<< Non è divertente Thor >> mi libero dalla sua presa, raccolgo il casco e mi avvicino all'armatura, lui si alza in piedi di scatto e mi segue, afferra il mio polso e mi costringe a girarmi per guardarlo, ha un'espressione molto seria.
<< Non è uno scherzo Inès >> osservo molto bene i suoi occhi per capire se dice il vero oppure s'è stato impossessato dallo scettro di Loki, ma sembra essere in sè.
<< Non è possibile, l'abbiamo vista morire, eravamo insieme quando si è spenta tra le mie braccia, non aveva più polso. >>
<< Dopo la battaglia sono tornato a casa di Samos, ho trovato il suo corpo esattamente dove l'avevamo lasciato, con la freccia ancora conficcata nel suo cuore, tua madre invece era sparita così ho deciso di cercare il corpo, te lo dovevo. >> lui si interrompe un attimo per vedere la mia reazione, ma in questo momento sono senza parole << Sono entrato nella villa e ho trovato Lady Agatha che piangeva sul corpo ancora caldo della figlia, ho deciso di rimanere in disparte, quella donna aveva il diritto di piangere sua figlia come voleva, me ne stavo lì sull'uscio senza muovere un passo quando ad un certo punto ho visto tua nonna posare una mano sulla ferita, man mano che toccava un diverso punto del taglio questo si rimarginava in una cicatrice, una volta "cucito" tutto, ha spostato la mano all'altezza del cuore di Marta ed ha premuto leggermente, ho visto il suo petto riempirsi di aria ed i suoi occhi aprirsi in un'espressione spaventata. Non avevo mai visto niente di simile, non conoscevo questo potere della tua famiglia. >>
<< E dov'è ora? Perchè non è venuta a cercarmi? >> Le domande offuscano la mia mente.
<< Non può, subito dopo essersi risvegliata dalla morte è ricaduta in un sonno profondo, si trova ancora su Asgard, non ho potuto portarla via, lì avrà le cure che necessita. >>
Sono felicissima di sapere che mia madre è ancora viva, credo che in questo momento il mio cuore possa esplodere di gioia, getto le braccia intorno al collo di Thor e lo stringo in un abbraccio con tutta la forza che ho nel corpo, sto di nuovo piangendo ma questa volta sento lacrime di gioia, so che si trova su un altro pianeta e priva di sensi ma almeno ho ancora la speranza di poterla riavere al mio fianco.
<< Quando avremo sconfitto Loki, se lo desideri potrai venire con noi su Asgard. >> Thor mi riporta alla realtà per un attimo avevo dimenticato la battaglia, collego il mio auricolare e lo sincronizzo alla frequenza dello S.H.I.E.L.D.
<< Ragazzi, datemi aggiornamenti sulla missione >> parlo a chiunque sia in ascolto.
<< Inès, grazie al cielo sei viva >> appena apro la connessione il primo a parlare è Tony.
<< Mentre eri a far festa con il bel fusto, il suo fratellino ha aperto un portale su New York e sta facendo entrare degli alieni >> la spiegazione di Clint è stata semplice e concisa.
<< Loki è alla Stark Tower, tuo padre sta andando a prenderlo mentre noi stiamo cercando di fermare l'invasione aliena, vi unite alla festa? >> stavolta è Steve a parlare.
<< Arriviamo, inviatemi la posizione. >> Chiudo il collegamento.
<< Io vado a prendere mio fratello, tu raggiungi gli altri. >> Thor decide cosa fare, poi entrambi voliamo in direzione di New York.
Arriviamo in città, il Dio del Tuono atterra alla Stark Tower mentre io mi unisco a Natasha, Clint e Steve sul Quinjet. Vediamo i due principi asgardiani combattere sotto di noi, sul terrazzo dell'attico; la vedova nera prende la mia per colpire Loki con un'arma montata sul veicolo, ma prima che noi possiamo fare qualsiasi cosa, Loki, usa il suo scettro per colpirci con un fascio di energia, ha preso in pieno un motore. Il nostro jet inizia a perdere quota e girare su se stesso, stiamo precipitando.
Mi stringo ad un sedile per non perdere l'equilibrio, il capitano invece trova un punto sul soffitto a cui aggrapparsi, l'atterraggio non è dei migliori ma se non altro siamo ancora tutti vivi. Scendiamo immediatamente dal veicolo, alziamo gli occhi al cielo e vediamo arrivare attraverso il portale degli strani esseri, devono essere i Chitauri di cui mi ha parlato Thor, le loro armi sembrano molto più avanzate tecnologicamente rispetto alle nostre.
