Quando riapro gli occhi siamo già su Asgard, un brivido fatto di ricordi e nostalgia percorre la mia schiena, non so se ho fatto la scelta giusta a tornare qui, l'ultima volta che ci sono stata ho ucciso uno di loro e forse dovrò risponderne alla giustizia ma sono pronta a consegnarmi se questo vuol dire poter rivedere mia madre.
<< Bentornato vostra maestà, è un piacere rivederti Inès, sapevo che avresti scelto di tornare >> Heimdall mi sorride per accoglienza,io ricambio timidamente e faccio un cenno di saluto con la testa, chinando un po' il capo, poi quando si gira verso Loki la sua gioia svanisce << portatelo in cella >> comunica l'ordine a due guardie alle sue spalle.
<< Andiamo Inès, ci sono tante cose di cui dobbiamo parlare >> Thor raccoglie i miei due bagagli, sono molto pesanti considerando tutte le armi e l'armatura che ci ho messo dentro, ma li solleva come se fossero dei sacchetti di marshmallow, incido un promemoria nella mia testa: mai mettersi contro il dio del tuono, la sua forza mi sbriciolerebbe come un grissino.
Camminiamo per diversi chilometri, man mano che proseguiamo Thor mi racconta molte cose sui posti che vediamo e sulle persone che incontriamo, io rimango in silenzio per la maggior parte del tempo ed ascolto quello che mi dice, in futuro potrei riutilizzare le informazioni per far conoscenza e poi una lezione di storia non fa mai male, soprattutto quando non si conosce il popolo di cui fai parte.
Arriviamo finalmente davanti al palazzo reale, pensavo che la nostra passeggiata fosse finita ma al contrario dell'ultima volta che sono stata qui non entriamo, Thor lascia le mie valigie ad una guardia e gli ordina di portarle nella mia camera; la nostra camminata continua, non ci fermiamo nemmeno all'ospedale dove credevo fosse ricoverata mia madre, appena capisco qual è l'intenzione di Thor mi pietrifico e mi fermo di scatto.
<< Non penserai davvero che sia una buona idea portarmi lì >> lo guardo con una punta di terrore negli occhi, non posso presentarmi a casa di Samos dopo averlo ucciso.
<< Se vuoi rivedere tua madre è lì che dobbiamo andare >>
<< E se volessero vendicarsi? >>
<< Allora sarò lì a proteggerti, credimi nessuno si metterebbe mai contro un membro della famiglia reale >> il suo sguardo è rassicurante.
Nonostante il mio scetticismo al riguardo, giungiamo finalmente nella villa di Samos, siamo ancora fermi davanti al cancello d'ingresso quando la mia mente viene pervasa dai ricordi delle tragedie che si sono consumate su questo prato, non riesco ancora a dimenticare la sensazione che ho provato quando ho ucciso mio nonno, Grant mi rincuorava dicendo di aver agito per legittima difesa ma la verità è che ho tradito i miei ideali quel giorno, ho agito solamente per vendicare mia madre. Quando varchiamo la porta tutti i domestici ci guardano come se avessimo due teste ciascuno, nessuno si aspettava di vedermi più da queste parti.
In lontananza Bert si accorge del nostro arrivo e si avvicina con sospetto.
<< Vostra maestà, è un onore avervi nella nostra umile dimora >> fa un inchino, quando si volta verso di me ha un'espressione disgustata << Lady Inès >>.
<< Bert, dov'è mia madre? >> forse sono troppo diretta.
<< Non ha più alcun diritto qui terrestre >> mi incenerisce con lo sguardo, tutti si girano a guardarci, Thor si mette davanti a me come se volesse farmi da scudo con il suo corpo.
<< Mi dispiace insistere Bert ma ci occorre parlare con Lady Agatha. La ragazza è sotto la mia protezione, declinare ogni sua richiesta equivale a respingere me, sono certo che non vorrete di certo offendere il figlio di Odino e arrecare disonore sulla vostra casa >> la rabbia cresce nel maggiordomo ma non vorrebbe mai offendere il principe, ci fa cenno di attendere.<< Da questa parte >> Bert ritorna da noi e ci fa accomodare all'interno di un salone, lo sguardo di rancore che aveva prima nei miei confronti sembra essere sparito, mi sembra anche di aver visto un abbozzo di sorriso sulle sue labbra, mi chiedo allora a cosa sia servita la scenata di prima, questo mi fa capire che non devo abbassare la guardia.
