Capitolo XLVII - Inès

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Apro la porta dello spogliatoio e quando esco mi imbatto in Loki, scortato da un gruppo di soldati armati; il principe si ferma e mi guarda dalla testa ai piedi lentamente, poi di colpo alza lo sguardo e tiene i suoi occhi fissi nei miei, abbozza un sorrisetto compiaciuto che mi mette i brividi, non so cosa abbia in mente ma temo sia qualcosa di brutto, non mi stupirebbe se trovarsi su l'Helicarrier fosse esattamente quello che aveva progettato, muove la bocca ma il suono non esce, con le labbra mima la parola "trovata".  
A seguire la marcia che porta Loki nel modulo di contenimento è Fury, appena arriva davanti a me si ferma anche lui ad osservarmi e poi apertamente dice << Signoria Stark è un piacere vederti indossare di nuovo questi abiti >> è l'unico commento che fa sulla divisa, non mi lascia nemmeno il tempo di una risposta e si allontana assieme alle guardie ed il prigioniero. 
Mentre torno nel centro di controllo del veicolo vedo il dottor Banner armeggiare in laboratorio, è quasi incredibile pensare che una persona così gracile e così gentile si possa trasformare in un enorme mostro verde e rabbioso, se non avessi visto i filmati con i miei occhi probabilmente non ci crederei, lui nota la mia presenza attraverso il muro vetrato e mi saluta con un cenno della mano gli rivolgo un sorriso, mi sento quasi in obbligo ad entrare. 
<< Salve dottore, non volevo spiarla ero sovrappensiero e mi sono fermata ad osservarla, le chiedo scusa se l'ho importunata >> mi rivolgo a lui con estrema gentilezza.
<< Dopotutto è così che fate allo S.H.I.E.L.D., mettete la gente in gabbia contro la propria volontà per studiare qualsiasi tipo di fenomeno o sbaglio? >> è molto infastidito.
<< Deduco che sia questo il modo di operare, ma non sono più un agente, tecnicamente sono qui in veste di consulente, come lei. Immagino che probabilmente l'agente Romanoff l'ha persuasa per farle accettare la richiesta. >> ripenso al suo modo di operare, Natasha sa essere convincente.
<< Non mi è sembrata una richiesta ma un obbligo, come ha detto che si chiama lei? >> 
<< Inès Stark >> 
<< Stark come Tony Stark? >> Banner collega tutti i fili ed io annuisco fieramente << non mi stupisce che abbia abbandonato il mondo gerarchico dello S.H.I.E.L.D. visti i suoi geni da rivoluzionaria. >> credo si riferisca all'intolleranza di Tony per la sottomissione agli ordini.
<< Come si dice in questi casi buon sangue non mente. La lascio al suo lavoro dottore, è stato un piacere fare la sua conoscenza, credo ci vedremo spesso in questi giorni. >>
Esco dalla stanza e raggiungo la sala di controllo, non ho nemmeno il tempo di girarmi intorno per osservare i presenti che vedo un'ombra arrivare in corsa dalla mia destra per stringermi forte in un abbraccio che mi solleva dal pavimento, dalla forza delle presa e dalla risata che ha mi accorgo subito che si tratta di Thor.
<< Mia amica, sono così felice di vederti >> mentre parla stringe ancora di più le braccia intorno a me << l'agente Coulson mi ha detto della rottura con Grant, ti consiglio di non confidare niente a lui, gli piace raccontare i pettegolezzi >> come suo solito non mi da nemmeno il tempo di rispondere che cambia di nuovo argomento << non sono più tornato sulla terra, quando sono andato su Asgard ho distrutto il Bifrǫst per salvare Midgar ed anche il mio pianeta da mio fratello, lo credevo morto ma invece è sopravvissuto. Poi ho dovuto combattere contro un tizio di latta rosso che voleva portare via Loki, un tipo strano che ora si trova su questa specie di navicella >>.
<< Thor, era mio padre quello >> appena sente dire queste parole diventa imbarazzato, riesco finalmente a liberarmi dai suoi muscoli, sono felice che mi consideri sua amica ma quella stretta mi stava letteralmente soffocando << che piani ha tuo fratello? >> siamo distanti dagli altri ed in questo momento nessuno può sentire quello che diciamo se teniamo un tono di voce basso, ed adesso nessuno fa caso a due vecchi amici che si incontrano.
<< Ha stretto un patto con i Chitauri, lui gli fornirà il Tesseract ed invaderanno la terra con il loro esercito, la conquisteranno per lui, placheranno così la sua fame di potere, Loki vuole governare su voi >>.