Gli alieni iniziano a sferrare i primi colpi sulla folla, ci ripariamo dietro ad un'automobile, poco dopo vediamo delle navicelle che passano sopra di noi, su una di queste riconosciamo Loki.
Alcuni nemici atterrano proprio davanti a noi, ed altri invece attaccano la folla.
<< Sono un bersaglio troppo facile >> dice Steve pensando alle persone sotto attacco.
Natasha tira fuori le sue pistole ed inizia a sparare, rivolta al capitano dice << Ci pensiamo noi, apposto, va >>, Clint tira fuori una delle sue frecce modificate, colpisce uno degli alieni davanti a lui e l'esplosione dovuta alla freccia uccide anche il resto del gruppo, intanto io e Steve ci dirigiamo a salvare i civili.
<< Vai all'interno di quell'edificio >> Rogers mi indica un palazzo che sta andando in fiamme << falli passare dai sotterranei, poi portali nella linea della metropolitana, tienili lontani dalla strada e per favore, cerca di non morire. >>
<< Agli ordini Captain America >> gli rivolgo un sorriso e faccio quello che dice.
Entro nel palazzo di fronte a me, spengo le fiamme ed ispeziono ogni piano in cerca di persone, li raduno tutti nell'atrio principale e poi a voce alta in modo che tutti possano sentirmi ordino loro di andare nei sotterranei, prima che possano muovere anche un solo passo un gruppo di Chitauri entra nell'edificio, il panico si diffonde tra le persone presenti all'interno della stanza, io resto nascosta ma in modo di avere ancora la visuale.
<< J.A.R.V.I.S. mi serve il mirino su ogni alieno >>
<< Obiettivi individuati con successo signorina Stark >>
<< Scegli tu l'arma con cui colpirli >> vedo dei proiettili partire dall'armatura e colpire in pieno i nemici, senza però ferire nessuno dei civili; scelgo un gruppo di persone, quelle che mi sembrano più forti e svegli, gli consegno le armi che ho preso dai cadaveri degli alieni, gli spiego come uscire dal palazzo e raggiungere i tunnel della metropolitana.
Esco dal palazzo e saldo la porta d'uscita in modo che nessun altro alieno possa entrare.
<< Edificio al sicuro capitano >> parlo nel mio auricolare.
<< Ottimo lavoro Inès, adesso torna sul Helicarrier e mettiti al sicuro >>
<< Ma Steve >> cerco di ribattere.
<< Fa come dice >> mio padre interviene nella conversazione.
Ovviamente non ho alcuna intenzione di obbedire, mi alzo in volo e cerco di raggiungere la Stark Tower, con il mio potere telecinetico disarmo tutti i Chitauri che incontro sul mio cammino, e ne uccido il più possibile, sto per raggiungere la torre quando vedo sotto di me Natasha su una navicella aliena inseguita da Loki che cerca di colpirla, è quasi arrivato a lei quando Occhio di Falco gli lancia contro una delle sue frecce.
La navicella di Loki esplode, l'onda d'urto provocata dall'attacco di Clint fa atterrare il principe di nuovo sul terrazzo dell'appartamento di mio padre, dopo pochi istanti vedo arrivare Hulk e scagliarsi con forza su l'asgardiano, con un colpo lo spinge violentemente contro un muro all'interno dell'attico, frantumando i vetri della finestra.
Decido di entrare all'interno della stanza, non vorrei che con il suo scettro Loki potesse controllare la mente di Hulk, devo fermarlo prima che sia troppo tardi; quando arrivo trovo il bestione verde che ha afferrato il semidio per i piedi e lo sbatte violentemente sul pavimento come se fosse un tappeto da cui togliere la polvere, dopo alcuni colpi lo lascia steso per terra, non ha nemmeno la forza di muoversi.
Mi tolgo l'armatura e mi avvicino a lui, che mi guarda dolorante.
<< Ti sembra ancora un buon piano? >> lo guardo negli occhi per vedere se ha ritrovato la lucidità, ma sta troppo male per affrontare un discorso.
<< Tutto questo non sarebbe successo se tu avessi accettato la mia proposta >> mi risponde con un filo di voce, è ancora convinto delle sue scelte.
