangue mi sporchi tutta la navicella!>> commenta con saccenza Loki osservandomi.
Ignoro le sue parole fastidiose ed estraggo una specie di pinza dalla valigetta. È stata ideata per estrarre proiettili da un corpo più grande del mio, e sicuramente il suo uso allargherà la mia ferita.
<<Sei tornata indietro per me. Grazie>> continua il principe avvicinandosi con gentilezza.
<<Chiunque l'avrebbe fatto>> commento io contraendo il viso per il bruciore provocato dall'alcol a contatto con la mia pelle.
<<Io no...>> Loki abbassa lo sguardo e cerca un oggetto che possa aiutarmi nel kit di soccorso.
<<Ti sei preso una lama per me.>>
<<Era solo una proiezione...non era reale.>>
<<Reale o no mi hai salvato la vita>>. Poso una mano sulla sua guancia noncurante del sangue che sporca il suo viso pallido. Lui alza la testa ed i suoi occhi sono impressi nei miei. Riesco a leggere la paura ed il rammarico nel suo sguardo malinconico.
<<Ti ho messa in pericolo e questo non posso perdonarlo.>>
Immergo la pinzetta nella ferita ed un gemito di dolore esce spontaneo dalle mie labbra. Giro l'attrezzo finchè non riesco ad afferrare il proiettile, poi tiro con la poca forza che mi rimane. Non appena il bossolo è fuori dal mio corpo il sangue cessa piano piano di fuoriuscire dalla ferita. Loki tampona prontamente il buco nella mia spalla con alcuni brandelli di una maglia imbevuti nell'alcol.
Attendo che l'emorragia si arresti prima di procedere con i punti di sutura.
<<Lascia, faccio io>> dice Loki togliendo dalle mie mani ago e filo.
<<Allora ce l'hai un cuore>> commento adagiandomi contro la parete alle mie spalle.
<<Nient'affatto. Ma tu non sei in grado di farlo ed odio i lavori fatti male.>
<<Non c'è niente di male ad ammettere che mi vuoi bene>> replico con la voce impastata dal sonno improvviso.
Chiudo lentamente gli occhi e rilasso tutti i muscoli.
<<Resta con me>> urla Loki stringendo la mia mano, ma ormai la sua voce è lontana.

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