Mentre aspettiamo Agatha mi guardo intorno e osservo la stanza, cromaticamente ogni oggetto è tendente al rosso o ad una delle sue sfumature, ogni singolo dettaglio è studiato con accuratezza e raffinatezza, anche nella libreria i volumi sono disposti in modo ordinato e non c'è nemmeno un filo di polvere, davanti ai divani c'è un accogliente camino con il fuoco acceso, un odore di lavanda avvolge il salone in cui siamo.
<< Vuoi che ti traduca qualcosa? Sono scritti in elfico >> Thor si avvicina e posa una mano sulla mia schiena, mi sorride amichevolmente mentre fisso il dorso dei libri sullo scaffale.
<< Dubito che qualcuno li abbia mai aperti, sono troppo ordinati e nuovi, tutti con la stessa forma e la stessa dimensione. Chiunque abbia messo in ordine qui avrebbe un infarto se entrasse nella mia stanza, non ho nemmeno una vera libreria, ma solo cataste di libri sparse tra scrivania e pavimento >> entrambi ci sorridiamo, sembriamo due amici spensierati.
<< Una dama che si rispetti ha un alloggio ordinato e pulito, non dovrebbe vestirsi in questo modo barbaro e portare armi con sé, ed è meglio se non commento i capelli. >> la voce di mia nonna ci sorprende alle spalle, non è mai stata d'accordo con il mio modo di essere.
<< Lady Agatha, le chiedo perdono per la nostra intrusione ma abbiamo alcune questioni da risolvere >> Lascio parlare Thor, lui è molto più diplomatico di me.
<< Accomodiamoci >> ci sediamo sul divano mentre lei si mette nella poltrona di fronte a noi << Bert, servi da bere ai nostri ospiti >> gli occhi di Agatha non si spostano da me << vostra maestà gradite un the? >> Thor rifiuta educatamente, odio tutta questa formalità << so che siete qui per lei e non voglio ostacolarvi in alcun modo, ho solo una richiesta per Inès, non portarmela via, mi rimane solo lei, potrai rimanere qui se vorrai >>.
<< Neanche per sogno, lei è sotto la mia protezione e non starà così tanto lontana da me >> Thor prende subito la parola, capisco che voglia proteggermi ma adesso è il mio momento.
<< Tuo nonno era un tiranno ed il suo unico interesse è sempre stato la guerra >> Agatha ignora il principe e non mi lascia il tempo di intervenire << per colpa della sua ossessione ho perso tutti i miei figli, mi era rimasta solo Marta, ed è riuscito a portarmi via anche lei. Tu non puoi sapere cosa vuol dire tenere il corpo morto dei tuoi figli tra le braccia, è un dolore che una madre non dovrebbe mai provare ed io l'ho provato ben sei volte per colpa di quel mostro. Ora che l'ho ritrovata non puoi strapparmela via. >>
<< Perchè non vi siete rivolta ad Odino? Mio padre vi avrebbe aiutati >>
<< Lo ha fatto, esiliando Marta, pensavamo di averla salvata ma non è stato così >>
<< Come avete fatto a riportarla in vita? >> il Dio del tuono è molto curioso.
<< Paradossalmente è stato Samos ad indicarmi la strada. Qualche anno fa è stato sulla terra per far visita ad un nostro conoscente Elliot Randolph, un asgardiano che si è trasferito su Midgard da secoli. Durante la sua permanenza è venuto a conoscenza di una società, se non ricordo male il nome è S.H.I.E.L.D. forse voi la conoscete. In breve questa associazione è riuscita a trovare il modo per riportare indietro le persone dalla morte, attraverso un progetto che hanno denominato T.A.H.I.T.I., gli umani iniettano il sangue dei Kree nei corpi dei pazienti e questi ritornano in vita. Mio marito aveva ottenuto un campione di quel serio e lo aveva affidato a Bert, in caso di morte il nostro maggiordomo avrebbe dovuto iniettare la cura a lui, ma una volta morto Samos, Bert ha deciso di consegnare a me la fiala, ed io non ho esitato ad usarla su mia figlia.>> Thor mi stringe la mano per tutta la durata del racconto.
<< Posso vederla? >> interrompo il racconto di mia nonna, ho capito che posso fidarmi di lei ed in questo momento il mio unico desiderio è vedere mia madre.
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Stark Undercover
FanfictionUn'incontro casuale ha cambiato per sempre le loro vite. La somiglianza era troppa per essere ignorata, solo il tempo e le ricerche di Tony Stark hanno confermato chi fosse davvero Inès.