<< Ti sbagli, non sarebbe successo se tu non avessi perso la testa >>
<< Non è ancora finita, forse io sono qui inerme ma dovete ancora chiudere il portale e loro arriveranno >> gli sorrido come se fosse un bambino a cui hanno tolto i giocattoli.
<< Mi dispiace deluderti, ma hanno già trovato il modo di chiudere il portale >>
<< Non è l'unica guerra che state combattendo, puoi ancora unirti a me, io ti posso proteggere lo sai bene >>.
<< Stark, mi senti? >> la voce di Fury arriva al mio auricolare sta parlando a mio padre, sembra molto preoccupato << c'è un missile diretto verso la città. >>
<< Tra quanto? >> mio padre gli risponde.
<< Tre minuti, massimo >> è di nuovo Fury a parlare, in risposta Tony ordina a J.A.R.V.I.S. di mettere tutta l'energia nei razzi, per un paio di minuti c'è un silenzio radio.
<< Mi ricevete? Posso chiudere il portale? >> la voce di Natasha è chiara e forte.
<< Fallo >> gli ordina Steve.
<< No aspetta, c'è un missile esploderà in meno di un minuto e so anche dove metterlo. >> è la voce di mio padre.
<< Stark è un viaggio di sola andata >> il capitano si rivolge a Tony ma lui non si ferma.
<< Tony, torna vivo >> la mia voce è disperata, non voglio perdere anche mio padre.
<< Ti voglio bene Inès. Sono felice di averti conosciuta. >>
<< Te ne voglio anche io papà. >> Sono ancora davanti a Loki e dalla finestra vedo passare Tony in volo, sta trasportando il missile destinato alla distruzione di Manhattan, entra nel portale e perdo ogni tipo di collegamento con lui, non riesco a rilevare nemmeno J.A.R.V.I.S.
Il mio sguardo è fisso sul portale, mi aspetto di vedere Iron Man uscire da un momento all'altro, dopo alcuni istanti di attesa arriva l'ordine di Rogers << Chiudilo >> per quanto sia difficile da accettare so che è la cosa giusta da fare in questo momento.
Poco prima che il portale sia completamente chiuso vedo l'armatura con dentro mio padre cadere dal cielo, non rilevo segni di J.A.R.V.I.S. quindi deduco che non ne abbia il controllo, indosso in fretta la mia armatura e mi lancio in volo giù dalla torre, cercando di raggiungere mio padre, l'avevo quasi preso quando Hulk mi salta davanti e lo afferra al volo.
Arriviamo al suolo, Thor toglie la maschera dall'armatura per permettere a mio padre di respirare ma lui è privo di sensi, mi inginocchio davanti a lui.
<< Papà, svegliati ti prego, non puoi lasciarmi. Papà! >> le lacrime stanno scendendo sul mio viso come un fiume in piena, mio padre non si sveglia ed il panico inizia a prendere il sopravvento, Thor mi solleva di peso e mi stringe in un abbraccio per consolarmi.
Hulk, che era lì ad osservare la scena, emette un verso grottesco, sembra essere molto arrabbiato; mio padre si sveglia per lo spavento.
<< Che paura >> dice Tony guardando le nostre facce distrutte << Cos'è successo? Ditemi che nessuno mi ha baciato >> poi il suo sguardo ricade su di me.
<< Papà ti prego non farlo mai più, ho avuto tanta paura. >> corro ad abbracciarlo.
<< Vedi, non era poi così difficile chiamarmi papà, sono dovuto quasi morire per farmi chiamare così da te, potevi dirmelo prima che serviva solo questo. >> gli sorriso, riesce a scherzare anche in questo momento.
Tengo ancora mio padre stretto tra le braccia quando alle sue spalle vedo arrivare Grant insieme all'agente Dallas, per fortuna anche loro sono ancora vivi, mentre il gruppo degli Avengers va a catturare Loki alla Stark Tower io mi avvicino timidamente a salutare Ward.
<< Sono felice che tu stia bene >> sono davvero sollevata che Grant sia ancora vivo, non me lo sarei mai perdonato se gli fosse successo qualcosa, lui senza dire niente mi abbraccia forte, mi stringe come il primo giorno in cui ci siamo rivisti, come se fossi tornata dalla morte, tutto il resto intorno a noi sparisce, il mio cuore va troppo veloce in questo momento.