<< Thor, devi farlo ragionare, sei suo fratello >> 
<< Ho provato ma non mi ascolta, sembra abbia perso la testa >> si ferma un attimo a riflettere << potresti parlarci tu, sono sicuro che la tua influenza potrebbe essere positiva sulla sua mente deviata, non ti metterebbe mai in pericolo >> 
<< Sono lusingata ma non credo di valere così tanto, ci proverò comunque >> non penso funzioni.
<< Sei così giovane ed ingenua dolce ragazza >> Thor posa una delle sue mani sulla mia guancia, mi guarda come se fossi una bambina innocente.
<< Ruba cuori, tieni le tue mani lontano da mia figlia se non vuoi che ti prenda di nuovo a calci, non è bastata la lezione di prima?  >> mio padre entra nella stanza assieme a Coulson e come prevedibile è protettivo nei miei confronti, ma ha frainteso tutto. 
<< Non avevo pensieri impuri su tua figlia Stark, ma ricordo chiaramente di aver vinto la battaglia di qualche ora fa >> Thor mi fa l'occhiolino e capisco che è il suo segnale. 
<< Adesso calmiamoci tutti, dobbiamo discutere di quello che sta succedendo >> Captain America prende in mano la situazione e mette a tacere la disputa. 
Approfitto del meeting che stanno svolgendo nella sala di controllo per sgattaiolare nella stanza dove tengono prigioniero Loki, così posso affrontarlo lontano da occhi indiscreti, lui non sembra affatto sorpreso di vedermi, aspettava una mia visita, voleva che andassi lì.
<< La tua visita allieta la mia prigionia, un viso così angelico è sempre piacevole da vedere al contrario del pirata che mi ha fatto visita prima >> la diplomazia è sicuramente una qualità che dona molto al principe asgardiano, non posso giocare al suo gioco devo essere diretta.
<< Loki adularmi non ti servirà a niente lo sai bene, ma ferma tutto questo e permettimi di aiutarti, non puoi vincere questa guerra. >> il suo sorriso si trasforma in uno sguardo serio. 
<< Questa guerra l'hai voluta tu >> mi guarda con aria di sfida ed è tornato il suo sorriso perverso ma stranamente la cosa non mi mette a disagio, continua a parlare << hai aiutato mio fratello a sconfiggere il distruttore e tornare su Asgard, hai interferito con i miei piani ed adesso ho dovuto trovare un nuovo popolo su cui governare, ti avevo proposto di diventare la mia regina e prendere il tuo posto al mio fianco, ma hai preferito la distruzione di questo pianeta, hai tradito il tuo popolo, ucciso tua madre e tuo nonno, tutto per rimanere con quel gracile umano, dimmi n'è valsa la pena? Dov'è adesso? >> le parole di Loki mi feriscono più di una lama affilata, mi tornano in mente i ricordi di quel giorno sul campo di battaglia e del corpo di mia madre morente al suolo, allora avevo Grant a darmi forza ora sono sola, sento gli occhi che iniziano a bruciare ma non crollerò adesso, non voglio mostrare debolezza, lui continua il suo monologo << Ma per tua fortuna sono magnanimo ed ho intenzione di darti un'altra opportunità, unisciti a me in questa battaglia, so cosa puoi fare, ho visto come sei fatta e so che è il potere quello che cerchi e con me l'avrai, con il tuo prezioso aiuto e la nostra forza potremmo governare su questi idioti per sempre >>.
<< Loki, sei un folle se pensi che io prenda parte al tuo piano, è da psicopatici voler invadere il pianeta solo per dimostrare di essere forte, hai bisogno di aiuto non per la conquista ma per la tua mente, non ti aiuterò mai in questa pazzia e finché avrò aria nei polmoni lotterò per fermare qualunque invasione tu stia progettando >> le mie parole non lo turbano minimamente, anzi il suo sorriso è ancora più accentuato.
<< Sapevo che l'avresti detto, conosco a memoria ogni cosa di te, ogni espressione, ti sto studiando da quando sei andata via da Asgard, puoi negarlo a te stessa ma non puoi ingannare me, tu non combatti per salvare il mondo, certo lo vorresti, ma i tuoi fini sono molto più egoistici di così, tu lotti per salvare le poche persone a cui vuoi bene, scambieresti la vita di milioni di persone solo per salvaguardare quelli che ami, non siamo poi tanto diversi >>.
