Capitolo LXXVI - Inès

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<<Non voglio ferirti, Inès>> dice Grant distogliendo lo sguardo.

<<So che non lo farai>> lo sfido io.

<<Maledizione, non capisci che lo faccio solo per proteggerti?>> risponde lui mentre esce dalla stanza, sbattendo la porta.

<<Perchè l'hai fatto?>> chiede subito Simmons.

<<Se ne sarebbe pentito, lo conosco bene>> rispondo, mentre inizio a disinfettare la sua ferita.

<<Non sembra provare rimorso...>>

<<Credimi, è più tormentato di quanto si possa immaginare.>>

<<Quanti anni ha il vostro bambino?>>

<<Due>> mi scappa un sorriso ripensando alla mia piccola peste.

<<Quel giorno, nel laboratorio di List, voi stavate...>>

<<No>> interrompo la sua domanda <<Ma è stato nel momento in cui ti ho vista tirare fuori la bomba polverizzante che ho capito di non volerlo perdere>> la ragazza mi guarda sbigottita così mi viene spontaneo dirle <<Chiamami folle se vuoi, ma non riesco a smettere di provare questi sentimenti, quando guardo Grant vedo ancora il ragazzino asociale che si nascondeva dietro la maschera da bullo e so che è ancora lì, pronto a tornare>>.

Ho quasi finito di medicare le ferite di Jemma quando lo stesso uomo che ci ha teso un'imboscata nell'altro laboratorio si presenta nella stanza. Senza darci una spiegazione slega Simmons dalla sedia e, costringendola a camminare, la trascina in una delle stanze del castello. Anche se non sono stata invitata li seguo. Scendiamo per alcuni piani e quando raggiungiamo il seminterrato entriamo in una sala senza porte, i muri sono completamente rivestiti in pietra e non ci sono finestre; al centro della stanza c'è un foro delle dimensioni di una piscina per bambini, su cui sono state posizionate cinque pietre. Malick è già qui e quando vede Jemma dice <<Ecco la nostra viaggiatrice spaziale, stiamo per aprire il portale. Immagino che tu ci tenga ad assistere>>.

<<Chi va su quel pianeta muore, l'essere che lo abita fa impazzire la gente>> annuncia lei.

<<Teoria interessante, ma eccone un'altra: vuole far ritorno e dopo tanti anni abbiamo trovato chi ci può aiutare>> l'uomo si avvicina a noi con sguardo fiero.

<<Torturatemi pure quanto volete, non vi aiuterò a portarlo qui>> risponde lei. Nella sua voce riesco a percepire una nota di terrore. Mi chiedo cosa le sia successo su quel pianeta e chi sia questo essere di cui parlano. Devo cercare Grant ed assicurarmi che sappia quello che fa, devo portarlo via da qui prima che sia troppo tardi.

<<Per questo abbiamo deciso di non seviziarti più e di mandare lui su Maveth>> dice indicando Fitz che entra nella stanza accompagnato da mio marito.

<<Scusa Jemma>> dice il ragazzo.

<<Fitz sacrificherebbe il mondo per te>> interviene Grant <<E finalmente ne ha la possibilità>>.

Ward si allontana dalla sala mentre altri agenti stanno finendo di preparare le ultime cose per l'apertura del portale, decido di seguirlo e stranamente nessuno mi ferma; a quanto pare sono intoccabile, o meglio invisibile, per tutti. Lo raggiungo in una stanza adibita a magazzino.

<<Cosa stiamo cercando di portare qui?>> chiedo parlando dell'essere al di là del portale.

<<Secondo Malick il vero potere dell'HYDRA>> mi dice togliendosi la maglietta per cambiarla.

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