<< Mi sei mancata Inès >> Grant adesso mi guarda negli occhi, il palmo della sua mano è appoggiato alla mia guancia e con il pollice sta accarezzando la ferita sul mio zigomo, il suo sguardo è fisso nel mio, si avvicina sempre di più ed alla fine mi bacia, è dolce e nostalgico ma allo stesso tempo pieno di passione, vorrei poter rimanere qui e lasciarmi andare, ma non posso arrendermi ai miei sentimenti, e così trovo la forza per staccarmi da lui.
<< Mi sei mancato anche tu ma io non posso >> la sua espressione è delusa e perplessa. << Ti prego Inès, so che lo vuoi anche tu, ricominciamo tutto da capo, lontano dallo S.H.I.E.L.D., solo tu ed io nessun altro, ti amo più di ogni cosa >> non riesco nemmeno a guardarlo in faccia mentre mi parla, se incrociassi i suoi occhi mi convincerebbe a rimanere ed in questo momento, per quanto il mio cuore lo desideri, ho altri progetti.
<< Ti amo anche io, sempre amato >> mi dirigo verso l'armatura senza mai girarmi indietro, il mio cuore non reggerebbe un altro colpo << Addio Grant >> raggiungo gli altri alla torre.
<< Signorina Stark, ottimo lavoro >> quando arrivo alla torre il direttore Fury è già lì.
<< Ti avevo detto di andare sul Helicarrier >> Steve mi guarda con rimprovero.
<< Lei non esegue mai gli ordini non è vero Stark? >> mi sorride compiaciuto e poi mi dice << è pronta a tornare tra le fila dello S.H.I.E.L.D.? Ci servono persone come lei >>
<< Apprezzo la proposta direttore Fury, ma dovrò rifiutare l'offerta. Ho intenzione di partire insieme a Thor e di passare del tempo su Asgard. >> mi giro verso Thor per fargli capire che accetto la sua offerta di partire insieme e lui mi sorride mentre lancia un'occhiata a Tony.
<< Possiamo parlare in privato? >> mio padre mi fa cenno di seguirlo nell'altra stanza, mentre chiude la porta mi dice << non avrai intenzione di andare veramente con i due dei? Per caso ti sei presa una cotta per Thor? >> capisco la sua delusione.
<< Papà! Niente di più lontano dalla realtà, loro sono il mio popolo, una parte di me viene da Asgard se decido di andare con loro non è per il principe. Mia madre è viva >> Tony mi guarda sbigottito, come se fossi io ad aver perso il lume della ragione invece di Loki, così gli racconto tutto quello che mi ha detto Thor, non era pronto a conoscere questa realtà, ma era l'unico modo che avevo per fargli comprendere le ragioni della mia partenza.
<< Inès, è giunto il momento di andare >> Thor entra nella stanza e sorride timidamente.
<< Se le dovesse succedere qualcosa ti riterrò direttamente responsabile, prenditi cura di lei oppure >> mio padre si piazza davanti al semidio, non è molto minaccioso senza armatura.
<< La proteggerò sempre non temere Stark. Non commettere l'errore di pensare che sei l'unico che tiene a lei >> Thor non gli fa finire nemmeno la frase.
Salgo in auto con mio padre e raggiungiamo Central Park, è il luogo dove si aprirà il Bifrǫst che ci porterà su Asgard, prima di andare saluto ed abbraccio tutti gli Avengers.
<< Stai attenta, non fidarti di questi alieni >> Banner mi fa le sue raccomandazioni.
<< Non sarà lo stesso senza te >> Natasha mi stringe forte, sembra non voglia più liberarmi dalla sua presa, anche lei mi mancherà moltissimo.
<< Mi mancherai piccolina >> Clint è molto dolce, per lui sono sempre la bimba del gruppo.
<< So che sembra folle perché non ci conosciamo da molto, ma sei già un'amica importante per me, torna presto. >> Steve mi abbraccia in modo dolce, anche se ci siamo incontrati da poche ore mi sembra di conoscerlo da una vita.
<< Non fare cose che io non farei, ma soprattutto non fare cose che io farei. Trova tua madre e tornate presto >> mio padre si commuove.
<< Mi mancherete >> mi rivolgo a tutti mentre Thor mi mette un braccio intorno al collo, chiudo gli occhi, il Bifrǫst si apre e ci trasporta su Asgard.
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Stark Undercover
FanficUn'incontro casuale ha cambiato per sempre le loro vite. La somiglianza era troppa per essere ignorata, solo il tempo e le ricerche di Tony Stark hanno confermato chi fosse davvero Inès.