Sostengo lo sguardo di Loki, lui sta cercando il mio punto debole per attaccare se è vero che mi ha studiata per tutto questo tempo non posso permettermi di avere alcuna espressione quindi mi sforzo di tenere a bada le mie emozioni, mi rendo conto solo ora che ha ragione su quasi tutto, ho mentito allo S.H.I.E.L.D., nascosto informazioni importanti che ero tenuta a condividere solo per salvare Grant, ho affrontato ed ucciso mio nonno per vendicare la morte di mia madre e proteggere la mia famiglia, non sono certamente il tipo di persona per cui un padre sarebbe orgoglioso, mentre penso tutto questo inconsciamente mi fisso i piedi e mi rivolgo timidamente a Loki dicendo << Hai ragione, raramente mi sono occupata del bene comune quando c'era in gioco la vita di una persona che amo ma dimentichi una cosa >> alzo lo sguardo e tengo i miei occhi fissi nei suoi << mia madre e mia figlia sono morte, Grant se n'è andato e mio padre sa difendersi da solo, non ho più niente da perdere ma combatterò lo stesso contro di te, pensi ancora che siamo fatti della stessa pasta? >> credevo di vedere un'altra espressione sul volto di Loki una volta finita la frase, ma, il suo sorriso è ancora più accentuato e sta mostrando i denti, faccio un passo indietro, comincio a temere che stia tramando qualcosa e non mi piace per niente. 
<< Vedi Lady Inès, sapevo che per motivarti avevo bisogno di alcuni incentivi >> adesso ha uno sguardo da pazzo, non so quale tipo di coraggio mi spinga a rimanere qui << ho ordinato all'agente Dallas di tenere sotto tiro il tuo terrestre, basta un mio ordine e lui muore, pensi ancora di fermarmi? >> in un attimo la situazione si è ribaltata, mi sembra si essere finita in cella al posto di Loki, alla fine il mio punto debole lo aveva già trovato. 
<< Torci anche un solo capello a Grant e ti frantumerò le ossa una ad una >> mi avvicino al vetro del modulo di contenimento, la mia promessa esce fuori a denti stretti dovrei sembrare minacciosa ma Loki non si scompone, rimane fermo a fissarmi come se fossi un cucciolo. 
<< Ecco la tua vera natura, la sorte di quell'uomo dipende solo dalle tue azioni mia cara, non interferire con i miei piani ed io lascerò in vita il tuo prezioso umano, in caso contrario gli spetterà una morte lenta e dolorosa >> serro il pugno, d'istinto avrei aperto la cella e preso a calci Loki, ma so che è quello che vuole, è più furbo e più forte di me non potrei mai batterlo in un duello leale, così mi giro e mi avvio verso l'uscita, ho il cuore in gola e la paura che possa succedere qualcosa a Grant mi sta pervadendo il corpo, non riesco a pensare lucidamente quando si tratta di lui per questo ho dovuto allontanarlo da me.
<< Tu pensi di avere degli alleati al tuo fianco ma guardati le spalle, Thor non ti ha detto tutta la verità su tua madre, non ti fidare di nessuno >> le parole urlate da Loki mi raggiungono mentre esco dalla stanza, non pensavo che questa conversazione mi potesse destabilizzare così tanto, credevo di essere più forte di così, ma il Dio dell'inganno sa sicuramente come colpire nel profondo le persone, come insidiare i dubbi, mi chiedo cosa volesse dire con "verità su tua madre", sicuramente sta mentendo ma ho bisogno di tempo per ricompormi così cerco un posto appartato in cui stare da sola con i miei pensieri. 
Scendo nella parte bassa del Helicarrier e trovo un vecchio magazzino, è chiuso da una porta di metallo pesante e sembra che nessuno passi qui da anni, è esattamente il luogo che cercavo per stare da sola, non ho più i codici di accesso e l'armatura è al piano di sopra, anche se la cosa mi mette a disagio, per aprila uso i miei poteri, ancora non riesco bene ad adattarmi a questo, ho imparato a governarli ma accettare che io sia così è un altro discorso, vorrei solo essere umana e avere una vita normale ma sembra mi sia vietato essere felice.
Mi concentro ed inizio a sentire l'energia dentro di me, percepisco il metallo della porta ed ogni minimo ingranaggio, non mi so spiegare bene come con la sola forza del pensiero possa muovere le cose, mi viene naturale. Faccio fare uno scatto alla serratura mentre sollevo il perno, sento il primo scatto quindi continuo finché la porta non si apre, entro nella stanza e richiudo la porta con lo stesso procedimento, non voglio che nessuno mi trovi. 
Le mie lacrime stanno bagnando il pavimento su cui sono seduta, vorrei elaborare un piano ma non riesco a concentrarmi su altro, nella mia mente rimane impresso il volto di Grant, tengo stretta in mano la mia foto preferita che porto sempre con me, l'abbiamo fatta quando ci eravamo ritrovati da poco, mi aveva appena salvato la vita durante la missione in Botswana ed anche se i nostri volti erano coperti di ferite eravamo lo stesso felici di poter stare insieme, sullo sfondo c'è la villa di mio padre a Malibu ed il mare che si infrange sullo scoglio, io sorrido felice mentre guardo l'obiettivo, non potevo desiderare di meglio, la mia vita era perfetta in quel momento, avevo una carriera avviata nello S.H.I.E.L.D., al mio fianco c'era Grant, finalmente avevo trovato Tony e mia madre era ancora viva, Ward invece è stato immortalato mentre mi guardava, aveva un braccio intorno al mio collo e la sua espressione era dolce, il sorriso sul suo volto era sincero, rilassato, semplicemente felice di essere con me, molto diverso dall'ultima volta che l'ho visto, la luce che aveva nella foto era sparita ed era stata sostituita da un'espressione buia e preoccupata. 
Sento la porta del magazzino aprirsi, il rumore che rompe il silenzio mi fa sussultare per lo spavento, non ho la forza di muovermi quindi rimango seduta, nascosta tra queste casse, sento dei passi avvicinarsi e dopo pochi istanti vedo dei piedi che si fermano davanti a me, le scarpe che indossa non sono delle sneakers, sono di stile retrò sembrano fatte di cuoio italiano, solo una persona qui potrebbe indossare delle scarpe simili, alzo lo sguardo. 
Al contrario di quanto mi aspettassi a fissarmi dall'altro non c'è mio padre ma Captain America, se n'è sta lì impalato a guardarmi con i suoi occhi azzurri, i suoi capelli biondi e la sua mascella scolpita, mantiene il contatto visivo con me per pochi lunghissimi secondi prima di cominciare a parlare << ti ho vista prima al piano di sopra, sei la figlia di Stark >>. 
<< Capitano Rogers, mi chiamo Inès e sì, sono la figlia di Tony >> 
<< Cosa succede? >> mi pone la domanda mentre prende posto di fianco a me, adesso siamo entrambi seduti sul pavimento a fissare la foto che ho tra le mani << chi è lui? >>.
<< Non voglio annoiarla con le mie storie capitano >> con la manica della felpa mi asciugo il viso coperto di lacrime, faccio per alzarmi ma Rogers mi blocca. 
<< Non mi annoi con le tue storie, sono qui per ascoltarti se hai bisogno, conoscevo molto bene tuo nonno, se posso aiutarti glielo devo e un'ultima cosa chiamami Steve >> mi rivolge un sorriso gentile, non so perchè ma l'istinto mi dice che posso fidarmi di lui e così inizio a raccontargli tutto, della mia adolescenza, del matrimonio con Grant, della mia bambina, della conoscenza di mio padre, della morte di mia madre, dei miei poteri, delle origini asgardiane e delle minacce che Loki mi ha fatto per convincermi a non collaborare, lui mi ha ascoltato senza proferire parola, ma la sua espressione diceva tutto; ovviamente non gli ho detto dei motivi che hanno portato me e Grant a separarci, e del perchè sono uscita dallo S.H.I.E.L.D. 
<< Pensavo che rimanere congelato per settant'anni e risvegliarsi in un mondo totalmente cambiato, in cui le persone che conoscevo sono morte fosse difficile, ma la tua vita non è stata per niente facile. Mi dispiace per tutto sembri una brava ragazza, non meritavi tutto questo. >> Steve ha una faccia triste, sembra davvero che le mie vicende lo abbiano scosso, cala un attimo il silenzio tra noi e poi mi chiede << E tu cosa hai intenzione di fare? Cercherai Grant mentre Loki attacca il pianeta o ti unirai a noi per sconfiggerlo? >> mi continua a fissare dritto negli occhi in attesa di una mia risposta, non muove nemmeno un muscolo, la tensione che c'è in questo momento è percepibile da chiunque, i miei pensieri corrono alla velocità della luce, ed i dubbi attanagliano la mia mente, è una decisione difficile da prendere, i rischi sono davvero elevati per questa missione, un bravo agente avrebbe rifiutato; ma Loki si sbaglia su di me, stavolta non voglio rimanere indifferente a tutto, mi tiro su, tendo una mano al capitano e gli offro sostegno per alzarsi, quando siamo entrambi in piedi lo guardo dritto negli occhi e sorridendo gli dico << combatterò >>.

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